Capitolo 35

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L'amore è composto da un'unica anima che abita due corpi

Aristotele

...

«Dannazione! – esplose lui – Si può sapere cosa vuoi che faccia ancora? Dimmelo! Dimmi cosa vuoi, Viv!»

Vivian colmò rapidamente la breve distanza che li separava, gli incorniciò il viso con le sue mani e, con veemenza, incollò le labbra a quelle di lui, staccandole solo pochi secondi dopo per immergersi nei suoi occhi scuri e profondi e sussurrargli: «Te, Alex! Voglio te!»

...

Lui la guardava esterrefatto.

La sua reazione l'aveva lasciato, ancora una volta, senza parole.

In una frazione di secondo le guance di lei si imporporarono e sul suo sguardo calò un velo di timore. Pensò d'aver osato troppo e di averlo fatto nel momento meno opportuno.

Gli occhi di Alex la scrutavano a fondo, procurandole un tremolio allo stomaco.

«Scusa, io non...»

Ma Alex la interruppe istantaneamente con un bacio leggero, un tocco lieve.

«Per una volta, sta' zitta Viv!» mormorò prima di afferrarla per i fianchi, adagiarla di schiena alla portiera della sua auto e iniziare a baciarla ancora e ancora come non aveva mai fatto prima, con impeto, con veemenza, con voracità, con tutta la disperazione che sentiva dentro di sé.

Le loro lingue iniziarono a inseguirsi, accarezzandosi, intrecciandosi, duellando quasi.

Le loro mani, ardenti, iniziarono a percorrere i loro corpi frementi di un desiderio bruciante.

Vivian incrociò le braccia dietro il collo di lui aderendo ancor più a quel corpo caldo e possente, risvegliando in Alex un istinto quasi animalesco, tanto che, mentre le divorava le labbra, il collo, il solco fra i seni, le sue mani si intrufolarono bramose sotto la gonna dell'abito, scorrendo lente e infuocate su quella pelle setosa fino ad arrivare ai glutei e a stringerli con irruenza spingendola contro la sua erezione ed emettere un ringhio gutturale e ferino.

«Viv, entra in casa o non sarò più in grado si fermarmi...» le sussurrò con la voce alterata dal desiderio.

Dentro di lui si stava consumando una lotta feroce fra razionalità e istinto.

«Non fermarti...» gli rispose lei ansante.

Vivian aveva gli occhi ricolmi di desiderio, le guance infuocate, le labbra gonfie e la sua pelle mostrava già i segni del suo passaggio.

«Dio, quanto sei bella!» le disse sfiorandole il viso e indugiando col pollice sulle sue labbra prima di riprendere da dove si era interrotto poco prima.

Con uno scatto veloce la sollevò, allacciandosi le sue gambe ai fianchi, e, con lunghe falcate, si diresse verso la casa, aprì il cancelletto in legno senza fatica e salì i tre gradini rapidamente fino ad arrivare a uno dei pilastri e, appoggiandovela di schiena, riprese a baciarla voracemente.

Si sentiva come un assetato in un'arida giornata estiva.

Il suo sapore dolce era inebriante e stordente alla stregua del suo profumo.

Più la assaporava e più la desiderava.

Si addossò a lei, aderendo a quelle curve cesellate alla perfezione, disegnate dalla natura per completare le sue, iniziando una lenta danza fatta di movimenti oscillanti e ondulatori. Le sua labbra e la sua lingua percorrevano insaziabili ogni centimetro di pelle lasciata scoperta dall'abito. Con una mano risalì lungo il busto accarezzandole col palmo la profonda scollatura e quando, con una lieve carezza, il bordo del vestito si spostò lasciando intravedere la nudità del suo seno destro, una violenta scossa lo pervase irradiandosi dalla nuca e arrivando alla sua erezione pulsante.

Vivian - La forza di ricominciareTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang