16. Capodanno | Sei di Corvi

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SURPRIIIIIIISE
NON SONO MORTA!
Non avevo ispirazioni etero/non shippose fandomiane, sorry. Ma ora ci sono e festeggio almeno il capodanno ;)
Buon anno nuovo a tutti ♥️

-♥️-

Categoria: Missing moment
Fandom: Sei di Corvi
Ship: Kanej
Rating: Verde
Spoiler: Sì, del Regno Corrotto

-♥️-

«Devo dirlo, Inej ha proprio avuto un'idea strepitosa.»

Appoggiato al bordo di una nave, Jesper osservava con interesse il profilo di Ketterdam. Wylan, accanto a lui, guardò l'equipaggio dello Spettro e mormorò: «Il suo equipaggio un po' mi spaventa però.»

Inej era ritornata a Ketterdam in vista dell'anno nuovo. La caccia agli schiavisti procedeva bene e aveva deciso che lei e le sue ragazze si sarebbero concesse solo un paio di giorni liberi prima di tornare al lavoro. Le sue ragazze sarebbero dovute essere schiave sessuali, ma ora erano tutte donne che incutevano timore, alcune perché molto muscolose, altre per le armi che tenevano in bella vista, altre semplicemente per degli sguardi che potevano ridurti in cenere.

Ed erano donne che disdegnavano gli uomini. Non si fidavano di loro e non si fidavano dei tre che il loro capitano aveva lasciato salire a bordo.

Dietro di loro, Kaz si stava lamentando.

«Perché dobbiamo tenere questa divisa da pirati? Siamo solo ospiti.» borbottò il corvino, squadrando il suo nuovo bastone e il suo nuovo outfit.

Era stata un'idea dell'equipaggio di Inej: se degli uomini volevano salire sulla nave, avrebbero almeno dovuto vestirsi come loro; Jesper e Wylan si erano cambiati di buon grado, Kaz non proprio.

«Avremmo potuto farvi pagare per salire, Kaz, dovresti essere felice che siete qui gratis. E poi stai bene vestito così.»

La tenuta piratesca di Kaz era semplice: stivali neri, pantaloni larghi dello stesso colore, una fascia in vita come cintura verde scuro, una camicia bianca piuttosto larga e una giacca rossa scura da ufficiale. Persino il suo bastone era stato cambiato, ma quello nuovo era molto simile al suo; l'unica cosa sua che ancora indossava erano i suoi guanti.

Il corvino osservò il capitano della nave e rimuginò un momento sul complimento, poi disse: «Perché mi avete cambiato il bastone?»

Inej glielo strappò dalle mani, prese la testa del corvo e l'asta e tirò entrambi, mostrando una spada nascosta. La rinfoderò e la rese al nuovo proprietario, che la studiò con interesse.

«Questo di certo è interessante.» concluse alla fine con un sorrisetto compiaciuto.

«Se non lo avessi gradito avevamo il permesso di buttarti in mare, sappilo.» disse una donna con la pelle scura e un pugnale in bella vista. Kaz non ricordava il suo nome, ma sapeva che la giacca che indossava era sua: era il vicecapitano.

«Lasciandoti la possibilità di difenderti ovviamente, e lasciandoti decidere contro chi batterti tra noi.» aggiunse con un sorriso divertiti una donna dai lunghi capelli biondi, seduta accanto all'ufficiale.

«Dov'è il trucco?» chiese Kaz.

«Che siamo una flotta di Spettri. Chi non è agile come me, compensa in abilità combattive. Te lo garantisco, Kaz, se non volevi scontrarti con me, di certo non vuoi scontrarti neanche con loro.» rispose Inej sorridendo felice. Anche se era una palese minaccia alla sua persona, vedere la ragazza felice della sua ciurma e delle sue guerriere gli scaldò il cuore.

«Mancano solo un paio di minuti!» urlò Wylan guardando dal suo orologio da taschino. Il suo abbigliamento era lo stesso di Kaz, ma non indossava la giacca, così come Jesper. A differenza loro, però, una ragazza che doveva avere forse quattordici anni gli aveva dato una camicia che aveva anche un taschino sul petto, in cui aveva messo l'orologio.

Inej fece cenno a Kaz di raggiungere Jesper e Wylan, poi si fermò su richiesta di uno sguardo da parte di Janine, il suo vice.

«Non mi fido di lui.» dichiarò.

«Fai bene, ma siamo fortunate che è mio amico. Non c'è da preoccuparsi, comunque, farà il bravo... E poi è stato lui a liberarmi dalla mia aguzzina.»

«Ah, è lui quindi il famoso Manisporche che ha conquistato il tuo cuore!» esclamò Gen, la ragazza bionda.

«Abbassa la voce, Gen!» sussurrò Inej facendole ridere.

Infine raggiunse i suoi amici e disse: «È un peccato Nina non sia qui con noi...»

«Speriamo in bene per l'anno prossimo.» disse Jesper con un sorriso. Aveva una benda da pirata, donatagli per nascondere un occhio nero guadagnato in una scazzottata. Con Kaz, le aveva rivelato Wylan sotto giuramento di non dire al fidanzato di saperlo.

«Manca un minuto solo!» esclamò il rosso con un sorriso.

Gen bussò sulla spalla di Inej e le mise in mano qualcosa. Un foulard rosso, vide Kaz, che lei si avvolse attorno al collo sotto lo sguardo curioso dell'altro. Un solo giro, le estremità lasciate davanti a lei, lunghe, pericolose in un combattimento.

Non era freddo e non c'era vento, non capiva il motivo per cui gliel'avesse data.

«Trenta secondi!» esclamò la ragazzina che aveva dato la camicia a Wylan, leggendo l'orologio del rosso con interesse.

«Spero davvero che la vista da qua sia bella come me la immagino.» disse Jesper con le braccia incrociate, prima di girarsi a sorridere a Wylan. Il fidanzato ricambiò, l'orologio ora nelle mani della ragazza.

«Di sicuro non dovremo spaccarci il collo, stavolta.» ribatté il rosso ridendo.

«Venti secondi!»

«Come avete avuto un simile bastone?» chiese Kaz al capitano, mostrando il bastone con la testa di corvo.

«Lo abbiamo trovato su una nave. Non c'erano solo schiavi, c'erano anche beni di contrabbando. Non credo tu voglia cambiare il tuo bastone, ma averne uno di riserva non fa mai male.» rispose Inej sorridendo, una mano che giocava con un capo della sciarpa.

«Dieci secondi!» urlò la giovane.

Iniziò il conto alla rovescia. Kaz non prese parte ad esso, anche se tenne il ritmo di ogni secondo con un dito.

Mancavano due secondi quando si girò verso Inej. Ne mancava solo uno quando lo Spettro alzò una delle estremità del foulard, ponendolo teso in mezzo a loro.

«Zero!» urlarono tutti in coro mentre Inej posava le sue labbra su quelle di Kaz, tenute separate dallo strato di tessuto.

Non durò più di un paio di secondi quel contatto, ma fu sufficiente a far paralizzare il famoso Manisporche, senza avere idea di come reagire. Era una situazione aliena e non sapeva decidere per quale motivo lo fosse davvero, se per il fatto che una ragazza, la ragazza per cui aveva una cotta, lo avesse appena baciato, o che fosse successo tutto senza che il contatto fisico lo facesse piegare a vomitare fuori bordo.

Poi iniziarono i fuochi d'artificio sopra Ketterdam e la ragazza, già sorridente, si girò di scatto a guardarli con gli occhi spalancati e un sorriso ancora più ampio.

Kaz non li guardò di striscio. Aveva qualcosa di meglio da guardare.

Quel sorriso. Quelle labbra. Tutto quello.

Sorrise leggermente, toccandosi involontariamente le labbra con una mano.

Inej si girò a guardarlo e lui fece una cosa che lasciò di stucco chiunque li stesse guardando: la abbracciò. La strinse a sé, facendo sobbalzare il capitano più per la sorpresa che per la paura.

Si separarono qualche momento dopo, il tempo necessario ad entrambi a godere della compagnia reciproca, poi si girarono verso lo spettacolo dei fuochi d'artificio, preparati da Wylan stesso perché fossero colorati e fantasiosi, le mani ancora intrecciate.

Quello era il migliore inizio dell'anno che avessero mai vissuto.

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