Capitolo 47

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Sono in camera da ormai due ore, e di Nate non c'è traccia. Sto giocando con un'applicazione che ho scaricato sul telefono e che mi sta facendo impazzire. Non so bene cosa sia ma non riesco a superare il quindicesimo livello, e sembra una buona distrazione dal non pensare a dove sia Nate.

Poco dopo sento la sua voce fuori dalla porta. Mi avvicino per sentire con chi stia parlando. Non c'è nessuno ma é al telefono così aspetto.

Non voglio origliare ma le pareti sono così sottili.

<<Donna, sta tranquilla ho sistemato tutto>> Donna?! Stiamo scherzando? Ma di cosa sta parlando? Per giunta con lei? Cos'ha sistemato?

<<Si, ho detto a quel figlio di puttana di uno Smith di ritirare tutte le azioni illecite che aveva progettato, perché dopo il fallimento del suo matrimonio che gli avrebbe garantito di nuovo il suo status da riccone, lo avrei fatto solo scivolare nella merda ancora di più. Si gli ho mostrato le prove. Sparirà come uno scarafaggio>> ride. Non posso crederci! Mi ha seriamente usata!?

<<No Donna, non preoccuparti per quello. É una ragazzina come le altre, basta recitare un po' e loro ci cascano. Quando tornerò coronerò il sogno di mio padre e ti sposerò, come da contratto>> non posso sentire oltre. Apro la porta e gli mollo uno schiaffo in pieno viso. É così forte che il suo viso si gira dall'altra parte.

<<Mi fai schifo!>> urlo. É l'unica cosa che riesco a dire tra i singhiozzi e le lacrime. Torno in camera ed inizio a disporre nelle mie valigie, le poche cose sparpagliate per la stanza. Nate mi segue <<Mia aspetta>>

<<Sta zitto!>> urlo chiudendo la valigia.

<<Ti prego...>> supplica calmo avvicinandosi.

<<Non. Ti azzardare. A. Toccarmi>> ringhio mentre lo guardo con disprezzo con la vista sfuocata dalle lacrime <<É solo una ragazzina... Giusto? Basta solo recitare un po'!... Ti vantavi di essere diverso, ma sei come tutti gli altri! Tutte quelle cose che mi hai detto... Erano solo bugie per arrivare qui e salvare il tuo culo agli occhi di tuo padre>>

<<Mia...>>

<<Sei un verme!! E mi fai schifo! Ti ho implicitamente chiesto di scuotermi la vita, di farmi sentire viva, ma francamente tu me l'hai distrutta Nate!! Io mi sono innamorata davvero di te, e tu ti sei preso gioco di tutto questo solo per affari! Mi vergogno di essermi innamorata di una persona così>> grido singhiozzando <<Francamente ti auguro il meglio, e detta tra noi sono felice di non essere al posto di Donna... Essere la moglie di un manipolatore... Disgustoso.>>

<<Mia ti prego...>>

<<Mia ti prego, Mia ti prego... Sai dire solo questo?! Fammi un favore, ora me ne andrò da quella porta e tu non mi seguirai! Anche tornato in Florida, non mi cercherai, e tutti e due vivremo le nostre vite>>

<<No>> esclama afferrandomi il polso.

Lo fulmino con lo sguardo.

<<Mia non ti lascerò andare>>

<<Non hai altra scelta, perché decido io!>>

<<No, Mia. Sei l'unica persona che mi abbia fatto sentire vivo in tutta la mia vita. Amato. Non lasciarmi>>

<<Forse dovevi pensarci prima di buttare tutto all'aria per semplici e puri affari. Per di più non sarai solo, hai Donna>> sputo disgustata.

Afferro la valigia e mi avvio alla reception del resort per capire come andarmene il prima possibile. Cerco di ricompormi ma non ci riesco, non posso fare altro che piangere.

Verso la reception ritrovo Dave ancora in smoking.

<<Hey>> dice venendomi incontro. Non appena vede le mie lacrime mi afferra per le spalle e mi alza il volto verso il suo <<Mia...>> sussurra sconvolto.

<<Ti prego non dire nulla>> singhiozzo mentre lo abbraccio. So che non dovrei, gli ho distrutto la vita. Non che non se lo meritasse visto ciò che faceva la sua azienda, ma la mia azione non ha eguali né scusanti. Ma in questo momento é ciò di cui ho bisogno, e lui é l'unica persona che conosco che possa confortarmi.

<<Shh>> sussurra mentre mi accarezza i capelli.

<<Io..>> singhiozzo.

<<Mia, non serve. Ascolta sto tornando ora in Florida, il volo parte tra dieci minuti. Sono solo. Fammi compagnia...>>

<<Come quando ci siamo conosciuti, una Ferrari a due posti e solo noi due verso le spiagge di Sanibel>> sorrido mentre cerco di scacciare le lacrime.

<<Già>> sospira sorridendo anche lui.

<<D'accordo>> dico io mentre Dave finisce il checkout.

<<Vuoi parlarmi di cosa é successo?>> mi chiede mentre saliamo sull'auto che ci porterà al jet degli Smith.

<<Dave, ti ringrazio per il ritorno in Florida, ma non voglio parlarne, voglio solo silenzio.. Per favore>>

Dave accogliendo la mia richiesta annuisce. Il ritorno lo passo dormendo, ascoltando la musica, Adele, solo Adele, e rifiutando le 2560 chiamate di Nate. Non una in meno, non una in più. 2560 durante tutto il viaggio.

Atterrata in aeroporto, Dave é così gentile da scortarmi fino a casa. Lo saluto consapevole che probabilmente, anzi sicuramente non lo rivedrò più, così mi giro lasciandoli un bacio <<Avrei voluto il mio cuore scegliesse te...>> sussurro, lasciandolo incredulo nella jaguar che lo riporta a casa.

Mi avvio verso il portico. Non appena entro ritrovo Demy, seduta in salotto che chiacchiera con i miei. Si girano sorpresi di vedermi così presto, fingo di stare bene, ma neanche un secondo dopo scoppio a piangere crollando sulle ginocchia appoggiandomi alla valigia per non accasciarmi a terra. Ho un aspetto orribile, con indosso ancora il vestito di ieri sera ed il trucco sbavato dai molteplici pianti.

<<Oh no!>> esclama Dee.
Mio padre diventa rosso dalla furia e se ne va in giardino per non scoppiare qui. Sa che non lo reggerei. Mamma e Dee mi raggiungono subito mentre i miei singhiozzi si fanno più presenti ed acuti.

<<Portiamola su>> sussurra mia mamma a Dee, che con un cenno silenzioso si accorda con mamma per alzarmi da terra.

Riempiono la vasca di acqua calda e mi ci fanno immergere, mentre io, con lo sguardo perso nel vuoto, continuo a rigare il mio volto di lacrime silenziose.

Dee mi passa la vaschetta di gelato alla vaniglia, e mamma ci mette gli smarties sopra.

Non appena inizio a calmare il respiro  mi chiedono <<Vuoi dirci cos'é successo?>>

Sospiro, cerco di ricomporre i pensieri, e vuoto il sacco. Tutto quanto.

ROCK ME BABYWhere stories live. Discover now