Capitolo 39

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<<Non dovevi restare per forza se avevi degli impegni di lavoro>> gli dico non appena arrivati in salotto.

Non ha il tempo di rispondermi che i miei genitori corrono in casa <<Ah tesoro stasera ci sono anche gli zii, sarà bello poter stare tutti assieme>> dice con un sorriso che le illumina tutto il viso, finalmente felice di vedermi con un ragazzo. 

<<Sei ancora in tempo a fingere uno svenimento improvviso, o delle coliche renali, o quello che vuoi se vuoi scappare>> gli dico tra i denti, ma ancora una volta non può rispondermi perché mio padre me lo porta via <<Nate, vuoi venire con me a darmi una mano a preparare il fuoco?>>

Espira <<Ma certo signore>> dice portandosi le mani in tasca mentre mio padre gli poggia una mano sulla spalla. Poverino, non ha idea dei discorsi che potrebbe tirare fuori mio padre sul fatto di non farmi soffrire e molto altro ancora.

Vado in cucina <<Mamma ma perché gliel'hai chiesto?>> chiedo sconfortata.

<<Perché è il tuo ragazzo e pensavo ti facesse piacere il fatto che potesse unirsi a noi a cena. E per di più ora in ogni caso non posso di certo ritirare l'invito>> mi dice mentre armeggia con un cavatappi per stappare le birre per Nate e papà. 

<<Dammi ci penso io>> dico raggiungendola dietro al bancone. 

<<Lo sai vero che ora avrai la possibilità di dirmi tutto, mentre lui e tuo padre sono fuori?!>> dice elettrizzata.

<<Lo immaginavo>> dico sconfortata mentre afferro le birre e le porto agli uomini che stanno tentando di accendere il fuoco, non tanto aiutati dal vento. 

Uscendo dalle porte scorrevoli in vetro che danno sul giardino posteriore, non posso non notare mio padre che poggia una mano sulle spalle di Nate, e lui che gli porge la mano che mio padre stringe. Non so cosa si siano detti ma papà sorride e anche Nate. Ora quei due mi fanno paura. Mi avvicino <<Ecco le birre>> annuncio, mentre le porgo ai diretti interessati. 

<<Grazie tesoro>> dice papà. Nate mi cinge la vita con un braccio e mi da un bacio sulla tempia mentre afferra con l'altra mano la birra.

<<Siete proprio una bella coppia voi due!>>

Non so cosa abbia gli abbia detto Nate per tranquillizzarlo così ma è strano. 

<<Bene, lascio voi uomini qui fuori a cucinare, noi donne dobbiamo parlare di cose da donne>> squittisco mentre torno in cucina da mamma che aspetta ansiosa che le racconti come hanno fatto ad evolvere le cose tra di noi, lasciando i due neo amici davanti al barbecue a ridere e scherzare come due adolescenti. 

Proprio quando finisco di raccontare la storia, omettendo alcuni particolari che non deve necessariamente conoscere, osservando l'entusiasmo che ha dipinto in volto, arrivano gli zii, con la mia cuginetta. 

<<Ciao ragazzi>> dico io. Essendo la sorella di mia mamma si assomigliano come gocce d'acqua, e quando ero piccola le confondevo sempre, se non fosse per il fatto che mia mamma è più alta. 

<<Ciao nipote!>> risponde sarcasticamente zio Jeff abbracciandomi. Sono più grandi di me di 10 anni soltanto, è per questo che ci prendiamo in giro sarcasticamente chiamandoci pretenziosamente "nipote" e "zio" o "zia", principalmente perché ci siamo sempre frequentati più come amici. Zia Tina, chiamata così in onore di Tina Turner, o così mi è stato raccontato, si fa avanti con il suo pancione. Rimango sbalordita <<E questo? Quando avevi intenzione di dirmelo?>>

<<Sei tu che negli ultimi mesi sei sparita!>> controbatte lei <<Perciò ti sei persa la notiziona>>

<<E tu non mi hai detto niente?>> chiedo allibita girandomi verso mamma. Fa spallucce. 

ROCK ME BABYWhere stories live. Discover now