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Mi tremano le mani. Cosa vorrà dirmi? È vero, è stato anche lui una pedina nelle mani di Alicia, ma ha comunque partecipato. E io non voglio avere nulla a che fare con queste persone. Rifiuto la chiamata.

Scendo le scale di corsa, ed in quel momento entra Queenie.

Devo essere evidentemente sconvolta perché mi ferma con una mano <<Hey, hey, hey, che succede?>>

Non ci riesco più, così scoppio a piangere, avvolta dal suo improvviso abbraccio.

<<Vieni con me>> dice piano mentre, tenendomi abbracciata, mi trascina all'esterno.

In questo momento avrei voluto solo i miei genitori, parlare con loro, trovare un modo per riavvolgere il nastro ed evitare tutto quello che è successo.

Però valuto la situazione, ed ovunque è meglio, specialmente lontano da Jude.

Ho gli occhi appannati dalle lacrime e non mi accorgo che Queenie mi ha portata al punto di tiro.

<<Sai, quel tipo di frustrazione l'ho provata anche io>> sospira quasi urlando per il rumore del vento che ci circonda <<Ed è un tipo di frustrazione che necessita di un tipo di sfogo>> si ferma come se volesse ragionare sulla prossima parola da dire <<violento>> dice con un volto compiaciuto per la scelta della parola, mentre carica la pistola facendo scorrere il carrello indietro.

<<Ora vieni qui>> grida <<scatena la tua furia Della>>

E dopo lo sgomento iniziale per la scelta del posto, tra l'altro leggermente modificato, chiedo <<Come fuziona?>>

Sorride compiaciuta della mia domanda.

<<Questo è un percorso. Immaginalo come paintball, solo che come avversari hai le sagome, e come armi, beh>> fa schioccare la lingua contro il palato <<Ne hai delle vere>> sorride.

Okay, quel sorriso può avermi spaventato leggermente. Ma non ci do più di tanto peso, perchè forse ne ho davvero bisogno.

Corro dietro Queenie, scelgo un fucile d'assalto, e sono pronta al mio momento di gloria.

Passano circa due ore, ed io e Queenie finiamo il percorso di tiro completamente sfinite, anche se io mi sento decisamente meglio.

<<Sai che sei brava!>> commenta mentre riponiamo le armi.

<<Davvero?>> squittisco.

<<Si! Insomma sparare dalla postazione è una cosa, ma in modalità combat sei forte!>>

<<Grazie! Tu come hai imparato?>> le chiedo, forse un po' impicciona.
<<Mia madre era nei Marines>> dice alzando tra indice e medio, una targhetta militare <<Non sono inglese, ma bensì una mezzo sangue>> fa una smorfia come se le fosse stato ripetuto più volte. <<Mia madre mi ha insegnato tutto quello che c'è da sapere, e negli anni ho affinato la tecnica>> dice con un tono che allude a ciò che fa con Mr. Dictator.

<<Per caso, in questo team>> mi soffermo su quella parola come se non sapessi in quale altro modo definirlo <<Ci sono momenti in cui ti torna utile?>> mi si secca la gola.

<<Più di quanto tu creda>> sospira <<Diciamo che la Villa è una fortezza, ma fuori da qui, non hai idea di cosa combiniamo io e Reuben>>

<<E MacGyver?>> mi rimprovero subito per aver detto ad alta voce uno dei tanti soprannomi che gli do quando noto l'espressione confusa di Queenie <<Cioè volevo dire Jude>>.

GOLDENDove le storie prendono vita. Scoprilo ora