🔞Capitolo 38🔥

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I venti del destino soffiano quando meno ce l'aspettiamo.

A volte hanno la furia di un uragano.

A volte sono lievi come brezze.

Ma non si possono negare, perché spesso portano un futuro impossibile da ignorare.

dal film Le parole che non ti ho detto


Quando l'indomani mattina Alex si svegliò, il sole era già alto e con i suoi raggi dorati illuminava l'intera camera. Il temporale era stato spazzato via e un cielo terso e brillante presagiva una giornata tiepida e serena. Alex, ancora assonnato, iniziò a sorridere al ricordo della notte che aveva appena trascorso con Vivian, sopra Vivian, sotto Vivian, dentro Vivian...

L'aveva desiderata per anni, immaginando il suo corpo, sognando i suoi baci, sperando di averla tutta per sé, ma quella notte aveva superato ogni fantasia, ogni sogno, ogni speranza.

Vivian era fuoco, era passione pura.

Nessuna donna mai gli aveva fatto provare emozioni e sensazioni così intense.

Lei lo aveva travolto e stordito, col suo sguardo, col suo corpo, con la sua mente. Quella notte lo aveva legato a lei indissolubilmente. Non sarebbe mai più potuto tornare indietro. Era certo che non avrebbe più potuto sfiorare altre labbra o altri corpi.

Con gli occhi ancora chiusi allungò un braccio alla sua ricerca.

Voleva stringersela addosso, assaporarla e fondersi con lei ancora, così da iniziare al meglio la sua nuova vita, ma la sua mano tastava il materasso invano. La porzione di letto accanto a lui era fredda. Spalancò gli occhi d'istinto lasciandosi trafiggere le iridi scure da quella luce insolente e irrispettosa per constatare che lei non c'era.

Si sollevò, mettendosi a sedere e guardandosi attorno.

I suoi abiti erano spariti.

Se non fosse stato per il profumo di lei che ancora aleggiava nell'aria e per i segni che, con le unghie e con i denti, gli aveva lasciato sul corpo, avrebbe pensato d'aver sognato tutto.

Che si sia pentita?

Quell'ipotesi gli fermò il cuore.

Si alzò, indossò i boxer che giacevano ancora sullo scendiletto écru di forma rettangolare, e si diresse fuori dalla stanza per cercarla in casa.

Sarà in cucina? Si chiese e sperò.

Ma la casa era deserta.

Il suo telefono stazionava ancora abbandonato accanto al cartone della pizza rimasta intonsa, ma quello di Vivian non c'era più, così come il blocco al portone.

Se n'era andata.

Il suo cuore detonò all'interno della cassa toracica.

Il suo corpo venne attraversato da un brivido freddo.

Un nodo in gola gli fermò il respiro.

Ripercorse il disimpegno a ritroso entrando in cucina.

Diede uno sguardo veloce.

Tutto intorno a lui taceva.

Al centro del tavolo in noce, un bicchiere alto, con ancora un filo d'acqua sul fondo e il segno delle labbra di lei sul bordo, metteva in bella mostra un post-it arancione.

Mal fidato, non sono fuggita!

Marlena è da me, voglio essere a casa prima che si accorga di qualcosa.

Vivian - La forza di ricominciareOnde histórias criam vida. Descubra agora