2. Ferite senza cicatrice | Animali Fantastici

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Come vedrete, scrivere fanfiction che si concentrano sui pensieri e sulla psicologia mi piace un sacco. E probabilmente sbaglio tutto, non ho mai fatto psicologia, ma spesso mi affido alla mia empatia per gar funzionare il tutto.
Comunque, ho deciso di pubblicare i racconti la domenica finché ne ho, poi pubblicherò ogni quando riesco.
Enjoy

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Categoria: Missing Moment
Fandom: Animali Fantastici e dove trovarli
Spoiler: Non gravi del primo film

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Era passata qualche settimana da quando Newt aveva lasciato New York. In quei giorni nessuno lo vedeva in giro; si era rinchiuso in casa, determinato a concludere almeno la bozza del suo libro. Voleva rivedere Tina al più presto, sorprendentemente - almeno per lui -, e per farlo doveva portarle il libro concluso.

Quel giorno però aveva tanti, troppi pensieri per la mente. Sensazioni per la mente, soprattutto, che era se possibile ancora peggio.

Un dolore acuto che gli distruggeva pelle e ossa, rendendogli difficile anche respirare. Un dolore che aveva archiviato in favore del suo libro, ma che quel giorno tornò prepotentemente a riempirgli la mente.

Anche in quel momento sentì dolore fisico. Fissò un momento la pagina che stava scrivendo, concentrandosi sulle sensazioni fisiche, poi si alzò di scatto e si spogliò dalla vita in su. Alla fine si guardò allo specchio.

Non c'era alcun segno. Si era guadagnato qualche cicatrice cercando i suoi animali, ma erano piccole e quasi invisibili - non ai suoi occhi, semplicemente perché le ricordava tutte. Nessuna traccia di ferite laceranti come quelle che i ricordi gli stavano rievocando. Fece un respiro profondo e si guardò allo specchio.

Ricordava benissimo Graves e la sua bacchetta - o meglio, Grindelwald e la sua bacchetta - puntata contro di lui. Lo aveva già sbaragliato in quella fermata della metropolitana ovunque, ma lì aveva deciso di fargliela pagare.

Da una parte era stato clemente: non aveva usato la maledizione cruciatus, forse per non farsi riconoscere come il nemico del ministero stesso. Aveva però usato quell'incantesimo a Newt totalmente ignoto, dalla forma di fulmini e dall'effetto di dolore. Un dolore che si era ripetuto almeno una decina di volte prima che Credence esplodesse nuovamente.

Non aveva urlato, semplicemente perché non era da Newt urlare, neanche di dolore. Aveva però cercato di difendersi senza successo e aveva subito quel dolore così tremendo senza poter reagire.

Lo specchio gli rimandò la sua espressione vacua. Solo Credence poteva capirlo, sempre se era ancora vivo, perché lui lo aveva visto. Nessun altro.

Sospirò e andò a prepararsi una tazza di cioccolata calda. Non se la preparava quasi mai, ma il suo profumo spesso riusciva a calmarlo e a distrarlo, inoltre era da quasi mezza giornata che non toccava cibo, quindi buttare qualcosa nello stomaco gli avrebbe fatto solo bene.

Ripensò di nuovo a Grindelwald mentre mescolava lentamente la cioccolata. Non si pentiva di quello che aveva fatto, ma era ben consapevole che se mai fosse uscito gli avrebbe anche dato la caccia, mentre si occupava di tutte le sue faccende da mago oscuro. Sarebbe stato nei guai a quel punto, probabilmente, ma sapeva che sarebbe stato avvisato in qualche modo se Grindelwald fosse riuscito a fuggire.

Forse non gli interessava nemmeno vendicarsi, ma Newt non era un legilimens e non poteva saperlo.

Bevve la cioccolata con lentezza, archiviando di nuovo quei pensieri in favore della sensazione di caldo che gli provocò la cioccolata mentre gli scendeva giù per la gola. Una volta finito ripulì e mise via la tazzina, per poi tornare al suo libro, intenzionato a finirlo entro sera.

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Comunque, volete che metta dopo l'introduzione un capitolo con i fandom di ogni capitolo che pubblico, così da sapere prima su cos'è la storia, o meglio di no?

Buona domenica
Aly

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