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Jude

Finalmente sapeva tutto, o quasi tutto. Non era necessario che conoscesse ogni dettaglio, che in realtà avevo appreso chi fosse ancora prima di incontrarla al museo, ed ancora di più non era necessario che sapesse che l'avevo desiderata dal momento in cui avevo capito che capacità avesse, per semplici scopi lavorativi.

Era bastato dire ciò che facevo per farla cadere a i miei piedi, anche se un po' me l'aspettavo. Quindi posso evitare di giocare attraverso vari sotterfugi, fingendo di innamorarmi di lei o di convincerla con ogni strategia che avevo nella manica.

Sono piuttosto convinto che rimarrà e una volta che sarà tutto finito, e avrò ottenuto il bottino legato a Francis Drake, ognuno tornerà alla propria vita, e questa sua voglia di vivere il brivido verrà colmata.

Ma quel bacio, quel dannato bacio.

Avrebbe potuto cambiare le cose? Non lo so, e di certo non voglio fare la femminuccia, facendomi fottere il cervello per un'erezione.

Anche se devo ammettere che era l'unica, finora, che ci era riuscita con un solo bacio.

La sua pelle era così morbida, e le sue labbra sapevano di zucchero, o forse me lo ero immaginato.

'Ma di che cazzo stai parlando Jude? Riprenditi!' credo che l'allenamento dell'altra sera sia stato troppo intenso, non devo aver dormito bene, ed ora il mio cervello sta farfugliando cose senza senso.

Solo lavoro!

*

Dopo quel bacio, c'è stato un leggero momento di imbarazzo seguito da un fugace <<Emh, devo andare, ne riparliamo magari domani mattina>> e senza dargli il tempo di rispondere scappo via.

Passo da camera per prendere borsa e cappotto e prendo la macchina per tornare a casa, ho bisogno di mia madre e fino a prova contraria non ho ancora accettato nulla, quindi non sto violando nessuna regola o legge imposta da Mr. Dictator.

Mentre guido, sono così distratta dai pensieri di ciò che è appena successo, che non sento la necessità di mettere la musica, la mia testa è già abbastanza rumorosa.

Dopo circa venti minuti arrivo a casa dei miei, e sono sicura che potrò trovarli qui, pronti a cenare con una delle mille ricette che si sarà inventata mamma questa volta.

Al pensiero sorrido mentre parcheggio nel vialetto.

Suono al campanello, e dopo qualche secondo di attesa, apre papà.

<<Tesoro!>> sussulta sorpreso della mia presenza.

<<Papà!>> squittisco abbracciandolo.

Mi dà un bacio sulla testa ricambiando il mio abbraccio, stringendomi forte <<Cosa ci fai qui?>> domanda, mentre chiude la porta alle mie spalle, e mi sfila il cappotto, che appende con cura nel portabiti all'ingresso.

<<Ho voluto farvi una sorpresa>> rispondo io mentre alliscio l'abito sul davanti.

<<Mamma sarà contentissima tu sia venuta, andiamo a cercarla>> e nel mentre finisce di dire ciò, la sento già dalla cucina urlare <<Chi è Charles?>>

Quando sbuco, al fianco di papà, dalla colonna che delimita l'entrata alla cucina, allarga la bocca in sorpresa, poi sorride e mi viene incontro abbracciandomi come ha fatto papà.

<<Che ci fai qui, bambina mia?>> squittisce.

<<Sorpresa>> rispondo di nuovo.

GOLDENWhere stories live. Discover now