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Esco di casa ancor prima che mia madre rientri dal lavoro, perché la nonna le racconti al posto mio tutto ciò che è successo, incluse supposizioni e commenti a riguardo. Io non me la sento di parlare di questo e se non  altro dovrò risparmi i dettagli, che la nonna non si sarà di certo lasciati sfuggire.

Il cielo è diventato scuro e la luna è già appesa sulla mia testa, luminosa come non mai. Fa un po' freddo, ma per fortuna mi sono vestita in maniera adeguata almeno per una volta in vita mia. Indosso dei jeans aderenti con qualche strappo non esagerato qua e là, una maglietta bianca a maniche lunghe con uno scollo a V, la giacca di pelle e un paio di anfibi neri con la platform. È un outfit molto semplice, ma questa sera non volevo essere molto appariscente. Inoltre, ho già avuto la malsana idea di lasciare i capelli sciolti e i ricci sono gonfiati terribilmente con questa brutta umidità.

Kyle sbuca dal buio della strada, camminando con fare impacciato e a passo svelto. Ci siamo dati appuntamento alle venti, ma sono quasi le venti e trenta e si è fatto vivo solo ora. Fortuna che anche io ho fatto un lieve ritardo...

«Sei in ritardo!» gli faccio presente, ovviamente omettendo il fatto che anche io lo fossi.

Lui sembra sentirsi sinceramente in colpa per questo. «Scusami davvero. Alex voleva tirarsi indietro e ho dovuto discutere parecchio perché non lo facesse. È davvero in gamba, ma deve sempre farsela sotto prima di un incontro, altrimenti non sarebbe lui.»

«Tranquillo: stavo scherzando!» lo rassicuro, arruffandogli i ricci corvini. Mi guarda male e si sposta, risistemandosi i capelli come se indossasse un parrucchino. Rido di lui, ma mi ignora.

Ci incamminiamo l'uno accanto all'altro e io faccio fatica a evitare le buche nell'asfalto, dato che non riesco a vederle bene al buio. Poi rifletto sul fatto che non ho la più pallida idea di che genere di incontro si terrà. L'ultima volta che hanno parlato di "incontri" ho scoperto che si trattava di fare di una gara di nuoto che ha implicato sbornie per i perdenti e alla fine, anche se non specificato, anche per i vincitori. Ma non credo che Alex sia tipo da nuoto o comunque, se non lui, Lampo.

Ho sentito parecchie cose sul suo conto. Tutte pessime, devo aggiungere. Inoltre, il semplice fatto che la Bertini abbia puntato i suoi occhi da predatrice su di lui e siano stati insieme prima che quest'ultima lo scaricasse per BB, non mi dice niente di buono.

«A che tipo di incontro assisteremo?» domando e Kyle sembra ridacchiare sotto i baffi per un motivo che non mi è chiaro, prima di rispondermi.

«Nulla che tu abbia mai visto in vita tua, puoi starne certa» ribatte, restando sul vago. Questo non fa altro che aumentare la mia curiosità.

«Dai, dimmi di cosa si tratta» lo prego, mentre prediamo una strada che porta al centro. Adesso, rispetto a prima, si comincia a vedere qualcuno passeggiare sui marciapiedi o lungo i bordi della strada e qualche macchina sfreccia a una velocità ben discutibile, con i fari accesi e abbaglianti.

Giungiamo in centro e poi lo superiamo, prendendo una via laterale e asfaltata male. Da qui in avanti, non incrociamo di nuovo nessuno e i lampioni funzionano a intermittenza. Non credo di essere mai stata qui: la zona sembra piuttosto povera e le uniche case che ci sono, sembrano essere sul punto di franare, nonostante siano palesemente abitate. Kyle è completamente a suo agio e conosce la strada a memoria, mentre io mi domando in che razza di quartiere abiti questo famigerato Lampo.

«Lo scoprirai tra nemmeno dieci minuti. Abbi un po' di pazienza» dice il mio amico, continuando a guardare l'oscurità davanti a noi.

Non mi ricordo neanche che domanda io gli abbia fatto, ma tanto so che sarebbe inutile ripeterla: se non vuole dirmelo lui, lo scoprirò da me a breve. È inutile fare questioni.

La prima volta ti travolgeWhere stories live. Discover now