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L'uomo che trovo ha  una maschera che gli copre interamente il volto perciò non posso sapere chi sia.

E quando si accorge della mia presenza mi saluta <<Buona sera signorina>> la voce mi suona familiare, ma non riesco a ricordare dove avrei potuto sentirla.

<<Buonasera>> ricambio.

<<Sa il panorama è bellissimo, ma devo ammettere che lei può fargli concorrenza>>

Arrossisco <<Grazie>> rispondo un po' impacciata e non abituata a i complimenti.

<<Deduco sia un'amica di Alicia>> prova ad indagare.

<<In realtà potremmo definirci la concorrenza>> sospiro non sapendo cosa rispondere per non destare i sospetti che tanto spaventano Jude.

Beve un sorso di champagne e si avvicina. La maschera non mi permette di capire cosa stia facendo, cosa stia guardando. Davanti a me c'è solo un'espressione neutra, quella che caratterizza le maschere, e devo ammettere che inizio ad avere paura.

Poi inizia a parlare <<Sai Delilah>>

'Come sa il mio nome? COME CAZZO SA IL MIO NOME?'

Sento il mio cuore in gola, e lui si avvicina ancora un po' afferrandomi con la mano libera il gomito.

Sono pietrificata dalla paura e maledico il momento in cui ho scelto di non infilare una calibro 38 sotto alla gonna.

<<Ti facevo più intelligente. Il tuo curriculum accademico è impeccabile. Pensavo avresti saputo scegliere correttamente da che parte stare. Sai anche per il bene della tua famiglia>> sento un ghigno provenire da dietro la maschera e raggelo.

<<È per caso una minaccia?>> chiedo con voce tremante, e non per il freddo.

<<Considerarlo più come un avvertimento, scegli bene da che parte stare e non succederà niente, sfidaci e ti faremo vedere chi è che vince, sempre>> scandisce l'ultima parola con estrema lentezza, come se desiderasse mi rimanda impressa nel cervello.

<<Non so nemmeno chi sei>> tremo.

<<Non c'è bisogno di saperlo, sei una ragazza intelligente, perciò fai scelte che lo dimostrino>>

Detto questo mi saluta <<Buona serata, Delilah>> e rientra nel salone, mentre io mi abbandono al parapetto del balconcino per prendere aria, facendo respiri veloci e rumorosi.

Rientro poco dopo anche io, ma devo avere una faccia sconvolta perché mi corre subito incontro Jude.

<<Delilah, stai bene?>> mi chiede <<Sei bianca come un fantasma! Che hai?>>

<<Là fuori, là fuori...>> balbetto.

<<Là fuori cosa?>> chiede afferrandomi entrambi i gomiti per scuotermi leggermente.

<<C'era un uomo, aveva una maschera che gli copriva interamente il volto, non so chi sia, ma la voce mi è sembrata familiare>>

<<Cazzo>> ringhia tra i denti.

<<Non vorrei che fosse la stessa persona che ho visto ieri notte>>

<<Delilah, cosa stai dicendo?>>

<<L'altra notte, mi sono svegliata nel cuore della notte, avevo sete, così sono andata in bagno, e dalla vetrata ho visto una figura guardare proprio verso di me>> vedo che si sta accendendo di rabbia, così mi affretto ad aggiungere <<Non ti ho detto niente perché pensavo che fosse un'allucinazione, o semplicemente che fossi troppo stanca e che avessi confuso un albero con una persona>> pigolo.

GOLDENDove le storie prendono vita. Scoprilo ora