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Mi volto di scatto, preoccupata, per la prima volta, che possa essere qualcuno dei mercenari del direttore Kowalskii.

Vedo avvicinarsi una donna con una pelliccia bianca, e dei tacchi stiletto, non proprio adatti al terreno di qui fuori.

Ha dei capelli rosso volpe, e degli occhiali da sole, e due enormi C intrecciate, che rappresentano il logo Chanel come orecchini.

Ha sparato con una revolver calibro 45, con l'impugnatura di color oro, decorata da motivi floreali.

<<Chi è lei?>> chiedo, non avendo di meglio da dire al posto di 'Brutta stronza stavi per colpirmi al viso' e di sicuro non posso sapere se è consapevole di ciò che fa.

<<Ottima tecnica la tua>> commenta con fare superiore indicando con il naso i colpi inferti alle sagome qualche minuto prima.

<<Grazie, ma questo non risponde alla mia domanda>> sottolineo.

Con un ghigno sulle labbra, china il capo per slacciare la pelliccia, rivelando il tubino rosso, lungo fino al ginocchio. Lo solleva leggermente e infila la pistola nella giarrettiera.

<<Sono Alicia Bonnet, un'amica di Jude>> si concentra con fare incerto sulla parola amica, come se non sapesse definire nemmeno lei il loro rapporto.

'Ah' quelle parole corrono dritte al petto come un proiettile.

Inutile fare la finta tonta, o l'ingenua, è una delle tante. Insomma, è uno schianto di donna, con due metri di gambe. È praticamente un fenicottero. Ed io sembro più uno dei sette nani di Biancaneve, in confronto a lei, a tal punto che secondo me, vedendomi, Walt Disney sarebbe tentato di cambiare la favola, aggiungendo l'ottavo.

'Ma che dici?' mi ammonisco 'Autostima a zero eh?'

Dopo la notte passata con Jude mi sentivo bellissima, sexy, potente.

Dopo aver visto lei, sono piuttosto convinta che quello sia stato solo uno sfogo fisico da parte sua.

'Ma allora perché raccontarmi di sua madre dopo?' Non capisco.

Mi distolgo dai miei pensieri concentrandomi nuovamente sulla realtà e le dico frettolosa <<Se lo sta cercando non so dove sia>>

<<Oh no, non lo sto cercando, piuttosto cercavo proprio te>> dichiara.

<<E perchè mai?>> domando.

<<So chi sei, Delilah Winfrey. Conosco il tuo curriculum accademico, e so cosa la tua brillante mente ha creato. L'acido>> risponde senza mezzi termini.

<<Okay>> faccio intendere che può continuare.

<<Saresti una fantastica aggiunta al nostro team>> sorride, sfilandosi gli occhiali con un gesto lento e controllato.

<<Quale team?>>

<<Diciamo che facciamo quello che fate con Jude, più o meno>>

<<Cosa intende con più o meno?>>

<<Fini diversi>> vagheggia.

<<Oh, siete rivali>> connetto.

<<Più o meno>> ghigna.

<<Ma prima ha detto di essere un'amica di Jude>> ricordo.

<<Anche un'ottima memoria>> evidenzia <<Sai com'è il detto. Tieniti stretti gli amici, e ancora di più i nemici no?>> è bella, sì, ma al contempo inquietante.

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