Capitolo 19- Ho Bisogno Di Un Caffè

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-Io faccio una piccola pausa- dice Anjelica dopo quasi cinque ore in cui traffichiamo sul puzzle, stiracchiando il collo per poi mettersi in piedi - Ho bisogno di sgranchirmi un po' le gambe-

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-Io faccio una piccola pausa- dice Anjelica dopo quasi cinque ore in cui traffichiamo sul puzzle, stiracchiando il collo per poi mettersi in piedi - Ho bisogno di sgranchirmi un po' le gambe-

-Vengo con te- asserisce immediatamente Dylan, strappandole un sorriso grato.

-Posso accompagnare anche io? Sono stanchissima di fare questo puzzle. Non finisce mai- si lamenta Coleen, letteralmente sbattendo la faccia sul tavolo.

-Ah, oh, certo- concorda la castana ramata, annuendo e facendo sorridere contenta la rosa - Non si potrà definire un vero e proprio giro, ma almeno tra cucina, sala, stanza con armadio e corridoi per le camere, un po' dovrebbe aiutare-

I tre si avviano e dopo una decina di secondi ci ritroviamo chi a procedere e chi semplicemente fissa il gioco con del desolato ed annoiato.

Io più che altro inizio ad avere abbastanza fame... Anche perché, come ieri, non ci hanno lasciato la colazione, ma a quanto pare si limitano a portarci pranzo e cena.

Non mi lamento: sarebbe peggio se non ci portassero nemmeno quelli, sinceramente.

Lancio un occhiata attorno a me.

La prima persona che guardo è Mob: lei sembra una di quelle che non ne può proprio più, come se non desiderasse altro che spiccare il volo il più lontano possibile.

Valentine invece non ha aperto bocca fin dall'inizio del puzzle e non ha neppure spostato lo sguardo da anche solo una delle tante tessere, continuando a studiarle, prenderle, ruotare perfino tra le mani, unirle e così via, come se preferisse fare attività del genere rispetto a qualsiasi altra cosa.

Subito mi fa chiedere, come dettaglio, se abbia anche solo mostrato un vero cenno di disagio in questa situazione, tra l'inizio ed il procedere, mi fa domandare se poi si finga magari calmo ed in realtà stia urlando dentro.

Forse no, sembra più una cosa da me, per certi versi.

Il mio sguardo cade in seguito su Lennox: il castano dagli occhi verdi è appunto uno di quelli che ha totalmente interrotto il suo lavoro, fissando il vuoto.

Irvin invece stranamente procede, continuando a spostare ed inserire, un po' anche come Bethany stessa.

Oliver è abbastanza a metà tra le due fasi: non ci ha mollato, ma sembra sul punto di non poterne più... Un po' come me, per certi versi.

Io non mi interrompo solo per non rischiare di risultare un peso, anche perché se mi fermassi significherebbe far fare quello che dovrei fare io ad altri e sinceramente l'idea mi porterebbe a sentirmi un po' in colpa.

In ogni caso, dobbiamo essere riusciti in quelle ore ad attaccare tipo sui seicento, settecento pezzi, una cosa del genere, quindi meglio di niente...

Il fatto che fossimo stati in dieci aveva aiutato molto, in secondo caso ci sarebbe stato da morirci per arrivare quasi ai mille.

Comunque rispetto a ieri sospetto che ci siamo svegliati prima: non so esattamente se sia vero, più che altro è una sensazione che mi sfarfalla dentro e che mi percorre la carni anche nella loro superficialità.

"Ho bisogno di un caffè... E di riempirmi lo stomaco, mi sta brontolando ogni tre per due, dannazione. Non ne posso più "

Pensieri di cibo vario iniziano a vagarmi per la testa e subito li respingo, scuotendo la testa e quindi cercando di formulare pensieri diversi, od almeno provando a farne, poiché qualsiasi tipo di viaggio mentale si autodistrugge con una voce che lo blocca sul colpo.

-Bethany, potresti passarmi quel pezzo di puzzle, per piacere?- interviene per la prima volta Valentine dopo l'essere rimasto in completo silenzio per tutto il tempo, continuando a guardare prima il suo pezzo e poi quello della giovane dai capelli castano dorato.

La nominata annuisce e glielo cede senza problemi, non aspettandosi però quello che ne segue.

Dopo aver ceduto quell'unico pezzo, lui lo afferra, lo mette sul tavolo, provando e riuscendo ad attaccarlo... ed inizia poi a girare tutti quelli che gli capitano tra le dita in senso opposto a quello in cui erano precedentemente, facendo attenzione a quelli collegati per evitare di rompere i contatti : dietro sono tutti interamente blu, infatti non capisco il gesto fino a che non realizzo di netto che alcune parti sono di un blu più scuro ed altre più chiaro, ma in maniera netta, come a fazioni distinguibili, non come blu polvere, blu chiaro e fiordaliso, ma passando da azzurro, acqua, blu marino a blu pavone.

E ciascuna fase di azzurro si attacca a quelli che sono dello stesso azzurro, restringendo visibilmente il campo di ricerca.

-Wow- asserisco, sorpresa, guardandolo passare da un espressione seria a quello che sembra un mezzo sorriso.

-Tesi corretta- commenta, questo prima di tornare serio - Mi dispiace di averci impiegato così tanto per tirarla fuori, abbiamo sprecato parecchio tempo-

-Fa nulla. Se ce lo hai fatto sprecare prima, adesso ci dai un guadagno. Probabilmente ci avremmo messo fino a domani se continuava così- rispondo io, ammirata.

-Su. A questo punto mi sa che saremo in grado di portarlo a termine senza troppi problemi- asserisce invece Bethany, apparendo visibilmente sollevata, spingendoci a procedere in tutta foga, dividendo a ciascuno di noi una specifica sfumatura di colore.

Quando tornano Anjelica, Coleen e Dylan, il puzzle risulta praticamente quasi concluso: a percentuale ipotetica siamo riusciti a portare a termine l'ottanta su cento.

E difatti, vedendo come è avanzato, il gruppetto spalanca gli occhi.

-Ma come...?- Anjelica assume un espressione assolutamente scioccata, vedendo poi le varie sfumature e battendo le palpebre un paio di volte - Come ci siete arrivati?-

Tutti noi, senza problemi, le rispondiamo: chi con la voce, pronunciando un - Idea di Valentine-, chi indicandolo per qualche secondo e poi continuando a cercare i pezzi con più frenesia per completare.

La castana lo fissa a lungo con aria indecifrabile e l'albino si acciglia.

-Qualche problema?- domanda lui, non staccando lo sguardo da quello di Anjelica fino a che lei non lo abbassa, apparendo improvvisamente rossa in volto, o almeno per qualche istante.

-No.- risponde lei - È grandioso. Io non ci sarei mai arrivata-

"Se per quello, nemmeno io ci avrei mai pensato, ma meglio stare zitta"

-Mph. Forse dovresti muovere di più il cervello invece di usarlo soltanto per fare la corte al corvino- sbotta lui, girandosi con totale disinteresse, non notando affatto l'espressione con cui ha lasciato praticamente chiunque, escludendo Irvin che probabilmente nemmeno stava ascoltando e Bethany, che ha una sottospecie di sorrisetto soddisfatto in faccia.

Ventiquattr'ore 2- SinsNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ