Capitolo 4

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Sento una mano che mi sfiora la guancia e apro gli occhi. Mi ritrovo gli occhi verdi di Dave che mi fissano.

<<Buongiorno, siamo arrivati>> non riesco a parlare, ho troppo sonno, e ho un male alla testa allucinante <<Vuoi fare un giro in spiaggia?>>

<<Si, magari un po' di aria fresca mi farà bene>> così slaccio la cintura ed apro la portiera.

Il posto in cui mi ha portato è meraviglioso. Alle nostre spalle c'è solo della vegetazione. Alberi ed alberi, palme, e moltissimi fiori, hibiscus, i miei preferiti. L'oceano di notte è bellissimo. Ho sempre vissuto a pochi minuti dalla spiaggia, eppure non ho mai avuto il coraggio di vederlo in queste ore.

<<Mozzafiato, non è vero?>>

<<Si...>> esclamo, incantata da ciò che vedo << e ora capisco cosa mi stavo perdendo... È semplicemente sensazionale>> dico tutto d'un fiato.

<<Vuoi dire che non hai mai visto l'oceano di notte?>> Dave strabuzza gli occhi come se quello che ha appena sentito fosse qualcosa di altamente insolito <<Ma sei di qui? Intendo vivi qui?>>

<<Si, vivo qui, Dave>> dico sospirando <<ma non ho mai visto l'oceano di notte perché, o studiavo, o dormivo già>>.

Sbuffa <<Sai? Sei ingannevole>>

<<Prego?>>

<<Si! Ingannevole. Insomma, sei una ragazza sensuale, un volto che incanta, e uno sguardo che non si vede tutti i giorni, per non parlare delle tue curve... >> dice, teatralmente fingendo di svenire <<eppure più mi racconti fatti sul tuo conto, più mi rendo conto che la tua vita è come il monitor cardiaco di un morto...>> fa una pausa <<PIATTA>>

Sto per dire qualcosa ma mi interrompe <<Ah e aggiungerei>> sedendosi sulla sabbia <<monotona. Si monotona e piatta>> conclude, con un sorrisino compiaciuto sulla faccia. Mi siedo anche io.

<<Intanto ti ringrazio, davvero, perché in questo tuo discorso, totalmente stupido, hai fatto complimenti solo al mio aspetto fisico, ed è per questo che alle volte vorrei che il fattore che colpisce per primo sia il cervello, ma non è umanamente possibile, e tu caro mio, se fosse come desidero, avresti poche speranze, hai solo fortuna perché esteticamente sei passabile>>

<<Passabile, uh?! D'accordo...>> fa per stirarsi. <<Si il termine giusto è passabile>> continua a fare come se non mi avesse sentita e si sfila la camicia con un gesto fluido, facendosela passare dalla testa, e ci riesce perché in alto era sbottonata. <<Ma che stai facendo?>>

<<Lo vuoi fare un bagno o no?!>>

<<No che non lo voglio fare il bagno, l'acqua sarà gelida>>

Fa per riprodurre il suono del buzz che si sente quando sbagli risposta ai quiz televisivi <<Errore per la secchiona qui presente, uno l'acqua di notte rilascia il calore intrappolato di giorno, e oggi è stato particolarmente caldo, inoltre hai fatto un errore nell'aggettivo di prima, perché questi addominali sono più che passabili, non ci ho lavorato su per anni, per ottenere un "passabile">> dice, imitando con le dita le virgolette.

<<Sai, per un secondo mi ero illusa che fossi intelligente con quel tuo breve enunciato sull'acqua, poi mi sei caduto in basso con il finale... peccato, ci avevo sperato sai, ma c'è speranza per tutti>> dico mentre mi sfilo le mie scarpette da Cenerentola.

<<Ok, ora basta>> corre verso di me e mi carica in spalla.

<<Dave che fai?! Mettimi giù, non voglio!!>> non so perché ma sto ridendo.

ROCK ME BABYWhere stories live. Discover now