Capitolo 37

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Tornata a casa, mi preparo per uscire con Nate. Per tutto il tragitto non ho fatto altro che pensare all'incontro con Donna, e cosa intendesse con quel suo sguardo e con le sue parole taglienti. Molto probabilmente é invidia, o forse c'è qualcos'altro sotto che non voglio ammettere a me stessa perché sono così felice che non voglio soffrire. In ogni caso cerco di non pensarci troppo fino a che non vedrò Nate, e a quel punto potrò chiedergli se sa qualcosa.

Metto un vestitino di lino azzurro leggero, dei sandali dorati e delle catenine dorate alle quali sono appese delle conchigliette piccolissime. Dopo essermi spazzolata i capelli e messo un po' di trucco, il giusto quantitativo per poter essere presentabile e carina, sono pronta. Mando un messaggio a Nate e gli chiedo dove ci saremmo incontrati.

Mi risponde dicendo che avrebbe tardato, e di tornare al suo appartamento. Così sbuffando e, ancora più pensierosa alla sola idea che nell'ufficio del padre debba rapportarsi nuovamente con Donna, torno all'appartamento di Nate, optando per una camminata per cercare di non pensare.

<<Ciao vagabonda!>> esclama mamma, non appena metto piede sull'ultimo scalino. 

<<Ciao a voi!>> esclamo io vedendo poi anche mio padre in cucina <<Ieri sera ho detto di essere tornata ma nessuno ha risposto>>

<<Scusaci, eravamo dagli zii>> 

<<Scuse accettate>> sorrido.

<<Allora com'è stato il seminario?>> mi chiedono, facendomi spazio sugli sgabelli del bancone della cucina, mentre papà è già intento a preparare il pranzo.

<<Interessante...>> esalo <<Ho veramente avuto la possibilità di provare di tutto, e sono anche piaciute le mie idee "bio" per ottenere le rose nere, senza coloranti che le avvelenino>>

<<Ma è meraviglioso>>

<<Si, lo è. Infatti sto aspettando che mi contattino per mail per un progetto che avevano in mente, su scala mondiale...>>

<<Tesoro sei davvero un mito>> dice mio padre dandomi un bacio sulla tempia.

<<E dei ragazzi? Ne hai conosciuti?>> chiede mia mamma con aria curiosa, con un pizzico di malizia in volto.

<<Mamma!! Di sicuro non sono andata in Ecuador per trovare la mia dolce metà!>> esclamo ridendo, anche se in realtà è ciò che è successo, seppure con un ragazzo di qui. 

Spizzico un po' di briciole di crostata dal vassoio, poi annuncio <<Devo uscire, e si mi vedo con un ragazzo>> concludo guardando mia mamma che rimane con la bocca spalancata esclamando poi <<Lo sapevo!>> mi abbraccia <<Mi racconterai tutto vero?>>.

<<Si non appena tornerò>>. Non so perché le ho detto che mi vedo con Nate, anche perché nonostante abbiamo detto di essere una coppia esplicitamente, sono ancora confusa dal modo in cui si comporta Donna quando si tratta di lui. Non so davvero cosa pensare. Eppure voglio sperare in meglio.

Mio padre che nel frattempo ha assistito alla scena silenzioso aggiunge <<Tesoro, ti voglio bene, e voglio solo la tua felicità, ma se é un'altro che ti spezza il cuore farà meglio a fuggire da Sanibel>>

Io rido e rispondo <<Papà, credo che le dinamiche tra due adulti siano completamente diverse dalle dinamiche di coppia di due adolescenti>>

<<Non ci giurerei molto>> controbatte mentre gira attorno al bancone della cucina e mi viene ad abbracciare.

<<Divertiti>> conclude poi.

Do un bacio a tutti e due ed esco. Infilo le cuffiette nelle orecchie e ascolto la musica non stop fino a casa di Nate, canticchio e non penso a nulla.
Arrivata sotto casa di Nate mi affaccio al parapetto che protegge dalla scogliera a picco su cui sorge la casa. Inspiro l'aria pulita che sa di salmastro, é bellissimo. Il sole mi illumina la pelle abbronzata, ed io mi sento felice. La musica pulsa nelle orecchie creando assieme ai profumi e ai colori una scena veramente sensazionale.

Due braccia forti mi abbracciano da dietro, poi una mano si muove per scostarmi i capelli dal collo. Inspira il mio profumo e mi lascia un bacio dolce nell'incavo. Mi giro tra le sue braccia e lui é qui, che si erge di fronte a me come un Adone in tutta la sua bellezza. Ma non voglio farmi travolgere i pensieri da lui, ho bisogno di parlargli, chiedergli della foto e di Donna. Chiedergli maggiori spiegazioni.

<<Vieni con me>> dice. Prima di trascinarmi verso la meta, mi copre gli occhi con le mani, trascinandomi verso una scalinata che scende verso quello che scopro essere un piccolo molo privato, una volta scoperti gli occhi. Qui ormeggiato c'è un piccolo yacht, che deduco sia il suo.

<<Stai scherzando spero?>>

<<Su cosa?>>

<<Cioè questo é il tuo yacht?>> chiedo entusiasta. Non sono mai salita su una barca in vita mia ed era una cosa che prima o poi avrei desiderato fare.

<<Si é il mio e oggi andiamo a fare un giro>> dice, mentre saluta quello che credo sia il capitano e lo staff composto da circa quattro ragazzi e ragazze.

Mi prende per mano e mi fa mettere piede sulla passerella che collega la terra ferma allo yacht. Sono così emozionata! Ma devo ricordarmi anche ciò che voglio chiarire oggi.

Mi porta a prua, dove ci sono dei divanetti posizionati a vista mare. Una ragazza vestita di bianco con i guanti del medesimo colore, ci segue con un vassoio argentato e due calici di vino bianco.

<<Grazie>> dice Nate. Ringrazio anche io e ci lascia soli.

<<Come mai questa sorpresa?>> chiedo ancora con un sorriso a trentadue denti che ho stampato sulla faccia.

<<Volevo fare qualcosa di speciale>> mi dice, spostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

<<Prima che però io rovini questa giornata speciale devo chiederti qualcosa...>> annuncio guardandolo negli occhi.

<<Non so perché ma non mi dice nulla di buono il tono della tua voce>> dice sorseggiando un po' di vino.





ROCK ME BABYWhere stories live. Discover now