Capitolo 54

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«Remiamo, barche controcorrente, risospinti senza sosta nel passato».

Francis Scott Fitzgerald


***


«Viv, Viv!»

Il suono della voce di Giovanna le arrivava lontano, ovattato, persa com'era fra i suoi pensieri.

«Tesoro, ci sei?» cercò di destarla Patty, senza successo.

«Certo che Alex deve averla strapazzata per bene in quella villa» commentò sghignazzante Emma.

«Sì, fino a toglierle la parola» la assecondò Giovanna.

«Okay! - fece d'impulso Marco, sollevandosi dalla sedia - È arrivato il momento delle chiacchiere fra donne. Vado a finire di sistemare, così poi chiudiamo» aggiunse allontanandosi, mentre Giovanna lo ringraziava.

Era domenica sera.

Erano trascorsi tre giorni dal compleanno di Alex, che era stato abbondantemente festeggiato fino a quella mattina.

Vivian gli aveva regalato un lungo weekend alla Ville Marguerite, dove avevano potuto godere di buon cibo, di buon vino, di una suite completa di mini spa, del mare e del loro amore.

Alex ne era stato entusiasta.

Non desiderava altro che trascorrere del tempo con lei e il suo desiderio si era avverato.

Quella sera, seppur controvoglia, si erano separati.

Max reclamava il suo amico tutto per sé e le ragazze avevano fatto una capatina in città per fare gli auguri ad Alex e per vedere la loro amica.

Si erano ritrovate nella caffetteria di Giovanna e Marco. La serata era trascorsa in tranquillità, fra chiacchiere e risate, qualche cocktail improvvisato, noccioline e patatine, ma Vivian era assente.

Continuava a rimuginare silenziosa sull'incontro con Riccardo e su quel che era accaduto dopo.

Quando la notte, lei e Alex, si erano recati nella suite, l'attenzione di lui era subito stata attirata da un particolare.

In quel tripudio di rose bianche e rosse, spiccava minaccioso, al centro del tavolino da tè, posizionato al lato della portafinestra che dava alla terrazza, un mazzo di garofani gialli e rossi.

«Li hai scelti tu?» aveva chiesto lui sfiorandone uno.

«Io? No. È stata la direttrice a occuparsi di tutto».

«Che bizzarra coincidenza» aveva mormorato lui.

«Di che parli?»

«Sono gli stessi fiori che per anni mia madre ha portato sulla tomba di mio padre».

«Oh» aveva esclamato lei, sorpresa e preoccupata al contempo.

«I garofani gialli simboleggiano delusione, quelli rossi risentimento» le aveva spiegato in tono serio.

«E tu lo sai perché?»

«Dopo la morte di mio padre, mia madre provava rabbia, delusione e risentimento ed esprimeva le sue emozioni con questi fiori. Diceva che il giallo e il rosso erano i colori di lui e ogni giorno, puntualmente, gliene portava un mazzo, affinché sapesse quanto era arrabbiata e delusa. Per più di dieci anni non è mai mancata a quell'appuntamento. - le aveva raccontato Alex, sospirando al ricordo - Col tempo quei sentimenti sono svaniti, lasciando spazio solo all'amore, e ha sostituito i garofani con le rose, gialle e rosse ovviamente».

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 28 ⏰

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Vivian - La forza di ricominciareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora