Capitolo 32

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«L'amore è sofferenza addolcita con l'immaginazione,

salata con le lacrime, condita col dubbio, insaporita con le novità,

e ingerita con gli occhi chiusi».

(Helen Rowland)


Alex non riusciva a crederci!

L'avevano incastrato!

Ecco cosa stavano cospirando per l'intera mattina!

Non erano riusciti nel loro intento di persuasione, così avevano deciso di metterlo davanti al fatto compiuto! Erano certi che lui non se ne sarebbe mai andato lasciando Vivian lì da sola!

Avevano giocato sporco quei tre, ma avevano sicuramente giocato bene!

Alex rise amaramente e appoggiò i palmi delle mani sulla portiera del Pick-up incurvandovisi sopra e respirando profondamente.

«Stronzi!» mormorò a denti stretti.

Vedendolo a pochi metri da lei Vivian si fermò. Continuava a guardarsi attorno alla ricerca di Patty ed Emma, ma non riusciva a vedere nemmeno la Jeep, nonostante il parcheggio fosse ormai semivuoto.

«Miss Vivian!» la voce squillante di George la fece voltare.

«Questo è suo! – disse il maître porgendole la custodia con l'abito – È stato lasciato alla reception».

Vivian capì immediatamente che si trattava del suo abito. Aveva sperato che Alex lo avesse tenuto per restituirglielo, ma, evidentemente, la situazione era peggiore di quel immaginava.

«Grazie George! – fece lei prendendolo – Sa dove sono le mie amiche? Hanno detto che mi avrebbero aspettato qui, ma non si vedono e manca anche la loro auto...»

«Hanno già lasciato la tenuta, Miss Vivian» rispose prontamente il maître.

«Come lasciato? Quando?» chiese Vivian sbigottita.

«Da non molto, a onor del vero! – replicò lui – Ma... si trova in difficoltà?»

«Beh sì! Sarei dovuta rientrare in città con loro – gli spiegò Vivian – e adesso non so proprio come...»

«Potrei accompagnarla fino alla stazione, Miss Vivian» le propose George.

Alex, a pochi metri da loro, aveva ascoltato tutta la conversazione e quel "Miss Vivian" reiterato aveva acuito ancor più il suo fastidio, così, non appena sentì quella proposta, digrignò i denti e borbottò un «E no, cazzo! Anche il pinguino impettito, no!», per poi dirigersi in due falcate verso di loro, acchiappare il trolley per il manico e ringhiare:

«Non serve George! Accompagnerò io Miss Vivian a casa!»

«Come preferite! – rispose cordialmente il maître – Vi auguro un buon viaggio!» e, dopo aver fatto un mezzo inchinò, si dileguò.

Alex caricò la valigia in auto e poi si voltò verso Vivian che lo guardava stralunata.

«Allora? – sbottò sollevando le braccia per poi farsele ricadere con forza lungo il busto – Non ho tutta la giornata!»

«Non credo sia una buona idea! – commentò Vivian – È evidente che non mi vuoi avere intorno, quindi sarebbe meglio se accettassi la proposta di George. Tanto non ho impegni per oggi, posso tranquillamente prendere il treno e...»

«Viv! – la interruppe bruscamente lui – Sono già abbastanza incazzato, piantala e sali in auto!»

Vivian, seppur irritata dal suo atteggiamento, decise di assecondarlo e, una volta dentro, dopo aver allacciato la cintura, inviò un messaggio alle sue amiche nella loro chat di gruppo.

Vivian - La forza di ricominciareМесто, где живут истории. Откройте их для себя