Capitolo 16

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«Non ho spezzato il tuo cuore, tu lo hai spezzato, e spezzandolo, hai rotto il mio».

Emily Brontë

***


Gennaio era arrivato portandosi via le festività e restituendo a tutti la routine quotidiana.

Vivian, a malincuore, aveva salutato le sue amiche ed era tornata in città gettandosi a capofitto sul lavoro.

Con Edoardo le cose procedevano.

Lui la chiamava spesso, e, non appena riusciva ad avere del tempo libero, correva da lei, ma Vivian, fin da subito, aveva messo in chiaro che tra loro non ci sarebbero stati né sentimenti, né una relazione, né, tanto meno, un rapporto esclusivo.

In sostanza, aveva sbattuto la porta in faccia all'amore ma ne aveva aperto un'altra, una che le dava la libertà di sentirsi desiderata senza avere il peso delle responsabilità e a Edoardo sembrava stare bene.

Anche Alex era tornato alla sua normalità, usciva quasi tutte le sere con Max e il numero delle loro conquiste aumentava a dismisura di giorno in giorno. Aveva chiuso con l'amore e con "tutte quelle stronzate" come le definiva Max.

Era tornato il vecchio Alex: cinico, freddo, imprevedibile.

L'obiettivo di entrambi era andare avanti senza pensare a quel che era stato e, soprattutto, a quel che sarebbe potuto essere.

***

La mattina del 21 gennaio era un mercoledì freddissimo e tetro.

Il cielo, nero e tempestoso, metteva inquietudine. Quando Vivian, ormai pronta per uscire di casa, si avvicinò alla finestra, per guardare al di fuori, sentì come se quel cielo temporalesco preannunciasse un evento nefasto. Quella mattina avrebbe incontrato una possibile cliente in un Caffè del centro e sperava veramente che tutto andasse per il meglio. Si trattava di un'autrice esordiente, non più giovane, ma di gran talento con cui era entrata in contatto anni prima e che lei stessa aveva esortato a scrivere.

Alle 11 in punto si sedette su una delle poltroncine del locale e ordinò un tè caldo. L'aria fuori era gelida e avvertiva la necessità di scaldarsi. Poco dopo arrivarono anche Davide, un suo collega, che la salutò con un bacio sulla guancia, e Nora, l'autrice.

L'incontro durò per ore, tanto che, quando Nora li salutò, Vivian e Davide decisero di pranzare lì prima di far ritorno alla casa editrice.

«Sono certo che Matt sarà entusiasta del nostro progetto!» affermò elettrizzato Davide tra un boccone e l'altro.

«Anch'io sono entusiasta! - ribatté Vivian - Nora ha veramente un talento eccezionale e il suo romanzo è praticamente perfetto così, non ci resta che pubblicarlo e distribuirlo, si venderà da solo. È stato un vero colpo di fortuna!»

«Non c'entra la fortuna! È la tua intuizione ad averci portato qui, la tampini da anni, stai solo raccogliendo i frutti!» le disse Davide.

«Io penso che sia stata la fortuna a metterla sulla mia strada! - replicò Vivian - Se non avessi avuto sua figlia come alunna e se Rachele non mi avesse mostrato alcuni dei racconti di sua madre probabilmente non l'avrei mai conosciuta. Quando mi disse che il suo sogno era scrivere un romanzo - raccontò - non potevo non invogliarla, il mondo non può perdere il privilegio di leggerlo...» concluse Vivian.

«Verissimo! - commentò Davide - Adesso però è meglio andare prima che Matt inizi a telefonarmi senza sosta! Vado a pagare, tu intanto avviati. La macchina è proprio qui di fronte...»

Vivian - La forza di ricominciareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora