Capitolo 44

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«Il sole abbraccia la terra e i raggi di luna baciano il mare.

Ma cosa valgono tutti questi baci, se tu non baci me?»

Mary Shelley



Quando Alex e Genevieve arrivarono in prossimità della casa sulla spiaggia le note leggere di una delle prime hit estive, destinata a diventare un tormentone, li accolse.

La casa di mattoni chiari, appartenente da generazioni alla famiglia di Mattia, distava circa settecento metri dalla battigia e aveva un caratteristico portico in legno smaltato d'azzurro, nel quale rilucevano alcune lanterne colorate, posizionate per l'occasione.

Le risate degli ospiti, che vi sostavano, riempivano l'aria circostante, umida e salmastra.

Alex si stava facendo largo fra i volti sconosciuti, con Genevieve al seguito che attirava sguardi pieni di incredulità e commenti ironici, quando una presa salda fermò il suo avanzare incerto.

«Si può sapere che cazzo hai combinato?» la voce limpida e dura di Max gli arrivò addosso come una doccia fredda.

Se lo ritrovò a un palmo dal naso che lo guardava inferocito con i suoi occhi di ghiaccio.

«Che intendi?» chiese Alex scostandosi per far passare delle persone.

«Intendo che Vivian ha un muso lungo due metri, invece Emma vuole spaccarti la faccia e, di conseguenza, se l'è presa con me. Per non parlare del cicisbeo in completo che ronza attorno a entrambe» spiegò Max tutto d'un fiato.

«C'è stato un malinteso, ma risolverò tutto, devo solo riuscire a parlarle e a...»

«Maximilien!»

«Non ci credo, dimmi che è la mia mente che mi gioca brutti scherzi, ti prego» fece Max in tono implorante per poi vedere Genevieve sbucare da dietro le larghe spalle di Alex.

«Oh, chéri! Non mi saluti?»

«Ma tu guarda, Genevieve Delvaux in tutto il suo splendore. Perdonami cara, con questo abitino discreto non ti stavo riconoscendo» ironizzò Max prima di lasciarle, con immenso sforzo, un bacio tenue sulla guancia arrossata dal blush.

«Alex!» la voce profonda di Mattia arrivò a stemperare gli animi.

«Ecco il festeggiato. Auguri!» fece Alex dandogli una pacca sulla spalla e porgendogli una bottiglia di scotch invecchiato quindici anni.

«E questa? Ma non dovevi!» replicò Mattia entusiasta.

«Certo che sì, ma tienila per un'occasione speciale. - ribatté Alex - Non vedo la tua dolce consorte».

«Sono qui, caro».

Giovanna, fasciata in un semplice e leggero abito di taffetà cremisi, arrivò in tutta fretta per salutarlo, ma si arrestò di colpo vedendo Genevieve.

«Lei è Gen, una mia amica. È arrivata oggi in città e non volevo lasciarla da sola. Scusate se mi sono permesso...»

«Ma figurati caro, sai che in casa nostra c'è sempre spazio per gli amici. - lo interruppe Giovanna cercando di dissimulare la sua vera reazione - Cara, è un piacere conoscerti, posso offrirti da bere?» le chiese poi e, al suo assenso, le indicò la cucina e, andandole dietro, borbottò: «Speriamo non ci sia nessuno della protezione animale, sembra che abbia fatto fuori un pollaio intero».

Il suo commento fece sollevare gli occhi al cielo a Mattia, che la seguì scuotendo la testa, e fece scoppiare a ridere Alex, ma non Max, che lo stava incenerendo con lo sguardo.

Vivian - La forza di ricominciareWhere stories live. Discover now