Capitolo 22

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Quando arrivarono era ormai l'una del mattino.

Durante il tragitto Vivian, esausta, si era addormentata, cullata dalla musica che arrivava leggera dalla radio e dalle carezze di Alex; ma, non appena lui spense il motore dell'auto, si riscosse.

«Siamo arrivati?» chiese mentre si stropicciava gli occhi con le dita.

Alex la guardava intenerito.

«Sì, se sei stanca ti porto in braccio» replicò accarezzandole una guancia.

«No, no, ce la faccio» ribatté lei sbadigliando rumorosamente e facendo scoppiare Alex in una sonora risata.

«Ho qualche dubbio...»

«Ma dove siamo? È tutto buio, non capisco...»

«Aspetta qui – le rispose lui – Tra poco ti sarà tutto più chiaro» aggiunse scendendo poi dall'auto. Alex accese la torcia del telefono e, puntandola a terra, sparì lungo un sentiero.

Vivian, non vedendolo tornare, iniziò a sentirsi tesa.

Non le piaceva stare al buio in un luogo sconosciuto.

Si guardò intorno cercando di scorgere qualcosa, ma la circondava solo un'oscurità inquietante.

Poi si sporse verso il parabrezza e riuscì a vedere uno scorcio del cielo, era tempestato di stelle, una più luminosa dell'altra. Solo da bambina, quando andava a trovare i suoi nonni in campagna, aveva visto un cielo simile.

Si slacciò la cintura, indossò il cappotto e, in barba alla paura, scese ad ammirare quello spettacolo senza eguali. Mentre stava lì, col naso all'insù, cercò di ricordare gli insegnamenti di suo nonno, un appassionato di astronomia, ma erano passati talmente tanti anni che riuscì a riconoscere soltanto Venere.

Poco dopo una luce in lontananza si accese e, nonostante fosse fioca, riconobbe il luogo: era il capanno di Alex, quello in cui l'aveva portata mesi prima, il suo luogo lontano dal mondo.

Sorrise al ricordo di quella serata, forse una delle più belle trascorse insieme a lui.

«Ehi! Che ci fai fuori dall'auto? Fa freddo!» la rimbeccò lui.

«Ammiravo il cielo...» rispose lei indicandolo nuovamente col naso all'insù.

«Bello, vero?» le chiese lui cingendole la vita con le braccia e facendola appoggiare al suo petto.

«Stupendo» replicò lei.

«Hai capito dove siamo?»

«Sì...»

«E... vuoi restare?» chiese lui incerto.

«Ho altra scelta? Tu e quelle due avete tramato alle mie spalle!» ribatté lei.

«Hai ragione, non hai scelta! – fece lui stringendosela addosso – Per questi due giorni sarai solo mia!»

Vivian si lasciò avvolgere da quell'abbraccio caldo e forte.

Per quanto il passato fosse sempre in agguato, sentiva di aver bisogno anche lei di un po' di pace... Sentiva di meritare un po' di tranquillità...

Dopotutto, non aveva già sofferto abbastanza?

E poi, dopo tutti quegli anni, c'era ancora qualcosa da temere?

Non se lo sarebbe di certo chiesta in quei due giorni!

No! Voleva avere Alex nella sua vita ad ogni costo!

Era stufa di lottare contro se stessa, contro quell'attrazione e contro i suoi sentimenti; per questo si abbandonò totalmente a lui e sussurrò «Non ho nulla da obiettare Monsieur Girard!»

Vivian - La forza di ricominciareWhere stories live. Discover now