Capitolo 108- Due Linee

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Allarme prese a scorrermi nelle vene al posto del sangue, tutto in un colpo secco

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Allarme prese a scorrermi nelle vene al posto del sangue, tutto in un colpo secco.

Un respiro dentro. Uno fuori. Un altro dentro. Un altro ancora fuori, nella speranza di smettere di tremare dall'ansia.

Ero seduta sul bordo della vasca da bagno, le mani strette attorno ad un piccolo provino.

Lo avevo comprato così, tanto per. Avevo notato che il mio ciclo stava mancando, ma ci avrei scommesso tutto che il risultato non sarebbe stato quello che mi trovavo sotto gli occhi.

"Non va bene" mi dissi, stringendo le labbra e sudando freddo "Non va bene per niente."

Due linee. Due linee rosa.

Era stata una volta sola che lo avevano fatto senza preservativi. Non era possibile che fosse bastata quella volta per arrivare a questo punto.

Non ci potevo credere. Ero così allibita, così scioccata che mi sembrava che il mio cervello si fosse rotto e che mi stesse facendo assistere ad allucinazioni.

Avevo solo sedici anni! Non potevo essere incinta a sedici anni! Non ero pronta. Né psicologicamente, né fisicamente.

Non volevo ingrassare, né dover tener conto ad... Ad un bambino. Al nostro bambino. Mio e di James.

Ero troppo giovane. Troppo piccola per sapere come crescerlo.

Però...

James lo avrebbe voluto, forse? Era un insieme di noi.

Lui era l'adulto, dei due. Lui era quello che sapeva gestire i problemi meglio di me. Era quello che mi insegnava, che mi aveva portata in Russia e in Francia, a parlare con i ricchi sfondati della mia bravura come ballerina.

Era quello che mi aveva dato la spinta per danzare. Era quello che mi aveva sempre lodata e sostenuta.

Mi avrebbe aiutata, giusto? Perché era normale che lo facesse.

Giusto?

"Sarebbe bello se fosse una femminuccia con i suoi occhi." mi ritrovai a pensare, ancora prima che me ne rendessi conto.

"No, ma cosa vai a pensare?" mi chiesi, scandalizzata "Dovresti solo abortire e farla finita, senza neppure farglielo sapere"

Appoggiai il test di gravidanza sulle mie stesse gambe. Una delle mie mani viaggiava già alla mia stessa pancia.

Era totalmente piatta, per il momento. Faceva davvero strano pensare che vi fosse un esserino dentro. Un esserino che con il passare dei mesi avrebbe preso forma.

"E se fosse un maschietto? Tutto suo padre, ma con i miei occhi?"

Il pensiero mi intrigava quasi. Era come se stessi analizzando un nuovo lato di me, sempre stato alieno in precedenza. Un lieve sorriso mi attraversò le labbra.

Ventiquattr'ore 2- SinsWhere stories live. Discover now