Capitolo 50- Spiccicata

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Mi basta veramente poco per essere in un misto tra il ribollire di rabbia e l'ansia che mi si aggrappa alla gola, ancora non riuscendo a scacciare via il nervosismo nato da testa di latta e il dolore dovuto alle opzioni date dal gioco all'albino

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Mi basta veramente poco per essere in un misto tra il ribollire di rabbia e l'ansia che mi si aggrappa alla gola, ancora non riuscendo a scacciare via il nervosismo nato da testa di latta e il dolore dovuto alle opzioni date dal gioco all'albino.

Sono sensazioni terribilmente forti, che mi si annodano nel cervello fino a farmi tremare un poco... E mi infastidiscono, facendomi sentire i nervi a fior di pelle, costringendomi a deglutire.

Forse per questo, in un modo o nell'altro, riverso completamente la mia attenzione su Mob, vedendola massaggiarsi il collo con fare distratto, passandosi le dita tra le ciocche castane chiare, scure e quasi rossicce.

Basta poco a spingermi a voler parlare un po'  con lei, in principio basta il ricordo dell'accaduto in generale.

-Mi è piaciuto molto - dico, riuscendo praticamente all'istante ad attirare il suo sguardo, rendendolo inizialmente confuso, poi man mano tramutandosi in un mezzo sorrisetto, forse un poco nascosto nei primi momenti, risultando poi più evidente e brillante - deve aver afferrato cosa intendo con la mia frase - .

-Posso dire che quell'uscita non me la aspettavo per niente- aggiungo dopo il vederla sorridente, cosa che fa solo sviluppare un mio improvvisamente ritornato buon umore , non riuscendo a trattenere una sottospecie di - Pfff- soffocato, coprendomi la bocca con una mano.

Questo perché continuo a rielaborare quel breve discorso, il quale decisamente mi ha uccisa per la sua mancanza di aspettativa, soprattutto da parte di quella ragazza : certo, già mi attirava in precedenza, ma adesso lo fa anche di più in un modo o nell'altro.

Mob allarga il proprio sorriso a dismisura, diventando decisamente buffa, quasi avesse un viso da bambina, il tutto mentre si accarezza una guancia con l'indice ed apparendo forse in imbarazzo per il mio guardarla.

- Diciamo che... - inizia con tono un po' cauto - Dopotutto, ho detto la sincera verità. Per quanto io ne sappia, nelle basi generali dei film horror, la coppia di innamorati ci rimette o quasi subito o prima uno muore e l'altro soffre drammaticamente fino al momento della sua stessa fine. Non che apprezzi questo tipo di cose, per carità, anche perché mi dispiace vedere cose simili, ma...- Mob accenna un fremito lieve, il tutto mentre serra le labbra, cercando di uccidere un espressione alquanto compiaciuta e fallendo, anche perché in seguito questa si dipinge totalmente nei suoi lineamenti.

- La sua faccia è stata esilarante, sul serio- asserisce, lanciando un colpo di tosse per mascherare una risata.

-Sì, decisamente - concordo, riportando alla mente quella precisa espressione fatta da Testa di Latta, non riuscendo a non ghignare un poco, facendo una breve pausa in cui mi diverto a vedere Mob sul punto di scoppiare a ridere fragorosamente, una visuale già comica di suo.

-Cosa aveva detto di preciso poi?- chiedo con tono retorico, inarcando le sopracciglia, dando dei leggeri ticchettii al mio stesso mento, come se ci stessi pensando intensamente - Ah, E le minchiate salgono e basta- imito con teatralità, portandomi poi la mano alla fronte, facendo quasi finta di svenire nel mio inclinare la schiena in un arco che tende verso il pavimento , andando a stringere poi con delicatezza la stoffa della mia felpa con la mano rimanente, questo prima di riportarmi in una posizione regolare e guardare Mob.

Passa qualche secondo in cui ci osserviamo tra di noi dritto dritto negli occhi, il tutto nel silenzio più totale.

All'inizio è solo un guardarci a vicenda, con degli ovvi sorrisetti soddisfatti e divertiti... Ma poi si trasforma in altro, poiché l'ilarità dello scenario recitato sembra prendere tutte e due e ci porta dunque a tentare disperatamente di non esplodere come sceme.

Ma per quanto ci proviamo, finiamo comunque con lo scoppiare a ridere entrambe, lei con le braccia che vanno a circondarsi i fianchi in una sottospecie di X di contenimento, le gambe al petto, lasciandosi ricadere su uno dei materassi e rotolando, io che mi copro l'intera faccia con il palmo della mano sinistra, mentre la destra è appoggiata sulla mia pancia, cercando comunque di fare meno rumore possibile nel mio incontrastato sbiellarmi, il tutto mentre sento le lacrime agli occhi.

-E... Eri  da... Dannatamente uguale- riesce a biascicare Mob tra le risate, cercando di zittirsi con il mettersi a pancia in giù, ma finendo solo con il mollare lievi pugni al materasso, con il suo ridere che si fa a tratti un po' roco ed ad altri più acuto, rendendo il tutto ancora più comico e... Più difficile riprendere il controllo dell'isteria che sembra aver deciso di soffocarci tra un ridere qui ed un ridere là.

-V... Vero?- rispondo, quasi agonizzante, riuscendo a mandarmi ditraverso la saliva ed iniziando quindi a tossire.

-S... Spiccic... Spiccicata!- non ho idea come abbia fatto a completare la parola, io probabilmente sarei inciampata tra tutte quelle C ben più di tre volte a causa delle risate, finendo con emettere solo dei rantoli o dei borbottii privi di senso.

Coleen, con il nostro essere partite in quarta, ci guarda parecchio confusa, forse non avendo afferrato il discorso in precedenza, l'aria così stranita che, nonostante io per un istante riesca a riavere il controllo della mia sanità mentale, mi trascina indietro quasi a calci.

E questo degenera anche di più, poiché il ridere mio e di Mob, solo per le risate in sé, riescono a far partire pure la rosa, la quale diventa tutta rossa in volto ed ha una risata che mi fa pensare ad un pellicano per quanto sale in acuto.

Sembriamo quasi ubriache.

Quando finalmente smettiamo, sono così esausta che mi lascio stare a pancia in su sul letto, cercando di ignorare il dolore al petto e le lacrime che sono colate sulle mie guance per le troppe risate, riprendendo respiro a pieni polmoni.

-Sto bene- asserisco dopo un po', come per dimostrare che sono ancora viva e che il 'morta dalle risate' non sia improvvisamente diventato letterale.

-Io no. Mi fa male la milza  -ribatte Mob con tono tirato , lanciando uno sbuffo lieve prima di tirarsi su a sedere, massaggiandosi.

-Io non ho neanche capito perché stavate ridendo- commenta Coleen ansimando, con una voce tale che per poco non ricado nella ridarella compulsiva.

Ventiquattr'ore 2- SinsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora