NEW | Capitolo 56

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Oltre all'acqua che mi avvolge, ci sono le sue mani a cingermi in vita, grandi e morbide. La sensazione è bellissima, da tanto forse troppo tempo non sentivo un'emozione così forte, partire da dentro come fuoco di un incendio.

Da mesi non avevo una relazione, e difficilmente aspiravo ad averne una, per colpa della ferita ancora aperta che mi ha lasciato Nate, e che difficilmente si chiuderà, specialmente ora che porto in grembo suo figlio. 

<<Non dobbiamo farlo per forza>> ansima sulla mia bocca, dopo un bacio intenso <<Voglio che tu ti senta a tuo agio e che soprattutto te la senta vista anche la tua condizione>> mi sorride, accarezzandomi la pancia.

Un barlume mi passa per la testa... Magari Erik può essere il papà della mia bambina, o bambino, devo chiederglielo, ma credo che non sia poi così malvagia questa opzione. In fondo se è davvero cambiato potrebbe essere un buon padre. E questa premura che ha nei miei confronti, in un certo senso, me lo conferma. Il punto è che non è comunque sua, o suo, e per quanto potrà fare di tutto per essere suo padre al cento per cento, non lo sarà mai. 

Sto pensando troppo... Devo lasciarmi andare, godermi il momento. Quello che succede succede.

Lo guardo, gli afferro le mani, e gliele poso sui miei fianchi <<Lo voglio...>> sospiro, mentre mi avvicino al suo viso. 

Mi guarda negli occhi un istante, intensamente, come a voler cercare una conferma nelle parole che ho pronunciato. Poi mi bacia. Le sue labbra morbide, collidono con le mie. Avide.

Sapevo che sarebbe successo prima o poi. Ci baciamo. Le sue mani scorrono sul mio corpo, afferrano il mio seno.

Sentiamo poi un suono a cui non facciamo caso. Lo stesso suono continua però a farsi insistente.

Morde il mio labbro, si stacca sbuffando ed esce dall'acqua.

<<Dove vai?>> chiedo confusa.

Si avvolge un telo in vita <<È il campanello, c'è qualcuno alla porta, arrivo subito>

E mi lascia da sola. Sospiro e cerco di calmare i miei ormoni. Guardo il mio ventre, lo accarezzo e poi sussurro <<Queste cose si fanno solo quando si è grandi!!>> Poi sorrido e mi compiaccio per il mio tono da mamma.

Erik ci sta mettendo un sacco così allungo il collo per vedere chi ci sia, ma con tutto il vapore a malapena vedo il pavimento.

I minuti continuano a passare, esco dall'acqua e trovo una donna che piange tra le sue braccia. Che sia la sorella?

Erik mi nota, stacca la ragazza dal suo petto e le dice <<Come vedi Ally, sei sempre capace di azzeccare le tempistiche... Ero con una ragazza!>> Dice a denti stretti.

<<Scusami, sono la sorella più invadente del mondo>> dice tra un singhiozzo e l'altro forzando un sorriso.

Appurato che è la sorella sono un po' più tranquilla, ma so che devo andare a casa, e per giunta non credo che sia una buona idea, pensandoci a mente fredda... Ho comunque mia figlia nel mio ventre e mi fa strano pensare che ci sia anche lei in questi momenti. Così raccolgo i miei abiti, mi asciugo frettolosamente e mi avvio verso la porta.

<<Ti ringrazio per la serata Erik, ma io devo andare>>

<<Oh no ti prego, non andartene solo per me, rimani, sono io che tolgo il disturbo>> dice Ally, tamponando il mascara colato con un fazzoletto.

<<Davvero rimani>> mi dice Erik accarezzandomi una spalla.

<<Devo andare, mi dispiace>> sussurro, guardandolo per cercare una sorta di accenno di comprensione nei suoi occhi, anche se credo si più confuso che tutto il resto. Dannati ormoni della gravidanza!

Gli lascio un bacio casto sulla guancia, sorrido ad Ally ed esco.

Forse grazie a te diventerò una persona migliore nocciolina... Voglio essere la mamma che meriti!

E torno a casa chiacchierando con la mia bambina.

Mi butto sul letto e prendo il telefono. Noto che ci sono varie chiamate perse dalla proprietaria del negozio. Richiamo per evitare di essermi persa una notizia importantissima.

<<Ciao Mia, purtroppo devo comunicarti che il negozio chiuderà in seduta stante>>

<<Cosa?!>> Sono incredula. Abbiamo avuto effettivamente pochi clienti ma non così pochi da chiudere così in fretta.

<<Sono una persona molto aperta e meriti di sapere. Mio marito ha scoperto che l'ho tradito e mi ha lasciata senza un penny. Come ben capirai non posso mantenere il negozio in quanto proprietà di mio marito, il quale ha da sempre voluto trasformarlo in un bar a luci rosse... Che volgare! In ogni caso mi dispiace Mia, posso solo procurarti il biglietto di ritorno per Sanibel Island>>

Sono rimasta senza parole <<Mi dispiace>> è l'unica cosa che riesco a dire.

<<Anche a me>>e butta giù.

Chiamo Lindsay per vedere se ne è al corrente. Mi risponde in lacrime <<Si, mi ha chiamata poco prima di te! Non volevo chiamarti per non rovinarti la serata...>>

<<Non me l'hai rovinata, ogni volta che siamo sul punto di stare insieme c'è qualcosa che si intromette, o qualcuno, perciò è un segno del destino che non succeda. In più devo tornare a casa, perciò... È meglio così, magari troverò il coraggio di dirlo al padre, e ai miei>>

<<Mi mancherai Mia>> sospira.

<<Anche tu Lindsay, ma puoi venirmi a trovare quando vuoi, lo sai questo?!>>

<<Certo, promettimi che ci terremo in contatto>>

<<Ho il tuo numero salvato tra i miei preferiti>> sorrido.

<<A quando la partenza?>> Mi chiede.

Guardo tra le mail, e trovo il biglietto elettronico. Cerco l'orario e la data di partenza.

<<Domani pomeriggio... Wow... Veloce!>>

<<Ti accompagno io in aeroporto>> annuncia.

<<D'accordo. Ma niente addii struggenti>> aggiungo.

<<Ci sto, a domani Mia>>

<<A domani>>

Mi guardo attorno, sono felice di tornare, ma solo in parte, dovrò dirlo ai miei, a Nate... Dovrò dire loro che stanno per avere una nocciolina nella loro vita... Che cosa penseranno di me? Dopo averglielo tenuto nascosto??

Sono esasperata. Siccome il volo è domani pomeriggio inizio a preparare le valigie, confidando di riuscire a finire domani mattina.

E come dice la nostra cara Miss. Rossella "Dopotutto domani è un altro giorno"

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