Atterro in Italia con il sole che mi scalda la pelle. Sembra già estate. Tutti parlano tra di loro con un dialetto incomprensibile, ma sembra buffo.

Proseguo per l'aeroporto, e una volta passati i controlli di sicurezza, scorgo Mary a protendersi sopra la calca di gente, con un cartello bianco e il mio nome scritto a caratteri cubitali.

Le corro incontro, stringendola forte.

<<Mary>> esclamo.

<<Ciao Della!>> squittisce lei.

<<Dov'è il tuo bel futuro marito?>> chiedo.

<<Ci sta aspettando in macchina. Andiamo>> risponde, prendendomi il trolley dalle mani.

Appena fuori dall'aeroporto rimango incantata dalla bellezza del posto. Il vulcano, che penso sia il Vesuvio se la memoria non mi inganna, si staglia in lontananza.

Il futuro marito della mia amica è proprio li che ci aspetta in una 500 decappottabile, e per un attimo mi chiedo se io non stia per vivere il classico cliché in Italia.

<<Ciao, sono Lucio>> mi saluta. Ha una bella voce, e una stretta di mano molto forte.

È seduto al posto di guida, ma posso comunque capire come mai Mary abbia detto 'sì'.

<<Ciao, io sono Delilah>> ricambio sorridendo.

Mentre andiamo verso la loro abitazione, mi mostrano ciò che ci circonda, spiegandomi ogni cosa e raccontandomi moltissimi aneddoti. Ma soprattutto Mary è innamorata dei limoni che coltivano lì, così freschi e profumati.

<<Nulla a che vedere con quelli che compri al supermercato>> mi spiega.

La macchina sfreccia tra i vari clacson che strombazzano in qua e in la e gente che urla e corre per le strade.

Io continuo a guardare fuori dall'abitacolo, completamente assorta, o forse assorbita dai colori e i profumi di questo posto.

Imbocchiamo una strada, che passa sopra vari ponti in muratura, a picco sul mare. Il profumo è così intenso e l'acqua è scura, ma limpida. Non vedo l'ora di tuffarmici.

Il giorno del matrimonio è alle porte, e non so quanto Mary abbia bisogno di me, ma so di per certo che un momento per godermi il mare italiano lo posso trovare.

Le case che si affacciano sul mare sono tutte colorate e ci sono infinite distese di piante di mandarini, arance, limoni e palme.

È così caratteristico e suggestivo!

Una volta arrivati, mi trovo dinnanzi ad un casale caratteristico, in pietra bianca, con un pietrisco nel vialetto di ingresso e numerosi alberi di frutta in fiore.

<<Mary ma è un sogno>> esclamo scendendo dall'auto a bocca aperta.

<<E non hai ancora visto l'interno>> ridacchia lei tirandomi per mano.

Mentre Lucio porta all'interno le valigie, Mary mi mostra la casa.

<<È tutta decorata con ceramiche tipiche di Sorrento>> spiega, mentre mi mostra l'interno della casa.

Sembra di vivere in un modellino di quelli delle bambole di porcellana. Dire che è bellissimo è dire poco.

<<Questa è la tua stanza>> mi dice poi, portandomi oltre il lungo corridoio all'ingresso. La mia stanza si trova sulla destra.

Ha le pareti bianche, un letto matrimoniale a baldacchino e delle tende che sventolano all'interno della stanza per la portafinestra aperta, che dà sul balcone.

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