Capitolo 30

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"E qualsiasi angoscia che adesso sembra mortale,

 in confronto al perderti, non sembrerà uguale".

William Shakespeare


Al termine della cerimonia i due sposini, accompagnati da parenti e amici tra baci, abbracci e il rituale lancio del riso, si spostarono all'interno della sala in cui si sarebbero svolti festeggiamenti.

La grande depandance in pietra all'interno era illuminata da enormi lampadari pendenti in vetro ed era stata suddivisa in tre aree, una più piccola e appartata nella quale era stato allestito un palchetto per la band e per la consolle del DJ, un'altra spaziosa, a sinistra, corredata da luci sceniche adibita a pista da ballo e, infine, quella più grande, a destra, presentava una serie di tavoli ricoperti da tessuti pregiati blu e grigio perla che rimandavano ai colori degli abiti della sposa e della sua damigella d'onore. Al di sopra vi trionfavano un elegante servizio da portata in porcellana finissima e cesellata, posate in argento, calici di cristallo, candelabri raffinati e, come ultimo tocco, decorazioni floreali. Ogni tavolo poi aveva un nome specifico. Vivian aveva pensato ad ogni minimo dettaglio e in quella scelta si era sbizzarrita, assecondata da Giovanna che aveva trovato assolutamente adorabile e romantica la sua idea. Al di sopra di ogni tavolo infatti un cartoncino in stile pergamena, sul quale erano intrecciati dei nastri di seta blu e grigio perla, recava, con una scrittura corsiva ed elegante, il nome di amanti della mitologia greco-latina.

C'erano Arianna & Dioniso, Pigmalione & Galatea, Cadmo & Armonia, Ade & Persefone, Perseo & Andromeda, Orfeo & Euridice e tanti altri. Il tavolo destinato alle damigelle e ai loro accompagnatori era quello di Eros & Psiche.

Gli ospiti, stupefatti da quell'ambiente elegante e, al contempo, accogliente, si guardavano intorno affascinati mentre dentro di sé Vivian gongolava per la riuscita del suo lavoro.

«Viv, ma è uno spettacolo!» le disse Patty accarezzandole un braccio.

«E sì, tesoro, se mai avessi bisogno di un nuovo lavoro potresti tranquillamente fare la wedding planner!» constatò subito dopo Emma.

«Per carità! – commentò Vivian – Farlo per Giovanna è stato bello, anche divertente, ma troppo stressante, preferisco di gran lunga correggere compiti e leggere bozze!» concluse decisa.

«Certo che tutto questo sarà costato una fortuna!» starnazzò Lucia che, a pochi passi da loro, aveva ascoltato tutto.

«A dire il vero no! – replicò prontamente Vivian – Nel nostro quartiere c'è una sarta abilissima, Silvana, è sicuramente qui da qualche parte ed è stata lei ad addobbare tutto come regalo di nozze per Giovanna. La suonatrice d'arpa poi è la nipote di Ines, si sta diplomando al conservatorio e questo è stato più un esercizio che un lavoro per lei. Anche per la band e il dj non abbiamo speso nulla. Devo dire che sono stata molto fortunata ad avere una vicina come Marlena, è stata lei a indirizzarmi. Per il resto si è occupato di tutto George ad una modica spesa visto che siamo fuori stagione. Solitamente in questo periodo il casale è praticamente vuoto!»

Lucia interdetta da quel racconto storse il naso per poi voltarsi verso Bianca, dire «Andiamo a cercare il nostro tavolo!» in maniera stizzita e dileguarsi.

«Che stronza!» commentò Max senza peli sulla lingua facendo ridere gli altri.

Nel frattempo Giovanna e Mattia avevano preso posto al loro tavolo, situato su di un rialzo in legno levigato quasi in prossimità della pista e che dava loro un'ampia visuale su tutti gli altri tavoli.

Vivian - La forza di ricominciareWhere stories live. Discover now