Capitolo 100- Igloo

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-Aiutare, magari?- dico, alquanto esasperato, mentre Anjelica se ne sta letteralmente immobile sul posto a fissarmi, mentre io tento di scavare nella neve compatta con le mani per fare un buco abbastanza profondo ed iniziare a costruire un igloo

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-Aiutare, magari?- dico, alquanto esasperato, mentre Anjelica se ne sta letteralmente immobile sul posto a fissarmi, mentre io tento di scavare nella neve compatta con le mani per fare un buco abbastanza profondo ed iniziare a costruire un igloo.

La castana mi guarda con sufficienza e volta la testa di lato, come se non mi avesse neppure sentito. E questa cosa non mi irrita, no, di più, anche perché siamo in mezzo al nulla più assoluto, nevica così forte che sono ricoperto di bianco dalla testa ai piedi - non avendo neanche una giacca con cui proteggermi dal freddo - e sto costruendo un posto che in teoria è per la salvezza di entrambi, non solo per me... Ma lei no, rimane lì impalata e mi gira perfino la faccia, come se stessi facendo delle cavolate o stessi proprio giocando, provocando magari una perdita di tempo.

-Senti- inizio, stizzito, mettendomi in piedi e cercando di mantenere la calma in qualche modo, prendendo ripetuti respiri -Nemmeno a me piace questa situazione, te lo posso assicurare. Come, tra parentesi, non ho alcuna voglia di trasformarmi in un pezzetto di ghiaccio. E l'igloo che voglio costruire ce lo eviterà ad entrambi. Se mi aiuti almeno un po', magari rendendo compatta della neve in dei mattoni, diminuiremo sicuramente il tempo in cui stare allo scoperto ed al freddo. Quindi, per favore, potresti renderti utile?-

-Non so come rendere compatta la neve- dice con tono distaccato, sempre guardando altrove.

-E allora tu scavi e io faccio i mattoni- dico, provando a sembrare accomodante e gentile, nonostante lei non lo sia. No, lei non lo è per niente. E sinceramente non so chi me lo sta facendo fare, forse solo il desiderio di non morire assiderato.

La vedo fare una smorfia ed il mio cervello sta già imprecando ancora prima che risponda.

-È tua l'idea, mica mia, quindi perché dovrei congelarmi le dita per qualcosa che insisti a fare tu? Io mi sarei limitata a cercare della legna da accendere un fuoco-

-Vedi degli alberi qua attorno?- asserisco, continuando di mio nello scavare - No, perché, io non ne vedo. Neanche uno. Siamo in mezzo al nulla totale, di legna a terra non ve ne è ed anche se ce ne fosse, il fuoco non reggerebbe a causa dell'aria, che se non noti è parecchio forte. - a conferma di ciò che ho detto, un ondata di vento mi sbatte addosso, agitandomi tutti i capelli verso destra e sollevando il cappuccio della mia felpa fino a farlo dondolare su e giù varie volte, come un ossesso.

Sollevo una grossa massa di neve e la caccio di lato, cercando di ignorare come le mie dita siano diventate ultra rosse -Ma se vuoi provare a vagare a vuoto, fai pure- un 'dopotutto sembri fare costantemente quello che vuoi' si esibisce nella mia mente con un che di parecchio acido, ma non lo espongo a voce, preferendo frenare la lingua.

Vorrei anche dirle un 'se non mi aiuti, quando finisco di costruire l' igloo, ti assicuro che non ti faccio entrare nemmeno se mi implori', ma starei mentendo e lo so bene. Non sono il tipo da fare una cosa del genere, nemmeno con una persona assolutamente ingrata... E cederei dopo dieci minuti, se non meno, probabilmente.

Lei rimane sul posto ancora per un po', cosa che mi fa sbuffare internamente, continuando a scavare nella neve con foga... Poi lei ha perfino la faccia tosta di girarsi totalmente, mettendosi di spalle e guardare semplicemente il paesaggio.

Mi tremano i pugni, sia per la rabbia che per il freddo che continua ad assalirmi, facendomi sentire forato da tantissimi spilli invisibili.

Una parte del mio cervello vuole tirargli una palla di neve addosso, direttamente contro il centro della sua schiena... Quella parte lo vuole con tutto il cuore, ma qualcosa mi dice che perderei solo tempo e lei si metterebbe prima a strillare e poi a starnazzare insulti come un oca. Non ci tengo.

Valuto mentalmente il fatto che, poi, non solo è stupida nel suo stare girata e nell'aumentare la tempistica in cui stiamo fuori, a dritto contatto con il gelo, rischiando di tramutarci in gelati umani, ma anche il semplice dettaglio che è completamente scoperta! Se fossi stato io, il pericoloso camaleonte citato nella mezza poesia sadica sugli animali dello zoo, probabilmente lei sarebbe morta malissimo.

Fortunata lei, non lo sono - a meno che anche il traditore non abbia una totale mancanza di memoria? Potrebbe essere possibile? Forse no, non avrebbe molto senso - Non so neanche chi dovrei essere, ma proprio no. E sinceramente mi viene da chiedermi se non abbiano sbagliato totalmente a prendermi. O forse sono solo cieco io a non capire? Boh.

"Rabbia non sono, lussuria neanche, invidia non mi sembra, gola è escluso, superbia... No? No. Da togliere anche pigrizia, perché tra me ed Anjelica sto facendo tutto io, accidia... Forse? No, no. Non sono il tipo neanche per questo. Quali erano gli altri due? Oddio, ho un vuoto."

Cerco mentalmente le ultime rimaste, scannandomi la mia stessa mente nel disperato tentativo di riportarle alla testa, tutto mentre continuo a lavorare, ricevendo poi la risposta dopo diversi secondi.

"Ah, vero. Avarizia. E poi l'ultimo era il tizio che tiene il circo da strapazzo. Già. Non credo di essere avaro? Ma magari sarebbe comunque possibile, siccome negli altri mi ci vedo tipo totalmente a zero. Ma avaro di cosa? Soldi? Non mi ci sento attaccato. Averi generali? Dubito anche questo."

Un ennesima ondata d'aria gelida mi fa tremare sul posto e mi porto le mani alle spalle, strofinandole sulla stoffa a ripetizione, sperando di riacquistare il calore corporeo avuto in precedenza, ma fallendo miseramente, anche perché mi sembra piuttosto di peggiorare la situazione, digrignando un poco i denti.

Senza lamentarmi troppo, torno al mio lavoro, lanciando un occhiata ad Anjelica, la quale è tornata a guardarmi con quella sua aria seccata ed annoiata.

-Cosa c'è?- le chiedo, quasi arrivando ad abbaiarle contro e trattenendo gli istinti a stento, ordinandomi mentalmente di mantenere la calma.

-Sei ancora lì?- chiede, mostrandosi seccata, quasi offesa dal fatto che io stia ancora scavando e che non abbia già finito.

La guardo storto - Sì, sono ancora qui. Problemi, principessina?- le rispondo con tono ironico, sentendo la pazienza che sta andando al diavolo, pezzo dopo pezzo.

-Sì, ci stai mettendo troppo- dice -Sei lenta da paura, impegnati di più-

Ingoio una parolaccia prima che mi sfugga.

Questa mi farà ammattire. Questa, prima della fine della giornata, mi farà seriamente ammattire.

Mob

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Mob. Aggiungete i dettagli che mancano: 2 cicatrici, un occhio azzurro ed uno oro, due codini ai lati. Il volto in sé è 100% così.

Ventiquattr'ore 2- SinsWhere stories live. Discover now