Capitolo 125- Chiavi

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"Un pezzo per un pezzo?"

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"Un pezzo per un pezzo?"

Che cosa significhi non è chiaro al cento percento, ma il concetto è piuttosto semplice. Sostituire.

"Magari, vista la situazione, devo sostituire le manette e il collare con altro?..."

È la prima ipotesi che salta su ed ha abbastanza senso. Ma con tale ipotesi salta su la domanda 'con cosa, di preciso?'

Nel mentre che me lo chiedo, riesco a intravedere tramite alla luce della mia piastrina —la quale sta per spegnersi se il lento diminuire di essa ne è testimone— quello che pare un interruttore circondato da un riquadro argentato.

È un dettaglio piuttosto bizzarro, soprattutto in un posto del genere. Non avrebbe un senso di esistere.

"Ma questo è un videogioco. La logica e quello che in esso è presente non deve andare per forza a braccetto."

Prendo un grosso respiro e vado a premerlo, coprendo all'istante il mio volto con le mani. La stanza si illumina interamente, seppur lo faccia a fasi: vi sono vari lampadari attaccati al soffitto che vanno con il neon e si accendono in una progressione graduale, andando a illuminare interamente la stanza.

Come ambiente é molto più ampio di quanto mi immaginassi. E oltre al buco da cui sono strisciato vi sono due grossi portoni ai suoi lati più estremi.

Il biondino è esattamente al centro della stanza, incatenato sia nel collare che nelle manette... Ma delle catene non riesco a vedere la fine.

La parete dietro di lui é interamente di pietra, cosa che rende l'effetto avanzato-non avanzato un pochino un pugno in un occhio. Soprattutto perché attaccata a questa parete vi è quello che pare un piccolo microfono di metallo.

Oltre a noi, nella stanza vi è un tavolo con nove chiavi, più in direzione della buca da cui sono entrato che altro. Su ogni chiave vi è il disegno di una testa di animale e un numero allegato dove dovrebbe esserci il collo della creatura rappresentata.

Un gatto, uno. Un leone, sette. Un cane, tre. Un asino, due. Un orso, sei. Un camaleonte, quattro. Una lince, otto. Un maiale, cinque. Un lupo, nove.

Tutti gli animali della poesia con il domatore che compongono il suddetto circo delle meraviglie. O, apparentemente, che sono i peccati capitali, più quelli che sono gli intermezzi, le loro sfumature, più o meno attaccate alla loro categoria.

"Bene. Non ho la più pallida idea di cosa devo fare, anche perché non vedo delle serrature nelle manette e nel collare del biondino." penso, afferrandone una e soppesandola nella mano, scrutandola.

Ho preso quella del gatto. Sembra essere stata lasciata nel ghiaccio per un eternità per quanto è fredda. Mi da quasi fastidio al tatto.

Gli occhi metallici dell'animale mi fissano e io ricambio lo sguardo per qualche istante prima di tornare a metterla giù, rendendomi conto che il biondino sta parlando e che non lo stavo ascoltando minimamente.

-...ntato rosso ora.- dice, il tono non troppo alto, ma che comunque echeggia un tantino.

-Che?- chiedo dunque, guardandolo, forse apparendo come se fossi di colpo caduto dalle nuvole, forse non mostrando niente espressivamente.

Lui apre bocca, la richiude un secondo solo e poi la riapre una seconda volta, andando a segnare in direzione del microfono con l'indice.

-Il tasto che è lì sopra.- asserisce -Prima si stava illuminando a scatti e ora è diventato rosso. Mi sa che... Che devi premerlo, ma potrei sbagliarmi.-

Inarco il sopracciglio, sorpreso, buttando lo sguardo a destinazione e tornando dunque in direzione di quel muro a passo leggero.

Non trentenno neanche un attimo prima di andare a pigiare sul piccolo cilindro. Questo è composto di plastica, non di metallo, come il resto dello strumento ed è sì dipinto di rosso, ma è un rosso sgargiante quasi fluo.

Appena lo faccio, un suono forte, —simile a quello di un carillon che canticchia una melodia da brividi, simile a quella di London Bridge is Falling Down, Falling Down, Falling Down... — e una voce registrata saltano su, facendo sobbalzare dalla sorpresa il biondino e portandomi a spalancare gli occhi, allontanando subito il dito dal tasto come se questo avesse la peste.

-Oltre quelle porte vi sono un totale di nove sezioni... In tre sulle nove presenti vi sono strumenti che, una volta trovati e indossati, ti permetteranno di liberare il tuo compagno dalle catene.- inizia una voce femminile, con tono alquanto allegro... E che per un attimo mi fa aggrottare la fronte.

Mi sembra di averla già sentita, questa voce. È familiare. Molto familiare.

Mi obbligo a scacciare via tale fatto, accompagnato da numerosi pensieri che salgono su per prestare attenzione. Ha ripreso a parlare.

-...ogna fare attenzione, però...- aggiunge, quasi mettendosi a ridere nel mentre. E lo fa con una spontaneità così realistica che fa capire chiaramente che si stia divertendo per davvero. -Tutte le gabbie hanno uno o più animali dentro e... Alcuni sono piuttosto arrabbiati. Perlopiù, più tempo ci impiegherai nella tua caccia al tesoro, più le catene si faranno corte. E più, diciamo, il collare potrebbe stringersi.-

Vi è una pausa che pare anche fin troppo lunga, tale che per un attimo sembra sia finito, seppur vi sia ancora la melodia di sottofondo e qualcosa di paragonabile a un radio-static... Solo per far tornare la voce con un che di scimmiottamento nel tono e una seconda risatina contenta.

-Buon divertimento!- asserisce.

Sì. Certo. Okay. Sicuro. Benissimo.

-Grazie.- borbotto di rimando, non potendo contenermi dal suonare parecchio sarcastico e dal ruotare gli occhi ancora una volta. E poi lancio uno sguardo al biondo, gli faccio un frettoloso cenno di capo e mi costringo ad afferrare tutte e nove le chiavi, fredde o meno che siano. Che mi facciano sentire la pelle assalita. da tanti spilli o no.

Rapido e sempre con passo leggero —al massimo delle mie possibilità, più per istinto che per altro a questo punto, anche perché non penso vi sia un vero e proprio motivo per farlo— passo attraverso a una delle due porte, sentendola aprirsi in un che di estremamente silenzioso.

E mi ritrovo a fissare cinque cancelli. Sono in ordine di numero, chiaramente, con vari gatti col pelo alzato —intenti a soffiarmi contro—nella prima sezione, un asino nella seconda, due cani nella terza, vari camaleonti nella quarta e un grosso maiale nella quinta. E ciascuna sezione non è molto grande, ma è abbastanza piena di fieno o altra roba da rendere la ricerca piuttosto complicata.

:)

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:)

Ventiquattr'ore 2- SinsWhere stories live. Discover now