Capitolo 25

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«Lavorerai anche oggi fino a tardi?» le chiese Alex vedendola sul letto, attraverso il display del suo telefono, circondata da scartoffie.

«Sì, – rispose Vivian, sfilandosi gli occhiali – in realtà vorrei riuscire a terminare così da avere il pomeriggio e la serata di domani liberi...»

Erano trascorsi pochi giorni dalla partenza di Alex e lui, come promesso, le aveva scritto spesso e telefonato ogni sera.

«Qualche impegno importante?» chiese lui incuriosito.

«Oh, sì! – rispose Vivian sciogliendosi i capelli e lasciandosi andare di spalle alla boiserie del letto – Con la mia vasca... Ho deciso che domani pomeriggio farò un po' di compere, visto che non ho quasi più cibo in casa, e poi mi rilasserò con sali da bagno, candele profumate e musica...»

«Uno spettacolo a cui vorrei assistere...» replicò Alex facendola sorridere.

«Mi spiace Monsieur Girard, ma non è uno spettacolo aperto al pubblico...» ribatté Vivian.

«E ne sono ben felice! – commentò Alex – Ma, vista la mia dedizione, mi si dovrebbe concedere un pass...» azzardò lui.

«Mmh – finse di pensarci lei – Chiamami domani sera e vedremo cosa si può fare...» affermò poi decisa con un'espressione maliziosa in viso.

Alex si mosse in modo scomposto sul piccolo divanetto beige posizionato accanto alla portafinestra che dava alla terrazza.

«Vivian Rinaldi tu sei... – s'interruppe per poi passarsi nervosamente una mano sul viso fresco di rasatura – Cristo! Devo assolutamente tornare lì!» asserì frustrato.

«Non c'è fretta Monsieur Girard...» replicò lei prendendo fra le labbra la punta della matita che teneva tra le dita.

Lo stava provocando volontariamente.

Non l'aveva mai fatto con nessuno.

Ma il modo in cui Alex la desiderava, le sensazioni che lui le suscitava anche solo con uno sguardo, la facevano sentire bella, sicura di sé, consapevole del suo potere, del suo fascino.

«Ti piace questo gioco, non è vero?» le chiese lui ammaliato da quella versione di Vivian che non aveva mai visto e che non aveva immaginato neppure nei suoi pensieri più libidinosi.

«Da impazzire, Monsieur Girard...» replicò lei con un sorriso impertinente sulle labbra.

«Impazzire! Esattamente! Mi stai facendo impazzire...» sospirò lui.

«Il matrimonio di Giovanna si avvicina... Solo nove giorni ancora...» cercò di rassicurarlo Vivian.

«Solo nove? Solo?! – le fece eco Alex – Sono un'eternità!»

«Il matrimonio è il 7, potresti arrivare qualche giorno prima...» propose Vivian.

«Sì, sì! Partirò almeno il giorno prima, non voglio rischiare di arrivare in ritardo... È già tutto pronto?» chiese poi lui per deviare il discorso e cercare di distrarsi dai suoi pensieri peccaminosi.

«Ma sì, il più è stato fatto. Accompagnerò Gio' al casale in settimana per le ultime verifiche, ma non dovrebbero esserci intoppi. Io, lei e le altre damigelle partiremo il 6 pomeriggio. Giovanna ha fatto preparare le camere...»

«Stai dicendo che ti vedrò direttamente alla cerimonia?» domandò Alex interrompendola.

«Beh, sì... A meno che tu non arrivi prima della partenza...» commentò Vivian.

Vivian - La forza di ricominciareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora