8. The Final Shot | Fall Out Boy

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Questa fanfiction era già stata pubblicata come storia a parte, ma visto il poco successo l'ho tolta. Tuttavia la amo, quindi ho deciso di repostarla qua.
Enjoy

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Categoria: Alternative Universe
Fandom: Fall Out Boy
Protagonisti: Pete e Patrick

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Il risveglio di Pete fu il più confuso che l'uomo avesse mai avuto, e di pessimi risvegli ne aveva avuti non pochi.

Aprì gli occhi, restando accecato da una luce per lui troppo forte. Li chiuse con un gemito, azzardandosi a riaprirli poco dopo con più lentezza.

La luce, in realtà piuttosto fioca, illuminava debolmente la stanza, totalmente vuota: non c'era nemmeno un letto, notò confusamente Pete alzandosi da terra.

La porta d'uscita era aperta. L'uomo uscì con passo incerto nel corridoio, sul quale non si affacciavano altre porte se non quella appena attraversata, così non ebbe alternativa se non seguirne il corso, un silenzio tombale ad accompagnarlo ad ogni suo passo.

Iniziò così a ricordare qualcosa su cos'era successo prima del suo risveglio lì. Ricordava vagamente che era stato in giro per la città a passeggiare con Patrick. Quale città? Non se lo ricordava.

Ricordava la risata di Patrick per qualche sua battuta. Che battuta poteva aver fatto da farlo ridere e non alzare gli occhi al cielo? Nemmeno quello si ricordava.

Cose insignificanti che in quel momento gli parvero importanti da ricordare.

Del dopo però ricordava solo il buio.

Cos'era successo dopo?

Cos'era successo a Patrick?

Un semplice nome che gli fece nascere un senso di ansia tale da fargli accelerare il passo. C'era qualcosa che non quadrava in quella situazione, in quel posto, nella sua presenza lì.

Qualcosa di macabro.

Il corridoio terminò con una stanza vuota che aveva come muro di fronte alla porta un immenso specchio, nel quale Pete potè vedere il proprio riflesso.

Perché c'era quello specchio? A cosa serviva?

Si avvicinò ad esso, un senso di ansia che lo stava opprimendo.

Non riusciva a capire. Guardò il proprio aspetto piuttosto trasandato, cercando di capire qualcosa che gli stava sfuggendo.

Qualcosa che gli stava facendo irrazionalmente paura.

Un suono di passi lo fece irrigidire sul posto. Si guardò intorno, cercandone la fonte, per poi girarsi verso una porta laterale che non aveva neanche notato esserci.

La prima cosa che vide uscire dall'ombra dell'entrata fu la canna di una pistola, puntata contro di lui.

Pete si paralizzò sul posto, guardando l'uomo che la impugnava avanzare lentamente verso di lui con un lieve sorriso stampato sul volto.

"Ben svegliato, Wentz. Non fare movimenti bruschi o la tua vita finirà prima del tempo".

Pete sentiva che non sarebbe riuscito a muoversi nemmeno se non avesse avuto quel terrore senza nome a bloccarlo sul posto e ad impedirgli di respirare.

L'uomo si chinò tenendolo sotto tiro e tirò fuori dalla tasca una seconda pistola, che fece poi scivolare sul pavimento in direzione del prigioniero.

"Prendila".

Pete abbassò lo sguardo sull'arma con difficoltà. Non voleva prenderla, aveva la sensazione che se l'avesse presa sarebbe successo qualcosa di terribile, qualcosa che non riusciva ad immaginarsi.

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