Capitolo 41- Opzioni

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Mi fa male assistere allo stato di Valentine

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Mi fa male assistere allo stato di Valentine.

Mi fa male vedere le bende e tutti i segni di frusta sulla sua schiena, le quali la decorano come pennellate frettolose sulla tela bianca di un macabro quadro appeso.

È un immagine che, fatto alquanto probabile, non riuscirò a scacciare via dalla mia testa molto facilmente, anzi, dubito che capiterà: mi rimarrà impressa fino al risveglio dell'albino e forse anche dopo, mentre cercherò in maniera abbastanza fallimentare di distrarmi con visuale verso qualsiasi soggetto... o in genere tattile, prendendo a tracciarmi percorsi sui polsi con le mie stesse dita.

Dovrei essere abituato a vedere cicatrici - dopotutto Mob ne ha due molto, molto evidenti... Poi ho notato quelle interne alle braccia di Steph... - ma quei segni sono ancora più grossi e gli decorano interamente la schiena! Fanno quasi senso.

Mi chiedo se lui sia a conoscenza delle frustate, se le abbia già notate... Forse no, dopotutto non può vedere a trecentosessanta gradi... Però magari mentre si faceva la doccia qualche giorno fa... Magari quel giorno le ha viste e le ha tenute per sé, tenendo ben poco conto ad esse.

Io sinceramente, al contrario, ne sarei stato abbastanza spaventato: insomma, non è una cosa che si vede tutti i giorni... E poi sono perfino peggiorate a causa delle nuove ferite, tanto da risultare arrossate qui e là, apparendo molto facilmente all'occhio nudo, quasi come delle punture di zanzara, solo più estese.

Sospiro, deglutendo e scuotendo appena il capo.

"Se questo è il tuo modo di pensare ad altro, Oliver, complimenti, ti stai ficcando solo più dentro alla questione. Come già hai dedotto, non riuscirai a non pensarci, eh"

Il mio sguardo scivola su Bethany, per cui inizio a provare una forte stima, soprattutto per il suo atteggiamento nella situazione: è decisamente capace e sveglia, rapida e cauta quando serve, perlopiù abbastanza responsabile... E la apprezzo parecchio per questo, mi sembra una brava persona.

In seguito all'osservare lei, sento il suo sguardo guizzare nel mio a sua volta, facendomi sentire quasi scoperto nel mio osservare e quindi costringendomi ad un ennesima fuga.

È singolare il fatto che ci sono momenti che riesco a ricambiare le sue occhiate in generale, poi tre secondi dopo non ci riesco più.

Mi fa sentire un po' tardo mentalmente ad essere sincero, ma so da me che è solo questione del mio 'problema di imbarazzo costante misto a disagio' che mi attacca sempre nei momenti meno opportuni, ovvio.

Vado in seguito ad osservare Coleen, la quale è leggermente verde di nausea, tanto che mi fa domandare subito se abbia problemi alla vista del sangue o simili, ma si stia comunque costringendo a restare nella stanza.

-Ti senti bene?- chiedo a mezza voce, alquanto incerto se invitarla ad uscire dalla stanza per prendere fiato e vedere se starà meglio o meno.

Coleen fa di sì con la testa, non spiccicando parola, forse temendo di rigettare anche solo ad aprire bocca per un unico istante.

-Ne sei sicura?- insiste la ragazza con la cicatrice sul volto.

Dice di nuovo di no... Ma bastano tipo tre secondi per farle negare di seguito ciò che ha detto, difatti si alza ed inizia a correre, a tratti barcollando, venendo seguita prima da Bethany, la quale a sua volta deve aver notato l'aspetto della ragazza... E poi da Mob, lasciando me e Steph con Valentine .

Preoccupato, le seguo con lo sguardo, vedendole uscire e lasciare la porta aperta, poi mi ritrovo a guardare appunto la corvina: lei fissa il pavimento e stringe la radiolina, apparendo visibilmente tesa, tanto che vorrei poter aiutarla a sentirsi meglio, ma non è che io mi ci senta di mio, quindi non so se possa risultare davvero d'aiuto.

Con il suo guardare in basso, in ogni caso, mi ritorna alla mente la questione della piastrina, tanto da andare ad afferrare il braccio del ragazzo, il più delicatamente possibile nella gestura, cercando la superficie rapidamente e trovandola prima ancora di rendermene davvero conto.

Su di essa vi è scritto qualcosa che mi lascia letteralmente a bocca aperta, boccheggiando come un pesce fuor d'acqua, non riuscendo a staccare lo sguardo da essa se non per tipo pochi attimi e non di più, attimi in cui vado a guardare di nuovo Stephanie, portando la stessa ragazza a ricambiare l'occhiata con netta confusione.

E torno dunque alle parole che lampeggiano in maniera lieve sullo schermo, rileggendole a ripetizione per quasi paura di essere allucinato o simili, sentendo un lieve suono strozzato da parte di Steph che invece mi cede la conferma della situazione .

'Opzione Uno: Scegli qualcun altro del gruppo a cui far cedere la pena'

Le parole di Valentine, il discorso prima del ritorno di Stephanie con l'acqua fredda, le stesse parole che mi avevano fatto credere nel fatto che non se n'era andato senza dire nulla per motivi egoistici, mi vengono ripetute più e più volte nella memoria, al punto tale che potrei perfino dirle a voce.

'Opzione due: porta via la radiolina alla tua compagna di squadra'

Guardo ancora Stephanie, sentendola singhiozzare all'improvviso, gli occhi estremamente lucidi, da cui scivolano lacrime su lacrime nonostante sembra volerle trattenere, il tutto mentre ha preso a tremare follemente, tanto che neppure lo stringere lo stesso oggetto citato dal messaggio la aiuta, anzi, la sua presa sull'oggetto sembra non avere l'intensità necessaria, poiché le sue dita scivolano e non riescono a mantenere solidità.

D'istinto vado ad abbracciarla, lasciando che continui a piangere nell'incavo del mio collo, mugugnando qualcosa che non sembra capace di dire a parole coincise e collegate, ma che per certi versi sento di comprendere, tanto che la stringo maggiormente.

-N... Non è colpa tua- balbetto infatti, sentendo comunque il mio stesso stomaco restringersi dolorosamente, impedendomi di respirare.

- Non è colpa tua- ripeto, cercando di ignorare il fatto che più la sento piangere e più vorrei scoppiare in lacrime a mia volta, non capendo bene neppure perché.

Forse perché mi sento molto connesso a ciò che provano gli altri, forse perché sento il bisogno di buttare fuori quell'orrenda sensazione di terrore per la sofferenza delle persone che ho attorno... E il fatto che Valentine abbia deciso di prendersi tutto addosso nonostante la colpa dell'avvenimento non sia neppure sua, beh, mi lascia sgomento.

' Opzione tre: accetta la tua pena'

Ventiquattr'ore 2- SinsWhere stories live. Discover now