21. Pitch Black | Sei di Corvi

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Questa fanfiction è un crossover tra Sei di Corvi e il secondo film dei tre sul pluriomicida Riddick. Il primo film è Pitch Black, anche se la fanfiction è ambientata in un pianeta del secondo film, Chronicles of Riddick.
Spero vi piaccia.

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Categoria: Crossover con Pitch Black
Fandom: Sei di Corvi
Protagonisti: Kaz Brekker e Inej Ghafa
Spoiler: Nessuno

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Quando le sirene della prigione di massima sicurezza tripla Crematoria si misero a suonare quel giorno, tutti i prigionieri si aspettarono di veder scendere dalla cabina di controllo qualche nuovo omaccione da poter pestare approfittando del numero.

Quelli più in basso quasi credettero di vedere le catene scendere da sole, ma si accorsero presto che c'era qualcuno accanto ad essere. Una figura insolitamente minuta, forse di un bambino.

Più il nuovo prigioniero scendeva, più gli altri si stupivano. Era una ragazza dalla pelle scura che non doveva essere neanche maggiorenne, dai capelli scuri raccolti, e che indossava una divisa scura che la copriva per intero, nascondendo com'era realmente il suo corpo.

Non sembrava particolarmente spaventata all'idea di essere lì. Ben aggrappata alle manette, si guardava intorno, esaminando l'ambiente circostante con interesse, dando solo ogni tanto un'occhiata verso il basso per vedere quando sarebbe atterrata.

Quando mancavano forse due metri da terra, la ragazza si mosse. Sfilò i polsi dalle manette (probabilmente erano più sottili di quelli che le manette rinchiudevano di solito), poi iniziò a dondolarsi, schivando le mani degli uomini che si erano raccolti sotto di lei e che si erano allungati a prenderla.

Oscillò con l'abilità di un'acrobata, poi saltò, atterrando ben oltre gli uomini che la volevano come pasto. Rivolse loro un unico sguardo, poi iniziò ad arrampicarsi rapida su per il muro come un ragno. Raggiunse la ringhiera della passerella sopra di lei e atterrò sulla grata metallica senza far rumore. Osservò con aria di superiorità gli individui sotto di lei, che la guardavano increduli, poi scomparve in una delle gallerie secondarie.

La nuova prigioniera era conosciuta come Spettro. Ladra e assassina, abile scalatrice, silenziosa come un fantasma, brava con i pugnali. Appena si era resa conto, a bordo della sua navicella rubata, che sarebbe stata presa, controllò in quale prigione era più probabile sarebbe stata portata.

Era già fuggita da un carcere di massima sicurezza doppia, sebbene un po' più per fortuna che per merito suo. Le autorità e i mercenari di certo lo sapevano, quindi era ovvio sarebbe stata portata in quello di massima sicurezza tripla più vicino.

Crematoria. Si era letta tutte le informazioni allora, così in quel momento si mise a studiare le gallerie secondarie in pace, in cerca di un posto dove poter passare il suo soggiorno e qualche oggetto da usare come arma.

Non trovò armi (ma le sarebbe bastato incontrare una guardia per trovare qualche arma da rubare), in compenso trovò uno spiazzo nella camera centrale che solo uno abile nella scalata poteva raggiungere, qualunque direzione si considerasse. Lì si sedette, dopo aver evitato con cura ogni incontro umano, e infine lì si stese con un sospiro stanco.

Quel posto non era diabolico tanto all'interno quanto all'esterno: un salto termico di mille gradi faceva da meccanismo anti-fuga. Era un problema importante se voleva uscire di lì, ma prima ancora doveva riuscire a stare lì dentro e farsi una reputazione così da non avere rotture.

Problemi di cui si sarebbe occupata in seguito. Il tragitto era stato lungo, quindi in quel momento decise che era meglio dormire.

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