Dopo aver festeggiato, Reuben e Queenie ricevono delle chiamate. Sembravano importanti, così si assentano, scusandosi, ed io e Jude rimaniamo soli.

Mi cinge la vita con un braccio e mi posa un bacio sulla tempia.

<<Grazie principessa! Non sai quante vite salveremo!>> la sua voce sembra tremare, ma non penso sia commozione. Ho visto Jude piangere una sola volta.

<<Allora che mi dici?>> mi volto verso di lui, e porto il volto vicino al suo, quasi a far toccare le punte dei nostri nasi <<Vuoi avere l'onore di darmi una mano a rimettere in piedi la chiave?>> chiedo.

<<Certamente>> mi sorride.

Lo prendo per mano e ci avviciniamo alla postazione che hanno messo su per me.

<<Vai a prendere la chiave, io ti aspetto qui>> gli poso un bacio sulla guancia, mentre mi siedo alla postazione.

Lui senza dire nulla, corre a prenderla e torna qualche secondo dopo.

<<Non vedi l'ora di iniziare a quanto pare>> ridacchio.

Posiziona i pezzi di fronte a me, così li metto da parte per un momento, e mi concentro sulla soluzione che devo preparare per avere la quantità necessaria a pulire le componenti.

<<Passami per favore gli occhiali>> gli dico.

Lui obbedisce. 'È bello avere un assistente personale' penso. Si mette alle mie spalle, e mi inforca gli occhiali, poi le mani scendono sulle spalle, massaggiando lente e delicate.

<<Mmh>> mugolo.

<<Dovresti concentrarti, altrimenti potresti sbagliare>> mi sussurra all'orecchio con voce profonda e lasciva.

<<Se tu fai così però non posso concentrarmi>> sospiro.

<<Così come?>> chiede ben conscio di cosa intenda.

<<Le tue mani>> ansimo, ormai persa all'idea di altri scenari in cui potrebbe usarle.

<<Ma ti sto solo massaggiando per farti concentrare meglio>> la sua voce si fa ancora più profonda, con una punta di colpevolezza nel mix.

Mi volto sullo sgabello. Le sue mani finiscono sul mio volto. Lo guardo da sotto le lunghe ciglia nere.

*

Jude

Delilah mi guarda con gli occhi pieni di passione. Quelli che saettano sul corpo che desideri e immaginano di spogliarti anche della stessa pelle.

La afferro sotto le natiche e la faccio sedere sul tavolo da lavoro, le sussulta eccitata.

Mi getto sulle sue labbra, sono così contento che ho bisogno di concentrare questa mia eccitazione su di lei. La voglio così tanto che l'erezione inizia a farmi male stretta nei pantaloni.

Le mordo il labbro inferiore, provocandole un gemito di piacere che mi manda in estasi. Sento l'erezione pulsare ancora di più.

Le mie mani vagano sul suo corpo come se non ne avessero mai abbastanza.

<<Non dovevamo...>> ride lei sulle mie labbra ma non la lascio finire.

<<Shh..>> la zittisco <<Questione di priorità>> commento.

Si abbandona ad una risata genuina, di quelle che scaldano il cuore, anche se a me fa fremere anche la sotto ancora di più. È possibile che anche una risata sia eccitante?

GOLDENWhere stories live. Discover now