Capitolo 46- Facilmente distruggibile.

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C'è un errore, in tutto questo

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C'è un errore, in tutto questo.

Una nota fuori posto che stona nel brano, come un fa diesis di troppo in una melodia teoricamente perfetta.

Un problema nella pianificazione dello schema, un grosso problema che va a piegare i calcoli e li rende imprevedibili, più imprevedibili perfino di un pazzo.

Forse posso sfruttarla.

Forse posso utilizzare l'errore a mio vantaggio e sistemare tutto in ordine perfetto, come dovrebbe essere messo, d'altronde, ma per farlo devo prevedere l'imprevedibile.

Forse posso ancora sfruttare ciascuno di loro, rendendoli ancor di più delle brave marionette.

Ma devo aspettare il momento giusto, altrimenti questa situazione risulterà inutile.

Ho due nemici principali, qui in mezzo, ma tutto sarà sotto controllo.

Devono morire, come è desiderato.

Devono soffrire, come è richiesto dal mio creatore.

E siamo solo all'inizio del vero gioco, la rotella si è mossa, ma non ancora abbastanza per farla partire.

La morte è alle porte, ma non è il nero a vestirla.

***

- Finalmente se ne sono andati quei due- borbotta Stephanie con una palese smorfia dipinta in volto, prendendo il proprio cibo, datole da Coleen - Non ne potevo più di discutere con suddetta testa di latta e Romeo

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- Finalmente se ne sono andati quei due- borbotta Stephanie con una palese smorfia dipinta in volto, prendendo il proprio cibo, datole da Coleen - Non ne potevo più di discutere con suddetta testa di latta e Romeo. Sono tutti e due così maledettamente ottusi da dar proprio i nervi. -

Io guardo la ragazza dai capelli corvini con le ciocche verdi ed azzurre, poi passo lo sguardo all'albino disteso ed infine lo scorro sul biondo, vedendolo mordicchiare il bordo del panino che gli è stato dato, guardando Stephanie con attenzione, il tutto prima di annuire un poco.

Sospiro, dando un morso a mia volta al sostentamento, masticando in maniera lenta, trovando il tutto quasi insipido, tanto che sinceramente non ho molta voglia di mangiare... Anzi, forse preferirei stare a stomaco vuoto, almeno riuscirei a reprimere il disgusto che sto sentendo nell'inghiottire.

Mi è passata la fame , ecco... Tutto qui. Esattamente l'opposto rispetto alle parole di Anjelica, le quali in teoria dovrebbero essere solo cancellate dal mio cervello, poiché quella è a dir poco insopportabile, ma che per qualche ragione che non so descrivere mi hanno profondamente ferita.

Le sento rimbombare nella mia mente, amare, le sento mettere radici, sorpassando altri pensieri o macchiandoli perfino... Soprattutto alcune precise parole hanno questo effetto.

'E no, non mi dici cosa fare. Nessuno mi dice cosa fare. Soprattutto non una bassa, ironica so-tutto-io con problemi di vista e probabilmente di cervello! Sei solo invidiosa perché nessuno ti fila e nessuno lo farà mai'

È stupido, stupido percepire come delle lame che affondano tra le mie idee, il tutto mentre le mie mani si chiudono a pugno e cerco di respirare, ma sento come se fossi sul punto di scoppiare, come se mi bloccassi duramente nel tempo, tra un termine ed un altro, girando per evitare il disprezzo che mi angoscia, la mancanza di fiducia, ma realizzassi di starmi semplicemente muovendo in tondo, neppure fossi su dei binari ben precisi o semplicemente fossi il drago che si morde la sua stessa coda.

Il concetto che mi da fastidio non è tanto quello dei termini iniziali: certo, l'essere definita 'bassa' mi manda in bestia - non è che io possa cambiare la mia statura di mia volontà, grazie tante. È una fattura fisica che possiedo, fare ginnastica non mi aiuterebbe -, riguardo al termine 'ironica' potrei farmici una grossa grassa risata, anche perché l'ironia non è poi tanto male, trattando di so-tutto-io penso che sia un modo alternativo per darmi un complimento. Con problemi di vista e di cervello, beh... Chi non ne ha? Lei di certo li possiede, soprattutto se si atteggia come una regina del mondo in una situazione del genere. È una cosa comune in pratica .

'Sei solo invidiosa perché nessuno ti fila e nessuno lo farà mai'

Questa parte è la principalmente velenosa.  Sembra stupida all'apparenza, ma non lo è. Lo sembra.

In realtà, se si dovesse mettere in una espressione diversa, sarebbe decisamente peggiore, sarebbe qualcosa capace di ferire chiunque, soprattutto se ci si rende conto che è veritiera.

Significherebbe non piaci alle persone, nessuno ti apprezza per quello che sei, significherebbe è ovvio che non verrai mai amata, perché dovrebbero desiderarti? Non sei carina, non sei sensuale, non sei nemmeno speciale. Sei una nella massa.

Questo. Questo è quello che Anjelica ha detto... E una parte del mio cervello - che detesto - si ritrova a darle ragione, si ritrova a dire che sono troppo poco per qualsiasi cosa, che sono sempre stata poco... E che in automatico sono qualcuno di facile da scartare, non riuscendo nemmeno ad essere la protagonista della mia stessa vita, diventando piuttosto una figura di macchia.

'Sei solo invidiosa'

'Invidiosa. Invidiosa. Invidiosa. Invidiosa! Invidiosa! Solo invidiosa!'

Nulla di più di un invidiosa, di tutto, di tutti.

Invidiosa di rapporti che non posso ottenere.

Invidiosa di persone che sembrano cento volte più degne di brillare.

Invidiosa di bellezza, invidiosa di gentilezza, invidiosa di intelligenza, di amicizie, di chi è più forte, di chi resiste più facilmente, di chi riesce a vivere davvero senza doversi voltare indietro ogni tre per due, non cercando di capire se qualcosa si sarebbe potuto fare diversamente per ottenere un risultato migliore... Anche solo di un poco.

L'invidia sembra essere una mia costante, qualcosa che costruisce, muove il mio intero pensiero e che attiva dunque in seguito le mie azioni, rendendomi estremamente lunatica e facilmente volubile, facilmente distruggibile.

Il pensiero mi mozza il fiato, mi impedisce di mordere il cibo che mi trema tra le mani, mi frena dall'anche solo tentare di dare un altro morso, percependo i miei stessi occhi farsi quasi secchi, fastidiosi, il tutto mentre desidero strofinare le mani su di essi e magari mollarmi qualche schiaffetto sulle guance nella prepotente speranza di darmi una svegliata.

"Non voglio essere distrutta" penso, sentendo come il mio cuore batta a ritmo innaturale, rimbombandomi nelle mie stesse orecchie "Non voglio morire. Non voglio sparire."

Mando giù la saliva varie volte, sentendomi osservata all'improvviso, vedendo come Oliver mi stia osservando con aria confusa.

"Mi ha notata. Ha notato che sono stupida. Ha notato che sono debole. Che sono la persona più facile da demolire del gruppo. Lo sa. Eccome se lo sa"

-Bethany?- chiede, facendo solo qualche passo in avanti, la mano tesa in mia direzione.

-Lasciami in pace- dico ad alta voce, girandomi di scatto ed ignorando il fatto che anche gli altri mi stanno osservando.

"Lo sanno tutti" bisbiglia la mia mente "E seppur non lo ricordi, probabilmente anche nella mia stessa vita in corso deve essere stato così. Deve sempre essere stato tutto in questa precisa maniera."

Decido di abbandonare la stanza per prendere aria, poiché non riesco a respirare e ho bisogno di allontanarmi da queste persone.

Ventiquattr'ore 2- SinsWhere stories live. Discover now