Capitolo 93-Non Mi Immaginavo Che Lo Stendesse Davvero

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Poco dopo che la rosa ha colpito l'essere dai molteplici occhi con una padella , questo cade a terra di faccia e io mi ritrovo a respirare rapidamente, scambiando ossigeno ed anidride carbonica in tutta fretta, il mio battito cardiaco che sembra i...

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Poco dopo che la rosa ha colpito l'essere dai molteplici occhi con una padella , questo cade a terra di faccia e io mi ritrovo a respirare rapidamente, scambiando ossigeno ed anidride carbonica in tutta fretta, il mio battito cardiaco che sembra impazzito anche di più di prima ed il mio sguardo è fisso - sgranato - sullo strumento di cottura che  cade dalle mani di Coleen, provocando un rumore sordo, talmente tanto forte da farmi fare una lieve smorfia.

Non riesco a non guardarla con un che tra lo stralunato ed il sorpreso, primo perché non mi sarei mai immaginata una cosa del genere, secondo perché non me la sarei mai immaginata fatta da lei, mentre mi copro il fianco con una mano, premendo bene contro la ferita, il sangue caldo che ne cola ancora e che lentamente mi macchia le dita.

-Uh. Direi che hai scelto l'arma giusta- mi ritrovo a dire, sempre senza fiato, difatti la mia voce esce roca e molto bassa, come se questa non volesse uscire proprio.

Finisco con lo squadrarla nel mentre che parlo ed aspetto che dica qualcosa, studiando sua espressione persa, quasi fuori dal mondo in questo momento, come se non si fosse neanche resa conto di cosa ha fatto.

-Direi anche io- risponde dopo cinque, sei secondi scarsi, scioccata, facendo in seguito una risatina che sa alquanto di isterico, le mani che passano tra le sue ciocche di capelli -Ho preso la prima cosa che ho visto, speravo solo di avere un minimo di risultato. Non mi immaginavo che lo stendesse davvero. -

Annuisco con un semplice cenno di capo, facendole intendere che ho compreso, poi mi piego leggermente in direzione della testa rossa sdraiata al suolo, quasi per essere sicura che sia davvero k.o e che non stia fingendo, pronta a recuperare la padella a mia volta e possibilmente, nel caso, sbattergliela nuovamente sulla testa varie volte.

Fortunatamente è bello che svenuto - non penso sia già morto? O sì? - , difatti non si muove di un muscolo ed ha le pupille ruotate all'indietro.

Faccio per aprire bocca di nuovo, ma si sente il rumore di legno che si crepa, spaccandosi con dell'inquietante... ed all'istante noto come, attorno a me , vi sia un incontabile serie di buchi che mi circondano ed acqua che ne sgorga fuori a più non posso, al punto tale da formare una grossa pozza che si espande ogni secondo un po' di più, un fattore che non avevo affatto notato fino a pochi minuti fa, troppo impegnata a difendermi da quel tipo per rendermene davvero conto.

Faccio un salto sulla superficie ancora quasi integra e frettolosamente mi avvio, come se quel posto mi avesse lasciata bruciata, riafferrando il polso di Coleen - la quale era stata ancora immobile sul posto, risultando ancora un po' scioccata - e tirandola per indurla a seguirmi. Non prima che comunque lei riafferri la padella, in ogni caso.

Sento che dobbiamo andare via il prima possibile da questa nave, non ho intenzione di rimanerci un secondo di più, anche perché ho quasi paura che quell'essere si rimetta in piedi da un momento all'altro, seppur appunto abbiamo capito cosa basti per stordirlo... E le pozzanghere formatesi nel pavimento non mi piacciono: questa nave potrebbe affondare da un momento all'altro.

Usciamo finalmente dalla stanza, chiudendocela alle spalle con parecchio sollievo, prendendo prima vero e proprio ossigeno, assaporando a pieni polmoni l'odore di mare, poi ci avviamo entrambe verso la scialuppa, già parzialmente esause.

Ma il fatto grave è che la scialuppa non vi è più. È sparita nel nulla, come se non fosse mai esistita, come se fosse sempre stata una mia illusione e basta.

Io e Coleen ci guardiamo con puro shock.

-Proviamo... Proviamo a guardare dall'altro lato della barca o più in fondo... Magari... Magari si è solo allentato il nodo, non dovrebbe essere troppo lontana, no?- azzarda lei, districandosi dalla mia presa, la quale si ammorbidisce all'istante, poiché mi viene spontaneo andare alla ricerca a mia volta... Ed in questo caso dobbiamo dividerci per davvero.

Io continuo dritto, riprendendo la corsa nel lato in cui ero già, Coleen invece guarda dall'altro lato e corre a su volta.

Finiamo con il controllare in lungo ed in largo nelle vicinanze della nave, cercando di scorgere anche nell'orizzonte, ma di essa non vi è alcuna traccia, nemmeno la più piccola, neanche un ricordo della fune a cui era allacciata.

Annaspo come un pesce fuori dall'acqua, portando anche la seconda mano al fianco ferito che ho cercato di ignorare per tutto il tempo, sentendolo bruciare a causa dello sforzo, un po' come sento bruciare gli occhi dalla voglia di piangere.

-E... Ora che facciamo?- mi chiede la ragazza affianco a me, lo sguardo perfino più perso che in precedenza - Costruiamo una zattera?-

-Non so se c'è abbastanza tempo- rispondo, agitata - Possiamo provarci, ma... Il materiale dove lo prendiamo? Non abbiamo nulla per tagliare il legno, tanto meno il legno stesso ed i fili per allacciare le parti tra di loro-

Coleen apre e poi chiude bocca, emettendo un lamento frustrato.

-Potremmo... - boccheggio, cercando una soluzione, seppur niente mi salga alla mente.

"Pensa Stephanie, pensa. Se ci fosse Valentine, lui cosa farebbe?..." mi ritrovo a pensare, stringendo le labbra ed aumentando la pressione sulla ferita.

Ho bisogno di una garza o di qualcosa per chiuderla, perché sennò dovrò rimanere con le mani sul fianco fino a quando il flusso non si blocca e... Non ho idea di quando accadrà.

-Proviamo... Proviamo a vedere l'ultima stanza della nave?- chiede ancora Coleen, deglutendo a fatica e guardandosi nuovamente attorno con terrore puro, per poi aggiungere un - Magari troviamo qualcosa? - in un filo di voce.

Una parte di me vorrebbe dire di no, anche perché temo fortemente di trovare un altro essere come quello che abbiamo appena finito di affrontare, ma oltre a questa opzione non abbiamo nulla... O almeno, così mi sembra a primo impatto, anche perché non mi viene in mente nulla per risolvere la situazione, quindi tanto vale sforzarci per fare un tentativo ed esplorare l'ultima stanza delle tre e magari anche la botola che vi è poco distante dall'albero maestro.

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Ventiquattr'ore 2- SinsWhere stories live. Discover now