42. Pausa dalla narrazione | L'Impero del Vampiro

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Bonjour
Prima che qualcuno si prenda un colpo *grilli in sottofondo*, quello è il titolo del racconto.
Stento a crederci, ma ho scritto una ff gay. Quasi smut. NON SCRIVEVO SMUT DA TEMPO.
Forse sono uscita dal blocco dello scrittore, dai.
Beh, enjoy

-♥️-

Categoria: Missing moment
Fandom: L'Impero del Vampiro
Ship: Jean-François x Gabriel
Rating: Giallo/rosso
Spoiler: Accenni? Nulla di serio, comunque

-♥️-

«Vuoi forse fare una pausa, De León?»

Gabriel non aveva idea di quanto tempo fosse passato da quando aveva cominciato a raccontare la sua storia. Certo era che parlava da abbastanza tempo da avere effettivamente la gola secca.

«Credevo la tua signora avesse fretta.»

«Lei ha fretta, io no.»

Aveva fatto portare una bottiglia dalla donna schiava mentre Gabriel parlava. La aprì e ne versò il contenuto in un bicchiere che Gabriel prese come se ne dipendesse la propria vita.

Era acqua. Non poteva chiedere di meglio, visto che non poteva ubriacarsi e abbassare la guardia.

«Se ti volessi aggredire, non credi lo avrei già fatto?» osservò Jean-Fraçois, leggendogli nel pensiero.

«Sono abbastanza vigile da poterti lanciare fuori dalla finestra senza sforzo. Non lo faresti.»

«Strano che tu non lo abbia già fatto, allora.»

«Vai a farti fottere.» rispose con nonchalance Gabriel prima di appoggiare il bicchiere sul tavolo.

Jean-François appoggiò a sua volta sul tavolo il libro con cura e si alzò dalla sedia. Gabriel lo puntò con gli occhi grigi, all'erta: non credeva lo avrebbe aggredito, non aveva nemmeno sete visto che aveva appena bevuto, ma con i sanguefreddo non bisognava mai parlare troppo presto.

Si avvicinò a lui, un lieve sorriso sul volto, e si chinò su Gabriel, le labbra accanto al suo orecchio.

«Da quel che mi hai detto finora, in quanto Santo d'Argento non puoi bere sangue, ma credo tu abbia appena nominato altri piaceri a cui potresti cedere con me.»

Gabriel sobbalzò quando sentì le labbra del vampiro sul suo collo. Per un istante lo immaginò con la donna dalla quale aveva bevuto il sangue, a morderla sul collo, e sentì nuovamente sete mista ad eccitazione.

Jean-François ovviamente lo sapeva. Sapeva a cosa stava pensando. Lo sentiva sorridere. Con un respiro profondo Gabriel disse: «Staccati dal mio collo, sanguefreddo. Non ho interesse per quelli come te.»

«Ne sei sicuro, De León?»

In un'altra occasione Gabriel avrebbe tagliato la mano di qualunque sanguefreddo lo avesse anche solo sfiorato. Purtroppo non poteva uccidere lo storico e non poteva neanche tagliare la mano che si era posata sul suo pacco. Sulla sua erezione, anzi, ormai.

«Togli la mano.»

«Non credo sia quello che vorresti.»

Un altro respiro profondo, simile a quello che aveva dovuto prendere quando il vampiro aveva bevuto davanti a lui, e Gabriel sibilò: «Quello che voglio non importa. Toglila.»

«A me importa, a dirla tutta. Mi piaci, De León. Oltretutto siamo uomini, non credo ci sarebbero rischi a posteriori se decidessimo di, come dire, darci da fare.»

Gabriel gli strinse il polso, determinato a non cedere nonostante l'offerta diventasse ogni secondo più invitante. Non ricordava neanche l'ultima volta che aveva scopato con qualcuno, e se non fosse stato per chi aveva avanzato la proposta, lui avrebbe già ceduto. Avrebbe accettato di fottere il vampiro. Non di farsi fottere, forse.

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