59. Interrogatori e Nuove Esperienze |L'Ispettore Barnaby

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*momento di silenzio*
Ehm. Sì, allora.
*esce con uno scudo a proteggerla*
Sono passati due mesi. Lo so. Stavo lavorando a diversi progetti.
E so anche che questo non è un fandom su cui ci si aspetterebbe il mio ritorno... Ma mi sono ossessionata con sta serie e sapevo sarebbe dovuto succedere.
Quindi niente, enjoy

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Categoria: Missing Moment
Fandom: Ispettore Barnaby
Personaggi: Tom Barnaby e Gavin Troy
Spoiler: A parte l'omofobia di Troy, nessuna

-♣️-

Un uomo era morto strangolato, un avvocato facoltoso con una ricca famiglia alle spalle. C'erano tanti sospettati, vista la carica e il ruolo dell'uomo, e poche piste chiare da poter provare a seguire.

C'erano tanti casi che erano dei rompicapi e quello senza dubbio era uno tra quelli.

«Abbiamo interrogato tutti coloro che conoscevano il signor Roger che non sono in prigione. Gli unici che si sono rifiutati di collaborare sono Peter Swift e Martha Clarkson» ricapitolò Troy, seduto alla sua scrivania.

«Dobbiamo lasciare del tempo a Martha Clarkson per renderla più, diciamo, malleabile. Era innamorata di lui, è semplicemente sconvolta, dovrebbe bastare un giorno o due di margine.» rispose Barnaby. «Dobbiamo quindi lavorare su Swift.»

«Sa cosa penso di lui, signore.» disse Troy con una leggera smorfia.

Per un istante rimasero entrambi in silenzio, poi Barnaby tornò a parlare.

«Io credo, Troy, che l'unico modo per farlo parlare sia giocare al suo gioco. Sappiamo che ha interessi per gli uomini, forse è la chiave per strappargli di bocca qualcosa di utile. Abbiamo inquadrato che tipo di persona è tutti e due.»

«Giocare al suo gioco, signore?»

«Andare a letto con lui.»

Troy per poco non si strozzò con la saliva.

«Signore, lo ha detto lei stesso che è interessato agli uomini!»

«È così infatti, Troy. È anche un ragazzo relativamente giovane, il che significa che non posso andare io in missione questa volta.»

Barnaby lo fissò in maniera eloquente. Troy ricambiò il suo sguardo, fissandolo come se lo avesse appena insultato.

«Sta scherzando.»

«Qualcuno lo dovrà fare, Troy, è l'unica soluzione, e onestamente mi fido del fatto che la situazione sarà tale da non farti distrarre dal motivo per cui sei lì.»

«E quindi dovrei... Andare a letto con un uomo?! Dice sul serio?!»

«Se non ti piace l'idea, prendi il mio come un ordine da seguire alla lettera. Sarà più semplice e avrai la coscienza a posto.»

«Signore, con tutto il rispetto, non sono l'unico giovane in centrale. Ci sarà sicuramente qualcuno di più adatto per una simile missione.» tentò Troy, anche se sapeva che era una battaglia persa.

«Ti do ragione su questo, ma non conti il fatto che quando siamo andati ad interrogarlo lui ti osservava con interesse. Mi ha guardato a stento mentre gli parlavo, Troy, e che il suo interesse fosse simulato o meno, è un indizio che non possiamo ignorare. Ora vai, mi farai sapere com'è andata domani.»

Troy per un momento non riuscì a muoversi. Era paralizzato. Alla fine si passò una mano tra i capelli e si raddrizzò.

«Suvvia, non fare quella faccia da funerale. Non morirai per una nottata di pazza gioia. Chissà, magari non è nemmeno interessato a, come dire, stare sopra.» osservò Barnaby.

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