Capitolo 40- Ustioni

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Valentine sembra quasi una bambola mentre io ed Oliver lo trasportiamo a peso morto verso appunto il centro dei tanti materassi, sdraiandolo nella maniera più delicata che ci è possibile

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Valentine sembra quasi una bambola mentre io ed Oliver lo trasportiamo a peso morto verso appunto il centro dei tanti materassi, sdraiandolo nella maniera più delicata che ci è possibile.

È bianco come un lenzuolo, quasi in tono dei suoi capelli e la sua maglia sembra totalmente a pezzi, tanto che ha degli strappi ovunque cade il mio sguardo , strappi da cui cola sangue a dirotto, tanto che ci preoccupiamo tutti abbastanza.

Sì, perché... Il nostro risveglio ed accorrere ha svegliato anche le altre tre ragazze e siamo tutti in cerchio attorno a lui, Stephanie che ha un espressione tale che mi fa pensare sia totalmente in crisi, Coleen che ha una mano davanti alla bocca per soffocare suoni, Mob che non sa in che posizione stare, tanto che la cambia costantemente... Ed Oliver che porta una mano alla sua fronte, probabilmente per sentire la sua temperatura.

Ciò che mi inorridisce è lo stato dei piedi del ragazzo : ha un ovvia ustione di probabile terzo o quarto grado.

Tento disperatamente di capire cosa fare, notando poi altre bruciature dove la maglia è rotta... Ed afferro il suo polso, cercando con concentrazione il battito ad occhi chiusi.

È lieve, lento, forse un po' rallentato dalla grande perdita di sangue, ma c'è, sempre meglio che niente.

-Serve... - inizio, aggrottando la fronte - Acqua fredda... Sapone... Non abbiamo antidolorifici, né qualcosa per fare un innesto cutaneo... Ma almeno cerchiamo di evitare si formino infezioni - balbetto a scatti, lanciando uno sguardo a Oliver, il quale mi sta guardando a sua volta - E ci servono delle garze... Ma non so se ci siano. Magari in bagno?-

-Okay. Vado io- dice Coleen, palesemente agitata, mettendosi in piedi di scatto, quasi fosse stata su una molla... e facendo per partire di corsa, venendo prima interrotta da Mob che asserisce un convinto - Vengo con te!- facendo partire subito le due fuori dalla stanza, affrettate a dir poco.

-Sei... Un esperta in campo scientifico?- domanda il biondo con aria estremamente sorpresa.

-Sembra... Sembra di sì - borbotto, rendendomi conto di come all'improvviso sento la mia stessa mente riempirsi di dati medici, quasi nel dettaglio perfino, con una voce che mi sembra di conoscere, ma che non so collegare a nessuno, che ne parla.

Mi è sembrato di percepirla anche durante il gioco dell'impiccato, con quella lunghissima parola, ma lì la avevo quasi ignorata.

In questo caso invece è molto più intensa e, soprattutto, utile, perché tratta dettagliatamente delle bruciature, un argomento più che necessario.

Subito penso che, probabilmente, in passato, dovevo aver fatto un corso e la donna che parlava, altrettanto probabilmente, era una insegnante.

'Le ustioni estese spesso richiedono la somministrazione di grandi quantità di liquidi per via endovenosa, poiché la risposta infiammatoria successiva comporta formazione di edema e significative perdite di fluido capillare. Le complicanze più comuni correlate alle ustioni sono legate alle infezioni.'

Mob e Coleen spuntano, una con un secchio pieno d'acqua tra le mani, l'altra con del sapone e, fortunatamente, delle garze, che mi vengono appoggiate affianco.

Nel frattempo, il materasso al di sotto di Valentine, da bianco sotto è diventato palesemente rosso.

"Deve sanguinare di più dalla schiena" penso subito "Dobbiamo girarlo e partire da lì, altrimenti morirà sotto i nostri occhi ancora prima che chiudiamo qualcosa, le bruciature per quanto siano pericolose possono aspettare"

-Potete aiutarmi? Voglio metterlo supino - asserisco seria in direzione di Stephanie ed Oliver.

I due annuiscono, la ragazza che si dirige dalle sue gambe, mentre il biondo si accinge ad appoggiare le mani sui fianchi di Valentine, questo durante il fatto che  io vado a prenderlo al di sotto delle braccia.

In tre, cauti fino agli estremi, riusciamo a metterlo a pancia in giù, rivelando qualcosa che mi fa salire all'istante un conato di nausea.

La maglia a brandelli  mostra una schiena piena di segni di ovvie frustate - che sembrano più vecchie che altro, in ogni caso - accompagnate da tagli, da ferite non rimarginate nuove, che appunto vanno dentro alle ferite da frustata, rendendo la visuale anche più dolorosa di quanto mi sarei immaginata.

Cerco di ignorare tale sensazione, in ogni caso, prendendo uno straccio immerso nell'acqua ed iniziando subito a pulire la schiena, strappando via il resto della felpa ormai distrutta e facendola cadere sul pavimento come un oggetto inutile e facilmente dimenticabile.

Continuo a farlo per tutta la sua spina dorsale ed attorno ad essa, cominciando poi a premere per provocare un impacco e quindi bloccare i flussi, riuscendoci dopo il processo di circa una ventina di minuti, un totale di tempo che passa lento e torturante, pieno di tensione.

Bloccato il sangue sulla schiena, lo faccio posizionare di fianco, sempre posando gli occhi attentamente sulle ferite, sperando che non vi sia un qualsiasi schizzo di sangue improvviso, riuscendo a lavorare con acqua e sapone sulle bruciature che sono disposte sul suo petto magro, iniziando in seguito ad avvolgere le garze.

In seguito, passo alle bruciature sui gomiti, le quali sono più di secondo grado che di terzo, ma comunque mi fanno serrare le labbra dalla tensione generale, anche perché tutto questo lavoro mi sta mettendo parecchia responsabilità sulle spalle e... Ho paura di fare qualcosa di stupido nel processo, tutto mentre inizio a chiedermi a ripetizione cosa diavolo sia accaduto oltre a quella maledetta porta nera in cui lui è passato e scomparso per così tante ore.

Tratto attentamente anche tale bruciatura, andando subito ad incentrare le mie attenzioni sui piedi, i quali mi danno ansia.

Lì servirebbe qualcosa di più rispetto ad acqua, sapone e nulla di più... Lì servirebbe una vera e propria operazione con disinfettante, ma non sono un chirurgo e non ho la più pallida idea di come atteggiarmi su questo argomento.

Posso solo, appunto, usare il materiale che ho a disposizione, poi circondare abbondantemente la pianta del piede con le garze, così che quando cammini senta il minor dolore possibile.

E dunque così faccio, sempre sfruttando l'acqua - acqua che nel frattempo è stata cambiata, poiché oramai era diventata rossa a forza di tutto quel sangue che le veniva cacciato dentro - ed il sapone, procedendo con l'avvolgimento in varie serie di strati sovrapposti, allacciandoli il più strettamente che riesco, passando in seguito alle sue gambe.

Sono meno rovinate dei piedi, ma anche esse hanno la loro buona dose di bruciature.

Quando finisco il lavoro lì, passo al volto: Valentine è ancora privo di sensi e ha il volto pieno di lividi.

Scuoto la testa, ancora più confusa, procedendo nel trattare le ferite e concludendolo prima ancora che io me ne renda conto, sentendomi così esausta che, sinceramente, vorrei potermi solo sdraiare e dormire, ma non lo faccio.

Mi metto seduta, sospirando, le gambe trattenute dalle braccia, il mento al di sopra delle ginocchia... Ed i miei occhi tornano nel vuoto, accompagnati da uno sbuffo.

"Bel modo di iniziare la nuova giornata"

Ventiquattr'ore 2- SinsWhere stories live. Discover now