3

228 14 45
                                    

In pochissimo tempo ritrovo il mio laboratorio inondato di dipendenti, i quali applaudivano per il mio successo. Non erano solo restauratori, ma anche guide, receptionists, uomini e donne degli uffici, nonché il direttore Kowalskii.

<<Sei stata bravissima Delilah!>> esclama il direttore Kowalskii, mentre appoggia una mano sulla mia spalla, in segno di incoraggiamento.

Sorrido <<Grazie direttore, se non fosse stato per lei, per aver creduto in me, a quest'ora starei lavorando come insegnante di storia dell'arte, o peggio ancora senza lavoro!>>

<<Ho visto del potenziale in te, e quando vedo qualcosa di così positivo, difficilmente lo lascio scappare>> ammette, facendo l'occhiolino. Mette la mano che aveva appoggiato sulla mia spalla in tasca, prende il cellulare che sta nuovamente squillando, osserva il nome sul display, e poi volge lo sguardo su di me <<Ora scusami, goditi i festeggiamenti, devo proprio rispondere>> mi sorride e se ne va.

Sono contentissima. Non avrei mai pensato che un giorno, il prodotto a cui pensavo da quella lezione del secondo anno di restauro, e il quale avevo portato come argomento della mia tesi, ancora instabile e per niente pronto, a distanza di due anni e poco più, sarebbe stato lì, proprio dinnanzi a me. Era qualcosa di incredibile. E per la prima volta dopo anni, mi sentivo completa.

Volgo lo sguardo attorno a me, e noto una ragazza sola, con il calice di spumante in mano, è alta quanto me, ha un caschetto biondo, che la fa assomigliare alla cantante italiana Raffaella Carrà, delle labbra sottili, con due occhi marroni tondi come quelli di un cerbiatto. Una figura longilinea, che meriterebbe di stare su di una passerella di alta moda, soprattutto per il portamento che ha su i tacchi, mentre la osservo avvicinarsi ad una collega per dire qualcosa di veloce.

Entrambe si voltano nella mia direzione. La collega è più bassa di lei, ha i capelli rossi, ricci, legati in una coda bassa, ed un paio d'occhiali molto chic. Indossa un tailleur nero e delle ballerine basse. Mi si avvicinano ed insieme esclamano <<Congratulazioni vivissime!>> sorridendo.

<<Oh grazie infinite>> dico prima di allungare la mia mano per presentarmi <<Io sono Delilah Winfrey, piacere di conoscervi>> sorrido.

<<Io sono Jaqueline Rousseau>> mi stringe la mano la ragazza bionda <<Sono qui per un progetto Erasmus, manca poco alla laurea>>

<<Ed io sono Anna Berry>> aggiunge la ragazza con i capelli rossi, stringendomi la mano a sua volta <<Lavoro all'ufficio contabilità>>

<<Finalmente conosco qualcuno>> ammetto leggermente imbarazzata <<Ho iniziato a lavorare qui solo ieri, ma in laboratorio non ha mai lavorato nessuno al mio fianco>>

<<Oh, non ti preoccupare>> dice Jaqueline <<Avendo prodotto questo liquido rivoluzionario, posso assicurarti che non rimarrai sola per molto, presto ti occuperai dei restauri con tutto il team, e scommetto che troverai molti amici>>

<<Lo spero. E grazie ancora per le congratulazioni!>> sorrido ad entrambe portandomi il calice alla bocca e sorseggiando un po' di quel liquido dorato pieno di bollicine.

<<Buona serata>> ci auguriamo in coro, mentre loro se ne vanno, e io raccimolo le mie cose per fare lo stesso. Non posso fare tardi, domani iniziano i lavori veri e propri.

Indosso il mio cappotto, e raccolgo la borsa, saluto tutti con un cenno della mano prima di uscire dal laboratorio. Mi incammino tra le teche, dirigendomi verso l'uscita. Distrattamente mi imbatto in un corpo, che risulta solido all'impatto.

<<Chiedo scusa>> sono mortificata, mentre raccolgo il cellulare caduto nell'impatto. Mentre mi rialzo noto che è Mitchell e poco distante c'è anche il direttore Kowalskii.

GOLDENWhere stories live. Discover now