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<<Questo vino è buonissimo!>> esclamo dopo averne sorseggiato un po'.

<<Lo produce un mio amico>> dice prima di berne un po' anche lui <<Allora, non pensavo che saremmo arrivati a questo, perlomeno non così velocemente>> ammette, iniziando a tagliare la carne.

Faccio lo stesso <<Io sono caratterizzata da molti pregi come anche molti difetti, uno di questi è la curiosità>>

<<Perchè dici che la tua curiosità sia un difetto?>> domanda, portandosi la forchetta alla bocca, corrugando leggermente la fronte.

<<Perché è risaputo che la curiosità uccise il gatto, e io non so in che cosa mi sto cacciando>> confesso.

Finisce di masticare il boccone. Ho i sensi così in allerta con lui vicino che posso perfettamente vedere la sua epiglottide muoversi. E non posso fare altro che concentrarmi sul suo collo, così mascolino.

Lui interrompe i miei pensieri <<Non ti stai cacciando in nulla di pericoloso, o almeno non per te, se seguirai ciò che ti dirò>>

<<Che cosa intendi?>>

Sospira, tagliando un altro pezzo di carne, intingendolo nella purea di patate <<Ti ricordi i signori che hai visto l'altra notte al capanno?>> chiede.

<<Sì>> sospiro. Continuo a tormentarmi, a chiedermi chi fossero, eppure, seppur la mia mente speri non sia nulla di losco, sono piuttosto convinta che la storia che sto per sentire non sia propriamente Cenerentola.

<<Bene>> ingerisce il nuovo boccone <<Loro sono da vedere come dei mercenari dell'arte>> beve un sorso di vino.

<<In che senso?>> bevo anche io un sorso.

<<Fanno parte di un'organizzazione criminale. Dell'America Latina per la precisione>> mi spiega <<E sono stati assoldati dal direttore del museo, anni fa ormai>> continua.

Io ingerisco un altro sorso di vino perché ciò che sentono le mie orecchie non mi sembra vero.

<<Il loro scopo è fondere tutti i cimeli fatti di metalli preziosi, e ricavarne ricchezze, comprese le pietre preziose che li compongono>>

<<Assurdo!>> bisbiglio mentre soffio su un pezzo di carne.

<<È la realtà però Delilah>> sorride. Ma è un sorriso che nasconde qualcosa, come una tristezza malinconica, oserei dire.

Prende un altro boccone e lo mastica con lentezza. Lo osservo perplessa cercando di capire cosa non mi stia dicendo.

Mi nascondo dietro al bicchiere di vino, bevendone un altro sorso.

'Sta per finire' commento nella mia testa, notando il liquido rosso contenuto nel bicchiere scendere drasticamente.

<<Lascia che te ne versi ancora>> dice come se avesse letto nei miei pensieri.

<<Grazie>> squittisco, rossa d'imbarazzo o forse per l'alcol che ha iniziato a circolare in corpo.

<<In ogni caso>> sospira versandosene e un po' a sua volta <<quello che hai visto l'altra sera non è tutto. Quelle ricchezze le usano per far girare la droga, e questo non sarebbe un problema, considerata la società di oggi, e che questo è un problema che difficilmente si risolverà mai>>

Lo interrompo <<Sarebbe idilliaco>>

Mi guarda compiaciuto annuendo <<Esattamente, troppe persone ne traggono beneficio>>

GOLDENWhere stories live. Discover now