50. O Fortuna | Sei di Corvi

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BUONASSSERA
SONO ANCORA VIVAAAAAAA
Non credo durerà, ma almeno avviso che ci sarò poco. È qualcosa.
Ho scritto questo... Coso... Per attivarmi un pochino. Forse farà schifo, forse no, nel dubbio enjoy :')

-♥️-

Categoria: Alternative Universe
Fandom: Sei di Corvi
Ship: Helnik (Matthias x Nina)
Canzone: O Fortuna, Carl Orff

-♥️-

Era notte sulla città. Guardando la casa dall'esterno non si vedevano luci accese, ma Nina, persino nel suo stato di quasi ubriacatura, sapeva che l'altro abitante della casa era sveglio.

Fece un cenno di saluto a Inej, che l'aveva riaccompagnata a casa in macchina, e fece un gesto con la mano così ampio che quasi perse l'equilibrio.

La macchina era di Jesper, in realtà, ma Jesper in quel momento era nel baule a russare come una motosega. Nina era stata spalmata sui sedili posteriori per tutto il viaggio, mentre Inej guidava. L'unico altro passeggero, dal momento che Kaz e Matthias si erano rifiutati di andare in discoteca, era Wylan, che era brillo e continuava a ridacchiare ad intermittenza. Nina gli aveva fatto eco per tutto il viaggio.

Camminò fino alla porta d'entrata e cercò le chiavi. Ad un certo punto però si appoggiò alla maniglia, che si abbassò e aprì la porta facendola ruzzolare a terra. Stesa a terra, Nina si mise a ridere.

Si alzò, ondeggiando leggermente, poi si diresse verso il salotto, cercando di non andare a sbattere contro mobili e muri e fallendo miseramente.

Alla fine riuscì a raggiungere la sala e ad appoggiarsi contro lo stipite della porta.

Vide Matthias sdraiato sul divano, una coperta rossa sulle gambe. Prima di potersi chiedere se dormisse, lui aprì gli occhi.

Si concentrò quindi sulla musica. Era una musica orchestrale, solenne, quasi inquietante, in una lingua che non conosceva. 

Matthias si alzò, sbadigliando, e disse: «Spero non abbia guidato tu stavolta a tornare indietro.»

Nina sghignazzò e disse: «Ma che razza di musica ascolti? Roba da setta satanica? E dire che dai del demone a Kaz!»

Matthias la prese con sé, le mani sui fianchi. Non era mai così spontaneo, se non quando beveva o era davvero stanco.

«Si chiama "O Fortuna". È un testo che parla di come la sorte possa essere favorevole e ribaltarsi immediatamente dopo. Questa è la versione musicale.»

Iniziò ad ondeggiare con lei, non al tempo ritmico della canzone ma ad un ritmo tranquillo dato dalla stanchezza e da lei. Intanto Matthias cantava, e Nina smise di ridere per sentire la voce del suo ragazzo, bassa e intonata.

O Fortuna
Velut luna
Statu variabilis
Semper crescis
Aut decrescis
Vita detestabilis
Nunc obdurat
Et tunc curat
Ludo mentis aciem,
Egestatem,
Potestatem
Dissolvit ut glaciem.

Sors immanis
Et inanis,
Rota tu volubilis
Status malus
Vana salus
Semper dissolubilis

Obumbrata
Et velata
Michi quoque niteris
Nunc per ludum
Dorsum nudum
Fero tui sceleris.

Sors salutis
Et virtutis
Michi nunc contraria,
Est affectus
Et defectus
Semper in angaria.
Hac in hora
Sine mora
Corde pulsum tangite
Quod per sortem
Sternit fortem
Mecum omnes plangite

Nina non sapeva cos'avesse cantato, ma sembrava bello. Persino con il ritmo attivo della canzone si ritrovò quasi cullata, avvolta dalle braccia di Matthias, con la testa sulla propria spalla.

La canzone terminò. Nina sentì Matthias sbadigliare, poi lui le baciò il collo a piano, facendole scorrere un brivido lungo la schiena. Lo strinse a sé, volendo di più, ma lui si fermò.

«Non fermarti. Sai quanto mi piace se mi baci il collo.» gemette lei.

«Domattina, quando sarai sobria e in grado di ricordare cosa stiamo facendo.» ribatté lui. Non gli piaceva fare cose con Nina quando non era del tutto lucida.

«Lo dici sempre ma poi ti svegli riposato e non sei più così carino.» si lamentò lei, sentendo gli occhi pizzicare. Diventava emotiva, bevendo.

«Ti prometto che domattina ti darò tutti i baci sul collo che vuoi.» disse Matthias con aria solenne.

«Solo sul collo?» fece lei con un piccolo broncio.

«Ovunque vorrai.»

«E mi tradurrai anche il coro satanico?»

Matthias sorrise. «Naturalmente.»

Sbadigliò e Nina fece lo stesso. Si sentiva un po' stanca.

«Andiamo a dormire?» chiese lei, gli occhi socchiusi.

«Andiamo.»

Andarono quindi nella loro camera, pregustando il loro risveglio.

-♥️-

Canzone originale:

Potete trovare la traduzione del testo medievale originale su Wikipedia o su un video con testo tradotto su youtube.

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