Capitolo 44

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Atterriamo alle Fiji dopo un po' di turbolenze, ma tutto sommato siamo stati in completo orario. Il resort non dista molto dalla pista in cui siamo atterrati. Il luogo già dal finestrino dell'aereo era bellissimo, ora é semplicemente meraviglioso. Le persone del posto sono dolcissime e molto cordiali. La nostra stanza é la 103. Sono come dei piccoli bungalow, un po' come quelli che si trovano alle Maldive, disposti lungo la riva dell'oceano. La nostra stanza é bianca e molto luminosa, con elementi decorativi acqua marina, avorio e rosso corallo. C'è una bellissima portafinestra scorrevole, di vetro, che da sulla spiaggia. Il bagno é semplicemente posto nell'angolo opposto all'entrata separato dalla stanza da una parete di cartongesso.

<<Wow, é tutto così luminoso!>> trillo, mentre ringrazio il valletto che ci ha portato le valigie. Lascio una mancia e sorrido liquidandolo. Avevo detto a Nate che avremmo potuto portare le nostre valigie da soli, ma non mi ha voluta ascoltare.

<<É bellissimo>> esclama anche lui. Sento un telefono vibrare, e come al solito non é il mio ma quello di Nate.
<<Ci metto un secondo>> mi dice accarezzandomi il braccio, dirigendosi fuori. Non so cosa fare e perciò inizio ad aprire le nostre valigie. Cerco il mio costume per fare il primo, e forse ultimo bagno, nelle acque delle Fiji. Opto per un Frankie Bikinis azzurro chiaro. Prendo la crema solare, gli occhiali da sole, ed il telo. Li sistemo nella borsa da mare e mi sdraio ad aspettare Nate per andare in spiaggia assieme. Nel frattempo scrivo a mia madre che siamo arrivati sani e salvi. Mi risponde subito, scrivendo di divertirmi, e sempre con la testa sulle spalle. Sorrido e aspetto ancora Nate.  I minuti passano e alla fine senza accorgermene mi addormento.

Mi sveglio di soprassalto, il sole sta calando e Nate non é qui. Lo chiamo, risponde subito <<Vestiti, stasera ho una piccola sorpresa per te>> mi dice riagganciando subito. Rimando interdetta ma faccio ciò che mi dice. Faccio una doccia veloce e mi preparo. Metto il mio profumo preferito di Yves Saint Laurant, mi trucco rimanendo leggera e indosso uno dei molteplici vestiti eleganti che ho portato. Un abito lungo nero, a sirena, in cotone, con le maniche ricamate e una scollatura profonda sul seno. Prendo i sandali a infradito e li infilo, pronta per uscire.

Appena chiusa la porta una donna dello staff mi porge un fiore tipico della zona, che assomiglia all'hibiscus hawaiano, il mio preferito. Lo fissa dietro al mio orecchio, tra i miei capelli sciolti. La ringrazio, e rivolgendo lo sguardo verso l'oceano, noto una sorta di vialetto delimitato da delle candele che porta dritto verso Nate, in piedi ad aspettarmi, vicino ad un tavolo apparecchiato per una cenetta romantica. Si é cambiato anche lui, con una camicia di lino bianca e degli shorts beige. É il mio perfetto, sexy e bellissimo ragazzo... Ancora non ci credo sia mio.

Mi avvicino mentre lui mi tende la mano. La afferro sorridente e lo bacio. <<Hai fatto tutto questo per me?>> chiedo.

<<Volevo preparare una sorpresa alla mia ragazza dopo che il sushi di ieri sera é andato sprecato>> sorrido, e mi mordo la guancia, pensando a quanto sia strano sentirgli dire "mia ragazza".  Riferito a me.

<<Grazie>> sospiro. Mi siedo così al tavolo, dopo che Nate mi ha scostato la sedia. Versa del vino rosso nei nostri calici e brindiamo <<A noi>> escalama.

Sorrido. É strano vederlo così romantico, ma anche bello. Alziamo le cloche, sotto le quali ci sono delle ostriche bellissime, che profumano di mare, e dei roll di sushi affianco. Batto le mani elettrizzata <<Sushi!!>> trillo.

Ride <<Ci vuole poco per renderti felice>> esclama.

Non so perché ma questa serata sembra così fantastica e perfetta. Già desidero che non finisca più. E non voltio rovinare l'atmosfera con le mie domande che alle volte fanno cambiare il suo umore.

<<Allora...>> sospiro, attirando la sua attenzione <<Chi era oggi al telefono? Ti ho aspettato in camera per fare un bagno oggi, ma ovviamente, non c'eri, e mi sono addormentata>>

<<Oh era solo lavoro, nulla di cui preoccuparti, ultimamente quei truffatori di cui ti parlavo si sono fatti più persistenti così stiamo lavorando molto di più per proteggerci>> dice con disinvoltura.

<<Mi dispiace>> dico.

<<Non roviniamo la serata>> sorride e facciamo tentennare i bicchieri <<Hai contattato i tuoi genitori per dire che siamo arrivati?>> mi chiede.

<<Si, ho mandato un messaggio a mia madre, ci ha augurato di divertirci e con la testa sulle spalle>> sentenzio, facendo muovere le sopracciglia a mo di intesa sessuale.

La cena prosegue così, tra chiacchiere su argomenti generali e risate. Fino a che a fine cena, inizio a sentire la melodia di un pianoforte, e con la luce della luna, Nate mi invita a ballare <<Mi vuole concedere questo onore?>>

Rido e accetto con piacere. Mi alzo e posiziono le mie braccia attorno al suo collo mentre lui poggia le sue attorno ai miei fianchi.
È tutto così magico. Dico guardandolo negli occhi, baciandolo poi <<É tutto così perfetto che non voglio che finisca>> ammetto alloggiando la testa sul suo petto.

<<Non finirà Mia, perché ti amo!>> dice. Lo guardo negli occhi, quasi rimanendo paralizzata per ciò che mi ha appena detto, chiaro e tondo. Finalmente ha ricambiato con un "ti amo". Lo bacio, prendendogli il viso tra le mani.

<<Puoi ripeterlo>> sorrido. Credo che non ne avrò mai abbastanza.

<<Vacci piano ragazzina>> ride anche lui mentre torna a baciarmi <<Però potrei ripeterlo se sarò ricompensato equamente più tardi>> sorride maliziosamente.

<<Ci si può pensare>> mormoro lasciva.

Continuiamo a baciarci mentre ci stendiamo sulla spiaggia.

ROCK ME BABYDove le storie prendono vita. Scoprilo ora