Capitolo 53

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«Come ti vidi mi innamorai.

E tu sorridi perché lo sai».

Arrigo Boito

***

(Continua...)

***

«Vivian».

«Tu» fu l'unica sillaba che con fatica riuscì a pronunciare, mentre nella sua mente il caos prendeva il sopravvento e la felicità cedeva il passo all'angoscia.

***

Lo guardò avanzare lentamente.

Non era cambiato.

I capelli ramati e ondulati portati all'indietro, la barba corta a incorniciargli la mascella squadrata, gli occhi azzurri, gelidi, cattivi, che la fissavano come un tempo, le labbra sottili, sempre strette in un ghigno inquietante.

Con un movimento veloce delle dita, lui, slacciò l'unico bottone agganciato della giacca blu, per poi chinarsi e raccogliere la pochette che giaceva sul pavimento.

«Quanto tempo» sibilò poi, ruvido, sollevandosi e porgendogliela.

«Mai abbastanza» replicò Vivian strappandogliela di mano.

Trovarselo di fronte fece riaffiorare in lei sensazioni passate e mai dimenticate. Un'onda di ricordi la investì in pochi secondi, riportando a galla il dolore di un tempo.

«Gran bel posto questo. - commentò lui guardandosi attorno - Ti tratta bene il tuo fidanzatino. Certo, non è all'altezza dei ristoranti in cui ti portava Andrea, ma non è niente male per una seratina romantica».

«Che ci fai tu qui?»

«Dejavu» ridacchiò lui.

«Che vuoi, Ric?»

«Sempre diretta, eh? In questo non sei cambiata affatto» asserì deciso facendolesi più vicino e costringendola ad arretrare, fino a schiacciarsi contro il lavabo in ceramica.

«Però sei diventata ancora più bella. - continuò, sfiorandole lentamente il braccio nudo, per poi risalire fino al collo e spingersi su di lei - E profumi sempre di buono» aggiunse annusando i suoi capelli.

Vivian si scostò.

Aveva sempre provato ribrezzo nei confronti di Riccardo e, per quanto Andrea lo desiderasse, non era mai riuscita a instaurare un rapporto con lui.

Non capiva come Emma avesse potuto innamorarsi di un viscido simile. Forse un tempo era diverso, forse la vita lo aveva reso l'uomo perfido e meschino che era diventato, anche se dubitava che potesse essere mai stato una persona migliore.

Fece pressione con i palmi delle mani sul suo petto, fasciato da una camicia bianca, immacolata, e lo spinse via.

«Come mi hai trovata?»

«Diciamo che Giacomo Conforti non è proprio un tuo fan» sentenziò Riccardo.

«C'era da aspettarselo. - sospirò frustrata Vivian - Quindi eri tu fuori da casa mia?!»

«Volevo vedere come ti fossi sistemata. - replicò lui - Devo ammettere che ti sei fatta una gran bella vita, Viv. Due lavori soddisfacenti, una casetta accogliente, dei vicini amorevoli e... Alex».

«Lascialo fuori da tutto questo!» affermò Vivian in tono duro, rivolgendogli uno sguardo severo.

«Quanta foga, ci avevo proprio visto giusto all'epoca. - sghignazzò lui - Non credo che ad Andrea farà piacere saperlo».

Vivian - La forza di ricominciareKde žijí příběhy. Začni objevovat