Capitolo 6

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<<Ti prego Dee, come potrei accettare?>>

<<Francamente parlando Mia, questa é la prima volta che accade qualcosa di unico nella tua vita>>

<<Grazie>> la interrompo stizzita.

<<Non puoi dire il contrario, insomma non hai mai fatto nulla di eccitante. Il tuo massimo carico di adrenalina credo tu lo abbia avuto sulle montagne russe del Luna Park.>>

Non posso fare altro che annuire, non ha tutti i torti.

<<Ok ascolta Mia, questo ragazzo lo hai conosciuto, non ha cercato di approfittare di te nonostante tu fossi ubriaca. Ti ha contattata in un modo così retro da commuovere, cosa pensi che possa succedere? A maggior ragione questa volta sarai sobria e almeno io sarò raggiungibile, é una promessa>> commenta con un sorriso la mia migliore amica, seduta di fronte a me mentre si gusta il suo frozen yogurt.

<<Ok... Forse gli darò una possibilità>>

<<La possibilità la stai dando a te stessa decidendo di aggiungere un po' più di peperoncino a questo mortorio di vita in cui ti sei rinchiusa>>

<<Dai, ok, basta, ho capito.>> dico mentre fingo di essere seccata nel sentire la più totale verità sulla mia vita <<Basta parlare di me, com'é andata ieri sera con Ben?>> e come previsto conosco la mia migliore amica troppo bene e da troppo tempo che arrivo già alle conclusioni senza che emetta alcun suono.

<<Beh...>>

<<Forza Dee, il mio frozen yogurt si sta sciogliendo >> dico tirando su teatralmente il cucchiaino dalla coppa e facendone cadere lo yogurt mezzo sciolto << e sei tutta rossa, perciò sappi che potrei già avere la risposta che voglio senza i tuoi giri di parole>>

<<Okay, okay! Ben mi ha chiesto di provarci, o per lo meno di uscire un paio di volte per vedere come va e poi é stato così romantico e...>>

<<E... Avete fatto sesso! Di nuovo! >> esclamo.

<<Non urlare!>> squittisce Demy guardandosi attorno come se alle ragazzine sedute due tavoli dietro al nostro fossero interessate.

<<Dee sei incredibile>>. E tra risate e chiacchiere arriva il momento di salutare Demy e dare una possibilità alla mia normalissima, semplicissima e monotonissima vita. Prima però passo un'ultima volta in negozio per un paio di consegne da sistemare nel magazzino e finire di sistemare in tempo per il prossimo servizio per un matrimonio che si terrà fra tre settimane.

Chiudo il negozio e nello sfilare la chiave mi cade a terra. E proprio mente mi chino per raccogliere le chiavi, ecco che trovo sullo zerbino un'altra busta bianca scritta a mano, indirizzata a me.

Ti prego non deludermi, lo so che lo desideri, qualcuno che ti faccia sentire viva, che ti mostri tutto quello che c'è di bello. Se non ti troverò in spiaggia sarò molto dispiaciuto.

Ti aspetto, non tardare,
D. S.

Sorrido nel vedere come si stia impegnando e quanto stia crogiolando nell'attesa durante la quale non sa se mi troverà ad aspettarlo o meno.

Tornando a casa trovo mia mamma sul divano.

<<Ciao mamma>> dico mentre lascio cadere le chiavi nello svuota tasche sul mobiletto all'ingresso.

<<Oh ciao tesoro, non ti avevo vista, sai questo romanzo mi sta coinvolgendo particolarmente>> e mi mostra la copertina.

<<Ah si?! L'anno del pensiero magico di Joan Didion? L'ho letto qualche mese fa e ancora mi chiedo come abbia fatto a sopravvivere>>

Ridiamo insieme <<Beh, penso che sia un bel libro. Comunque dopo cena passeranno gli zii per qualche partita a Mahjong, vuoi unirti a noi?>> mi chiede mentre appoggia il libro sul tavolo da caffè del salotto e si dirige in cucina.

<<Umh, in realtà ho degli impegni stasera, non so quanto mi terranno occupata, perciò non aspettatemi svegli>>

Mia mamma fa capolino dalla colonna che divide il corridoio e la cucina. <<Hai un appuntamento, non é così?! >>

<<Non lo definirei un appuntamento, cioè non so come...>>

<<Ah si! Tu hai un appuntamento!>> esclama entusiasta.

<<Okay ma', questa cosa sta diventando imbarazzante, ed io rischio di fare tardi se non mi sbrigo, perciò ora andrei a prepararmi, ma salvami qualche pezzo di ciambellone durante la partita>>

<<Lo farò solo se sono sicura che al ritorno mi racconterai ogni dettaglio, evitando ovviamente quelli più piccanti, non vorrei mai ascoltare un podcast o aubiobook o qualunque cosa sia di Cinquanta-Sfumature-di-mia-figlia >>

<<Mamma!!>> la rammonisco <<sei sempre la solita>>

<<Si, ma é per questo che siamo come le Gilmore Girls>>

<<Touchè!>> le grido ormai arrivata in camera mia, sempre in ordine grazie al l'ossessione che ho ereditato da mia madre per la pulizia.

Come devo vestirmi? Cosa devo portare? Insomma non so niente, non voglio essere eccessiva ma nemmeno farmi trovare in tuta. Rigiro tra le mani la lettera di ieri sera e mi chiedo cosa stia pensando. Non so nemmeno che cosa mi abbia detto il cervello, ci sto seriamente ripensando?!

Mi alzo dal letto, sospiro e decido di darmi una possibilità. Devo smetterla. Ho appena compiuto ventiquattro anni e non ho mai fatto nulla di eccitante.

Dopo un bel bagno rilassante inizio a prepararmi. Con una mano cerco di pulire lo specchio dal vapore che mi impedisce di vedermi. Lascio cadere a terra il telo e dopo aver applicato la crema per il corpo al cioccolato, penso a che biancheria indossare. Non so perché me ne preoccupo tanto, non mi é mai capitato nulla di simile al primo appuntamento, in realtà nulla di smile in generale, ma comunque questa volta voglio prestarci attenzione.

Sono un fascio di nervi, e non avrei mai pensato che fosse così difficile scegliere. Quanto sarà passato di tempo da quando sono uscita dalla vasca? Un'ora? Eppure sono ancora qui, seduta ai piedi del letto, di fronte al cassettone, con le mani nei capelli oramai asciutti, indecisa tra un coordinato di pizzo banalissimo ed un completo di cotone. Mi infilo la vestaglia da notte e continuo a struggermi finché non bussano alla porta.

<<Si?! >>

La porta si spalanca ed entra Dee con un arsenale di buste di Victoria's Secret da poter far credere che abbia svaligiato il negozio.

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