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Per tutto il viaggio in Limousine, Jude è stato teso come un tronco, eppure quando gli prendevo la mano tra le mie, potevo percepire ogni fibra del suo corpo rilassarsi.

'Che abbia ragione Queenie?'

Cerco di non pensarci per non rovinarmi il primo Gala della mia vita, con un abito stupendo ed un principe altrettanto mozzafiato.

Guardo verso la coppia argentata, e noto che si stanno stuzzicando a vicenda.

Mi mordo una guancia per non ridere al fatto che quei due pensano di essere da soli.

Una volta arrivati, ci troviamo di fronte a quello che sembra un vero e proprio castello, illuminato da fiaccole che conducono all'ingresso.

L'esterno ha un aspetto medioevale, con torrette e guglie dorate al di sopra.

Saliamo i gradini di fronte a noi, e una volta in cima, due uomini vestiti di nero controllano che ognuno di noi abbia l'invito personalizzato.

Un biglietto di cartoncino, con le rifiniture oro e nero, firmato da Alicia in persona.

Jude ne ha due, uno per me e uno per lui. Reuben ugualmente, ne ha uno per lui e uno per Queenie.

Gli uomini all'ingresso ci fanno cenno con il capo di entrare, mentre distruggono i nostri inviti, bruciandoli in un'anfora ramata dietro di loro.

Una volta dentro la mia attenzione è catturata dal salone che si apre davanti a noi.

Il pavimento è di marmo lucido, e riporta varie decorazioni sempre in marmo.

Le pareti della sala, sono un intervallo di porte finestre e colonne addossate alla parete, a dividerle. Ogni porta finestra è chiusa da un tendaggio pesante bordeaux.

Di fronte a noi una scala, in fondo alla lunga sala, che ad un certo punto si divide in due come un bivio, e si ricongiunge su quello che sembra un balconcino interno.

Anche la scala è coperta da una tappezzeria dello stesso colore delle tende.

Le pareti sono color crema, e dal soffitto scendono due file di otto lampadari di cristallo, che creano giochi di luce su tutte le superfici circostanti.

Sono senza parole. 'Come fa questa donna ad avere tutto questo?'

Poi mi sale una rabbia recondita, che non pensavo di avere, ma che ho, quando penso al fatto che tutto quello che ha, è grazie allo sfruttamento che fa di quei poveri bambini.

Jude mi prende per mano, e ci mettiamo in un angolo.

<<Allora ragazzi, ascoltatemi bene, dobbiamo solo trovare il pezzo che ci serve, faremo i disinvolti, e una volta fatto finta di goderci la serata ce ne andremo>>

<<Si>> rispondono Queenie e Reuben.

<<Io cosa devo fare?>> chiedo.

<<Tu sei il diversivo, se fossimo stati sempre e solo noi tre avremmo destato sospetti, ma dal momento che anche io ho la mia dama, questa sera, saremo meno sospetti, quindi più margine di azione per trovare il pezzo mancante. Che Queenie nasconderà sotto al vestito>> spiega Jude.

<<Mi sembra un po' pericoloso, insomma è pieno di uomini enormi armati fino al collo. Come pensi che possiamo riuscire a trovare qualcosa di così prezioso che sicuramente sarà blindato?>>

<<L'abbiamo già fatto altre volte, e posso assicurarti che questo è un gioco per noi>> dice Reuben, spiazzandomi. Ha formulato una frase, e non monosillabi. Incredibile.

GOLDENDove le storie prendono vita. Scoprilo ora