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Avevo bisogno di una doccia bollente, e dopo il simpatico scherzetto di Mr. StandUpComedy avrei avuto sicuramente bisogno di antibiotici.

Mi tolsi le scarpe zuppe cercando di asciugarmi i piedi alla bene e meglio con lo zerbino, che graffiava la pianta dei miei piedi.

Mi diressi in camera e non appena chiusa la porta iniziai a togliermi i vestiti, che con l'aria erano diventati gelidi come ghiaccio.

Rimasta con le mutandine addosso, andai in bagno per riempire la vasca. Sussultai però quando vidi di fronte a me Jude, che stava facendo la doccia, completamente nudo, poco distante dalla vasca idromassaggio circolare. Non l'avevo mai notata!

Il soffione della doccia infatti era incastonato nel soffitto, e lo scarico del piatto doccia, mimetizzato completamente nel pavimento di marmo.

Ebbi modo di osservare fugacemente la sua schiena così definita e i suoi glutei marmorei, i suoi bicipiti che guizzavano sotto la pelle, ad ogni suo movimento, quando si sciacquava.

Ebbi un fremito, proprio al basso ventre, e sentii che l'eccitazione stava prendendo possesso del mio controllo.

'Calmati!' mi imposi, imperativa.

<<Cosa ci fai qui?>> tuonai, tenendo le braccia conserte a coprirmi il seno.

Si girò tranquillamente nella mia direzione, e per quanto fossi una ragazza audace, che alcuni definirebbero volgarmente, e oserei dire anche un po' in maniera misogina, "con le palle", per certe cose mi sentivo ancora come una ragazzina. E il vederlo completamente nudo, con il suo membro al centro del mio campo visivo, aumenta ancora di più questa mia sensazione, facendomi distogliere immediatamente lo sguardo.

<<Mi sto facendo una doccia, non vedi?>> mi rispose beffardo.

<<Lo vedo molto bene, ma perché qui?>>

<<Perchè è camera mia>>

<<Non dormivi in hotel?>>

<<Si, ma questa rimane pur sempre casa mia, e in specifico questa, camera mia>>

<<Allora me ne vado>> dichiaro.

<<E dove se posso chiedere?>> canzonò.

<<Troverò un'altra stanza>>

<<Ti ho già detto che non ce ne sono>>

Questa situazione inizia a starmi stretta. Ma l'ho scelta io. Continuo a ripeterlo come un mantra.

Nel mentre chiude il getto d'acqua, scrolla i suoi capelli scuri, e si avvolge la vita con un telo da bagno. Una volta coperto in parte, posso ammirare i suoi tatuaggi. Sul petto campeggiano delle crepe, come quelle di una statura ellenica, marcata dall'usura del tempo, delle guerre e di ciò che ha vissuto. Partono dalle scapole e si diffondono sui pettorali. Sull'avambraccio sinistro una freccia e sulla punta un lupo.

Mi si avvicina, troppo presto per ammirarne altri, e con un fil di voce dice <<Sei molto sexy con quelle mutandine>> mentre una goccia proveniente dai suoi capelli, crolla sulla mia spalla facendomi sussultare. Mi mordo il labbro per non cedere all'impulso di girarmi, e baciarlo.

'No Delilah, lui non è per te!' continuo a ripetermi.

Sarà solo un periodo della mia vita, prima di tornare ad un lavoro normale, sposerò qualcuno altrettanto normale e avrò dei figli, come ho sempre progettato. Questa è solo una fase, un momento della mia vita in cui potrò finalmente sfogare quel bisogno di brivido e di avventura.

GOLDENWhere stories live. Discover now