3.18 • LA VIGILIA DI NATALE

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«E, ora che ci siamo proprio tutti, diamo inizio alle danze!» aveva urlato Leon, alzando il bicchiere, dopo che il Pontifex si era accomodato sul suo trono, in un silenzio tombale.

E le danze erano partite. Non per me. E non solo perché non avevo un cavaliere, ma anche perché mi sembrava di avere troppe cose da tenere sotto controllo. Roze e Pierre, ad esempio. Ma anche Maia ed Heikki. Quella stessa sera, per la prima volta, avevo percepito una crepa nella voce di Yumi. Prima di allora, senza brachialia, mi era risultato pressoché impossibile guardare più in profondità nei sentimenti della mia amica, completamente celati dalla furia della sua rabbia e della sua sete. Ma, con i brachialia ai polsi, mi era chiarissimo: indipendentemente da quanto lo odiasse, lei soffriva ancora per quella assurda separazione da Heikki. E, forse, soffriva anche lui. Non lo avevo mai osservato così attentamente come quella sera. Danzava serio, facendo volteggiare sua sorella e non mi sembrava altro che... infelice. Heikki non era sereno. Heikki sembrava un animale in trappola.

«È la prima volta che vede Yumi con un altro» mi disse Devon, tornato un attimo al nostro tavolo per prendere da bere per lui e Nozomi.

«Cosa?» domandai, presa alla sprovvista.

«Heikki» precisò, indicando Yumi e Nate. «Per questo ha quella faccia appesa, credo».

Yumi e Nate, tra l'altro, entrambi belli ed eleganti, non avevano smesso di ridere neanche per un secondo, da quando si erano lanciati in pista. Sarebbero stati una coppia fantastica, se si fossero incontrati in un'altra vita.

«E che altro, poi» continuò Devon. «Heikki sta sicuramente morendo di invidia».

Forse non aveva torto. Heikki e Yumi si erano lasciati per un motivo assurdo di cui non riuscivo io stessa a capacitarmi, figuriamoci loro.

«Ti dispiace che io sia venuto con Nozomi?» mi domandò poi.

Beh, oddio.

«È la prima volta che mi piace qualcuna... qualcun'altra intendo» sussurrò.

Già. Devon, da quando lo conoscevo, era stato innamorato di Dafni tanto perdutamente e disperatamente da indurmi a considerare quella ex Sibilla una specie di estensione della sua persona. Vedere Devon con un'altra era strano. Lui, però, per la prima volta dopo tanto tempo, sembrava rilassato. E, nonostante continuasse a mantenere quell'aria leggera e scanzonata che, da sempre, aveva caratterizzato lui e tutte le sue interazioni con gli altri, ero sicura che Nozomi gli piacesse davvero. Perché non avrebbe mai relegato Dafni in un angolino se non per una persona veramente importante.

«No» risposi, infine. «No, siete una bellissima coppia e sono contenta per te. Mi scuserò con lei».

«Non è necessario» sorrise. «Lei ha capito, non ce l'ha mai avuta con te».

«Non ha importanza. Voglio scusarmi lo stesso» risposi.

«Avrai modo di farlo durante la serata» intervenne Iulian, comparendo alle spalle di Devon. «Nel frattempo, balli con me?»

 «Nel frattempo, balli con me?»

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