Capitolo 8

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«Matt il tempo stringe, oggi è già il 3 dicembre! Se vogliamo che il libro sia nelle librerie la settimana prima di Natale... beh, sappi che siamo già in ritardo!» disse Vivian visibilmente alterata.

Vista dall'esterno nessuno avrebbe mai detto che lei fosse l'Editor e colui a cui stava dando una bella strigliata il suo capo.

«Viv, lo so, ma hanno combinato un macello nella tipografia! Abbiamo sbagliato ad affidarci a loro, avremmo dovuto farlo stampare nella nostra!» rispose Matt.

«Sai che non avrebbe firmato con noi se non gli avessimo dato la possibilità di stampare lì!» ribatté Vivian.

«Certo! Ma adesso ci ritroviamo a lavorare con degli incompetenti che sono a centinaia di chilometri da qui e che si rifiutano di parlare al telefono o in videochiamata. Sono rimasti fermi alla Bibbia di Gutemberg! Peccato che per tutto il resto del mondo sia il Ventunesimo secolo non il 1453!» esplose Matt.

«Bisogna andare lì!» affermò Vivian.

«Viv, l'avrei già fatto se avessi potuto, credimi! Ma ho gli incontri con i finanziatori e dobbiamo programmare le altre uscite... Basta, mi arrendo... Posticipiamo il lancio» disse Matt sollevando le braccia al cielo e lasciandosi cadere sulla poltrona del suo ufficio.

«Vado io!» ribatté Vivian.

«Tu? E come fai? Tra la scuola e gli altri autori che segui hai a mala pena il tempo di respirare!» le disse Matt guardandola dolcemente.

«Hai ragione – rispose Vivian sedendosi sulla poltrona davanti a lui – ma non abbiamo alternative. Se il libro non esce andiamo in perdita. Se non sbaglio lunedì è il 7 – disse controllando il calendario sul telefono – Infatti! Quindi la scuola è chiusa. Parto domenica, lunedì vado nella tipografia e martedì rientro... Se riescono ad essere veloci possiamo programmare il lancio per il sabato successivo, cioè il... – diede un altro sguardo al telefono – il 13 dicembre».

Matt l'ascoltava cercando di capire cosa lei stesse dicendo e al contempo cercando di ricordare se ci fossero altri impegni già programmati.

«Credo che la data vada bene, ma fammi controllare per sicurezza» disse sollevandosi dalla poltrona e andando alla scrivania. Dopo aver dato un'occhiata veloce all'agenda sul PC affermò: «Si può fare, sempre se quella manica di incapaci riesce a farci avere i libri almeno due giorni prima!»

«Di loro mi occupo io. Per ora riforniremo solo le maggiori librerie della città poi ci occuperemo della distribuzione minore, d'accordo?» chiese Vivian.

Matt le andò incontro, le prese le mani, la fece sollevare e la abbracciò.

Era un abbraccio casto, puro, quasi fraterno e colmo di gratitudine.

«Sai che non sopravvivrei un giorno qua dentro senza te, vero?» le chiese con aria seria.

Vivian sorrise dolcemente e poi esclamò fiera: «Ovviamente sì!»

Scoppiarono a ridere e Matt le disse: «Grazie!»

«Piantala con le smancerie! Chiama la tipografia, avvisali che lunedì mattina sarò lì presto, molto presto! – fece per uscire, ma poi si rigirò verso Matt – Ah, e prenotami un albergo, niente di lussuoso, sai che non mi piacciono i luoghi troppo eleganti... se lo trovassi vicino alla tipografia sarebbe perfetto...»

«Agli ordini Boss! – rispose Matt divertito, poi aggiunse – Prenoto anche l'aereo?»

«Sei fuori di testa?! – urlò Vivian sgranando gli occhi – Non salirò da sola su uno di quei cosi! Prenderò il treno!»

«Ci impiegherai una vita, Viv!» cercò di dissuaderla Matt.

«Finalmente avrò un po' di tempo per me stessa!» rispose lei sfoggiando uno dei suoi sorrisi più sinceri e uscì dall'ufficio di Matt.

Vivian - La forza di ricominciareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora