Capitolo 28

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Se non ricordi che amore

t'abbia mai fatto commettere

la più piccola follia,

allora non hai mai amato.

W. Shakespeare


«Dai! Non fare quella faccia da cane bastonato! – esclamò Max cercando di trattenere una risata – È davanti a noi, non all'altro capo del mondo!»

Ma le sue parole non fecero che innervosire ulteriormente Alex che, prima della partenza, aveva provato a convincere Vivian a viaggiare con lui e a scaricare Max alle ragazze, ma non c'era stato verso. Sia lei che le amiche si erano strenuamente opposte a quel cambio di piano e in quel momento le guardava ridere e cantare dal vetro parabrezza del suo Pick-up.

L'auto di Patty, una Jeep Wrangler grigio scuro, un po' datata ma in ottimo stato, li precedeva di alcuni metri ospitando Giovanna sul sedile passeggero anteriore ed Emma e Vivian sui due posteriori. La musica, tenuta ad un volume eccessivamente alto, fuoriusciva dai finestrini invadendo lo spazio circostante e attirando su di loro l'attenzione degli altri automobilisti.

«Lo so, ma preferivo la sua compagnia alla tua!» borbottò Alex in risposta.

«Avanti! Avrai tutto il weekend per darci dentro! – rise Max – Concedile un po' di tregua, povera ragazza! Tra un'oretta saremo arrivati e potrai ricominciare, ok?»

Alex gli lanciò uno sguardo furente che Max non riuscì ad interpretare.

«Certo che sei nervoso per essere uno che ha scopato tutta la notte!» commentò serio.

«Perché non è così!!» sbottò Alex.

«Che intendi?» gli chiese Max.

«Noi non scopiamo! Ok?» esplicitò il concetto Alex stringendo sempre più forte il volante.

«Voi non... – ripeté Max – Che cazzo significa?» domando poi con una nota di sorpresa nella voce.

«Lascia stare, ok?» sibilò Alex frustrato.

«No che non lascio stare! Fammi capire!» insistette l'amico.

«Non c'è niente da capire, semplicemente non scopiamo!» ribadì Alex scandendo le parole in tono sempre più nervoso.

«C'è qualche problema? – chiese preoccupato Max – Non stai bene? – continuò allarmato – Non ti devi vergognare, ok... Parlamene... – aggiunse modulando gentilmente il suo tono di voce – Pensi che sia un problema psicologico o fisiologico... Sai che col mio lavoro incontro tanti medici, posso chiedere e fissarti un appuntam...»

«Ma che hai capito?? – lo interruppe bruscamente Alex – Non ho alcun problema! Funziona tutto alla perfezione là sotto! Ok?»

Max rimase interdetto per alcuni secondi.

«Allora perché cazzo non scopate??» esplose poi sconcertato.

«È complicato...» mormorò Alex pentendosi d'aver iniziato quel discorso.

«Puttanate! Parla!» lo incalzò Max.

«Abbiamo deciso di andarci piano fino a che la trasferta in Grecia non sarà conclusa» asserì Alex tutto d'un fiato.

«Avete deciso?» commentò scettico Max che, conoscendo l'amico, non credeva ad un'assurdità simile.

«Beh, diciamo che lei non si sente tranquilla e io non voglio affrettare le cose... – spiegò meglio Alex – Cazzo! Ci ho impiegato anni per avere tutto questo non voglio commettere errori proprio adesso...» aggiunse passandosi nervosamente la mano fra i capelli spettinandoseli.

Vivian - La forza di ricominciareWhere stories live. Discover now