Capitolo 4

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«Amore è là dove si può dire tutto o non occorre dire nulla».

Henry Albert Harper

***

Alle otto del mattino un raggio di sole luminoso e tiepido entrò timidamente nel salotto, attraverso la finestra, e, accarezzandole il viso, svegliò dolcemente Vivian, che, appena aprì gli occhi, si sentì riposata come non le succedeva da tempo.

Era sempre stata una dormigliona ma già prima della rottura con Andrea, nonostante dormisse per nove ore di fila, si svegliava sempre come se, durante la notte, l'avessero costretta ai lavori forzati!

Quella mattina invece fu diverso.

Si sollevò, si mise a sedere sul divano e, non ricordandosi immediatamente quanto accaduto la sera prima, disse «Ma che ci faccio qui?», poi, d'improvviso, sgranò gli occhi, si guardò intorno e, portandosi entrambe le mani sulla fronte, esclamò: «Alex! Ma che ho fatto? Mi sono addormentata?»

Fu allora che vide il bigliettino.

Grazie per la compagnia! È stata una serata magnifica, a presto A.

Il suo cuore sussultò, le sue guance si colorarono di rosso, un brivido caldo le attraversò rapidamente la schiena e le sue mani iniziarono a sudare.

Un misto tra eccitazione e vergogna s'impossessò di lei.

In pochi secondi decise di volerlo rivedere, subito!

La sera prima lui le aveva detto in quale luogo si sarebbero svolte le riprese e con un taxi non avrebbe impiegato più di venti minuti ad arrivare, quindi, si fece una doccia veloce, indossò dei leggings, una felpa sportiva, le sue scarpe da running, vaporizzò il suo profumo, prese borsa, telefono e chiavi e uscì di casa.

Chiamò un taxi e si fece venire a prendere alla caffetteria di Gio' la quale, non appena la vide, stranita, le chiese: «Tesoro, come mai qui? Tutto bene?»

«Buon giorno, cara. Sì, sì! Tutto bene! Sono venuta a prendere un caffè, un tè e due croissant».

«C'è qualcosa che mi devi raccontare?» chiese Gio' incuriosita.

Vivian avvampò imbarazzata e, cercando di dissimulare il suo stato d'animo, rispose «Ma no! Vado solo a trovare una persona... un... un'amica! Una collega di lavoro...»

Mentì spudoratamente e si sentì subito in colpa per averlo fatto, però non era ancora pronta a parlare a qualcuno di Alex e non era ancora pronta per affrontare i suoi sentimenti.

Quel sabato mattina la città dormiva ancora, non c'era traffico e, col taxi, arrivò prima del previsto. Il luogo prescelto per le riprese era il lungo mare e la scena che stavano girando in quel momento si svolgeva sulla scogliera. Quando scese dall'auto Vivian vide un gran movimento: un via vai di operatori, macchinari che venivano spostati da una parte all'altra, persone che strillavano: «Ritoccate il trucco agli attori!» - «No! Quella camicia non va bene!» - «Sono esausta! Quando arriva il mio caffè!»

Finalmente, in mezzo a quel marasma, Vivian scorse Alex, teneva in mano dei fogli e una matita e parlava animatamente con una ragazza, forse un'attrice, e con un uomo, probabilmente il regista.

In quel momento pensò di aver fatto una stupidaggine.

«Ma che mi è saltato in mente?» si disse.

Rimase ancora qualche secondo lì impalata ad osservare il tutto, poi si voltò per andar via.

Vivian - La forza di ricominciareWhere stories live. Discover now