Capitolo 21

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Vivian si specchiò un'ultima volta.

Il non sapere cosa aspettarsi da quella serata la agitava.

Alex aveva acconsentito ad un'uscita a quattro e lei avrebbe dovuto rivedere Clara, mentre Mirko, ignaro di tutto, stava per essere gettato nella fossa dei leoni.

Il giovane aveva accettato di buon grado di trascorrere la serata in compagnia di altre persone oltre a lei, lei che gli aveva mentito adducendo un impegno precedente, e, ora, il suo stomaco fremeva e si contorceva all'idea di ritrovarsi davanti ad un Alex geloso, ad una vamp bellissima e intraprendente, che, ne era certa, avrebbe fatto di tutto per metterla in ridicolo, e al fianco di un giovane aitante che di lei non sapeva niente e che, anzi, l'aveva vista nell'unica sera in cui aveva lasciato libero sfogo ai suoi freni inibitori.

Ma lei non era così e lui se ne sarebbe reso conto ben presto.

Ancora di fronte allo specchio, si lisciò l'abito di maglina color sabbia, fasciante e casual, che le arrivava fin quasi al ginocchio e le lasciava scoperte le spalle, pur essendo a manica lunga. I suoi capelli ricadevano lucenti e in morbide onde sulla schiena e aveva optato per un trucco molto leggero, non voleva assolutamente attirare troppo l'attenzione su di sé.

Sapeva che Alex era una bomba ad orologeria, glielo aveva detto chiaramente quel pomeriggio... «Se si azzarda anche solo a sfiorarti...giuro che gli spezzo le dita!»...

Sorrise al ricordo del suo tono fermo e delle sue braccia che la avvolgevano, del suo cuore che batteva all'impazzata e dei baci leggeri che le aveva lasciato sulla fronte. Poi quel sorriso si spense al pensiero che per settimane, forse mesi, non lo avrebbe visto.

Il campanello bloccò ogni sua elucubrazione, si riscosse e si diresse alla porta.

Infilò dei camperos scamosciati, con un po' di tacco, poi prese il cappotto color crema e una sciarpa in cachemire dello stesso colore.

Quando aprì si ritrovò Mirko davanti.

I riccioli biondi gli ricadevano a cascata sulla fronte e i suoi occhi blu brillavano.

Sorrideva come se avesse appena fatto terno al lotto e teneva un fascio di rose rosse fra le mani.

«Ciao!» esclamò imbarazzato.

«Ciao...» disse Vivian di rimando presa in contropiede da quel gesto inaspettato.

«Queste sono per te...» continuò lui.

«Oh, beh, grazie, non dovevi...» balbettò Vivian a disagio prendendo i fiori.

«Sai – fece lui, grattandosi il collo – non sono abituato ad uscire con donne come te e non sapevo... ecco... ho pensato che...» aggiunse impacciato senza riuscire a spiegarsi per davvero.

Vivian lo trovò adorabile.

«Sei stato gentile, sono bellissime...»

«Mai quanto te...» ribatté prontamente lui.

«Grazie... le metto in un vaso, dammi un momento...» rispose lei prima di sgattaiolare dentro.

Mirko si portò le mani al viso per poi aggiustarsi nervosamente la camicia e la giacca.

Era stato sincero nel dire di non essere solito frequentare donne come Vivian, usciva, generalmente, con ragazze più piccole e disinibite, conosciute nei locali in cui lavorava o colleghe di università, sempre tutte frequentazioni poco impegnative.

Vivian - La forza di ricominciareWhere stories live. Discover now