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Sgrano gli occhi per capire se io stia sognando o meno. Ma lei è lì. Mi saluta con la mano e si avvicina al bancone.

<<Buongiorno Della>> usa il mio soprannome come se fossimo amiche da una vita <<Ti stavamo aspettando stamattina alla villa ma non c'eri, così sono venuta a vedere se stessi bene>> sorride. Se sta recitando, cosa molto probabile, è davvero brava. Il suo volto è rilassato, le sue labbra carnose piegate in un sorriso amichevole, e gli occhi sono dolci come quelli di un cerbiatto. Non l'avevo mai osservata così da vicino e per la prima volta mi chiedo come sia possibile che una ragazza che emana così tanta dolcezza faccia parte di un team come questo. Probabilmente lei si chiede la stessa cosa di me.

<<Lo so, scusate, ho dimenticato di nuovo di chiedere il numero di telefono a Jude, e non ho potuto informarlo>> mento, per nulla dispiaciuta, ma infastidita da questa invasione della mia vita privata.

<<Non c'è problema>> dice con voce calda <<Tua madre si è offerta di preparare dei pancakes per tutte e due, e poi saremo sulla strada del ritorno>> conclude.

Non ci posso credere! Non ho ancora dato una risposta! Non può comandarmi così.

<<Veramente pensavo di andare a fare shopping con mia madre visto che è da molto che non passo del tempo con lei>> sorrido, cercando con tutte le forze di nascondere il disgusto che provo in questo momento.

<<Oh, allora informo Jude>> dice estraendo il telefono dalla tasca.

Prima che possa commentare qualunque cosa il suo nome è già sulla schermata del telefono.

Irritata strappo il telefono dalle mani di Queenie, e rispondo io.

<<Queenie>> la sua voce è roca, si deve essere appena svegliato. I miei ormoni vorrebbero prendere il controllo, ma Rabbia prevale, e sta per far scoppiare una bomba.

<<Come osi?>> tuono.

<<Mhh, buongiorno Principessa>>

<<Non>> ringhio <<chiamarmi così>> prendo fiato <<Come osi mandare i tuoi scagnozzi a casa mia?>> potrei urlare.

<<Non mi sembrano scagnozzi, a me sembrava di aver chiesto a Queenie per non destare sospetti>> dice beffardo.

<<È comunque una tua scagnozza o come la vuoi chiamare. Ma non deviare discorso!>> mi passo una mano sul volto per cercare di capire che il bollore delle mie guance sia reale. Lo è. <<Questa è casa mia, questi sono i miei genitori! E se voglio passare del tempo con loro, non devo rendere conto a te né a nessun'altro. Non ho ancora accettato nulla, e sta pur certo che un bacio non ti da il diritto di controllarmi. Buona giornata Jude!>> e riattacco.

Torno in cucina con Queenie che mi guarda con sgomento mentre mamma mi osserva fiera del discorso, che hanno palesemente sentito.

Il telefono squilla di nuovo, ma non rispondo, lo passo alla proprietaria <<Digli pure, con tutta l'eleganza possibile, che può andare a farsi fottere>> concludo.

Queenie mi osserva come se non si aspettasse da una ragazza come me, un carattere così forte e scattante.

<<Come vuoi>> risponde soddisfatta <<Ti aspetto alla villa>> mi informa.

Io le sorrido, mentre se ne va.

Mamma mi guarda <<Non ho dubbi, farai la scelta giusta>> dichiara ridendo.

Io sfinita mi siedo al bancone davanti al mio piatto di pancake fumanti.

Dopo una giornata intensa di shopping, durante la quale ho avuto la costante sensazione di essere seguita, ci salutiamo, con la promessa che sarei tornata presto a trovarli.

GOLDENDove le storie prendono vita. Scoprilo ora